La solitudine dei numeri primi, il film: not in my name

solitudine
Come anche i muri sapranno, esce oggi il film La solitudine dei numeri primi, “horror romantico” diretto da Saverio Costanzo e tratto dall’omonimo romanzo best-long-seller di Paolo Giordano.
Il quale Giordano ha dichiarato, dopo la proiezione al Festival di Venezia, di essersi messo a piangere. Evidentemente ancora non si capacita di tutto questo successo. Neanche noi.
Tra i vari trailer che si trovano in giro, c’Γ¨ questo, che comincia con alcune affermazioni assertive tra cui quella qui sopra:
1) Medusa, Mondadori etc: “il libro che ha emozionato un’intera generazione”? Parlate per voi

29 Replies to “La solitudine dei numeri primi, il film: not in my name”

  1. tfm, non so come dirtelo…
    mi sa che la generazione emozionata da Paolo Giordano non è la nostra, ma quella dopo di noi.
    però se mi dici dove si firma per l'abolizione dell'orrido lemma io firmo!

  2. non ho letto il libro e non vedrò il film
    (e per fortuna i miei figli hanno imparato a tenere per sé le emozioni che non possono condividere con persone fidate)
    ciao

  3. Per me la baggianata della generazione è tale, non perché non si capisce quale sia, ma semplicemente perché non esiste alcuna generazione-target per quell'ammasso di pagine raccomandato.

    L'hanno comprato e letto sia ragazzine, che 30enni fabiovoliane, che le "sciure" da edizioni adelphi.

    Per assurdo esiste la generazione-moccia (cmq con qualche eccezione triste), ma di sicuro non la generazione-giordano.

  4. del libro ricordo solo l'inizio di lei che si fracassa la gamba, poi il nulla, pagine e pagine e pagine di "niente" , fino alla fine. 
    Per fortuna appartengo a quella generazione anzyana over 37 che si emozionava per "cent'anni di solitudine" o per Buzzati (per dire)
    Blondeinside

  5. vabbè, a me il libro non è affatto dispiaciuto, e non sono una fabiovoliana proprio per niente (ma ho 30 anni). Non so perchè vi accanite con tanto disprezzo…non comprate il suo libro, non guardate sto film (per inciso, me ne guarderò bene da vederlo al cinema o altrove: ho dato una occhiata ai clips in rete e mi sembra, per citare fantozzi, "una cagata pazzesca") ma tutto sto livore non lo capisco. Ma se siete contenti così…i due minuti d'odio non si negano mica a nessuno! πŸ™‚

    Zion

  6. proprio ieri leggevo l'opinione del new york times sulla quarta di copertina di alta fedeltà e mi sono chiesta se queste opinioni non siano quasi sempre inventate…e sì, non c'entra nulla con il tuo post, però mi ci ha fatto pensare, comunque scusa per il fuori tema πŸ˜‰
    però riguardo la solitudine ecc io l'ho letto e un po' mi è piaciuto…vado nell'angolino? πŸ™‚

  7. *Chiarisco che la mia antipatia non è verso chi ha apprezzato il libro (io stesso per un quarto d'ora, poi a freddo l'ho detestato) ma verso ciò che c'è attorno. non a caso cito mondadori e medusa. generazione di che?  uno dei libri più trasversali che esistano (quoto Marco). ma di cosa parla questa gente?
    Il post era su questo, poi parliamo del film, che andrò a vedere perché Private di Costanzo mi era parso notevole.

  8. Dovevano cambiare in "Un libro che ha straziato (le ball) a quelli che se lo son letto spinti da pubblicità ingannevole".
    No, io il film non ci vado a vederlo, mi viene l'ansia al solo pensiero.

    Laurabeat

  9. Io non ho letto il libro, avevo letto l'incipit e due pagine alla Feltrinelli e mi puzzava di roba alla Volo. Ma io sono una snob reazionaria e non faccio testo.

    (a parte ora che sto leggendo la Asensi…ah ah ah..a..)

    Quindi non lo compro e mi vedo il film scaricato da internet?
    Oppure metto mano al portafoglio?

  10. io se posso cerco di impedirne l'acquisto. e quando ci riesco e' una "emozione" bellissima.

    espè

  11. Avete notato quanti libri sugli scaffali in questi mesi hanno la copertina che rappresenta un viso di tre quarti dietro foglie verdi?
    Grace

  12. Quando lavoravo in biblioteca quel libro era SEMPRE fuori, per cui sapevo che era un successo ma non avevo idea di cosa parlasse. Quando hanno presentato il film a Venezia mi è tornato in mente, sono andata su Wikipedia a leggermi la trama e alla fine volevo tagliarmi le vene. Non che mi dispiacciano le storie tristi, ma. Per rifarmi a Venezia ci sono andata ieri, però a vedere il film di samurai di Takashi Miike. Emozione a palate! xD

  13. @Zion: se ho detto 30enni fabiovoliane intendevo una cosa specifica, altrimenti avrei detto solo le 30enni o solo le fabiovoliane. Non mi pare che se chiedo al fruttivendolo "arance rosse", ho inteso che tutte le arance siano rosse.

  14. @poggy: io invece ne ho assistito il successo in libreria. Non finivamo di spacchettare le cataste dai pacchi in arrivo, che già dovevamo ordinarne altri. Almeno in questa decadenza qualcuno ci guadagna (poco, visto che pappa tutto la casa editrice). O forse è proprio questa la decadenza.

  15. *E aggiungo anche che avendo letto sia Giordano che Volo, che Giordano in confronto è da Nobel

    *Espè: TU MI ARRIVI

    *Grace: ehhhh giàààà.

    *Poggy: beata. te.

    *Falloppio: che non ha scelto Giordano ma qualcuno in Mondadori. Effettivamente all'epoca il titolo mi intrigò assai

    *Marco: esatto, ci guadagnano tutti tranne l'autore

  16. dicola mia? la dico.
    allora a me in quanto lettrice e inquanto libraja il libro è piaciuto. lo lessi in tempi non sospetti. appena arrivò sentii subito l'odore di strega.
    ah, ho beeccato gli ultimi strega, che sono pure partiti in sodina.
    comunque. letto, piaciuto.
    il libro si è venduto per il passaparola. non per la pubblicità. quella è venuta dopo. e quando è così, non è mai un male per il libro. certo, c'è il gusto personale, piace, non piace, poco importa. ma se un libro si vende perchè chi l'ha letto poi lo consiglia allora è sempre una buona cosa.
    fatto che non è accaduto per la avallone per esempio. mi rifiuto di leggerlo. rizzoli ha fatto talmente tanta pubblicità che quansi si può dire che la casa editrice ha puntato solo su quello. e la gente lo compra perchè è bombardata. non perchè il libro è stato consigliato da altri lettori.
    ah poi il libro m'è piaciuto. l'ho già detto?
    peòr non lo congilgio in libreria. è tropo famoso. io preferisco far girare autori meno noti.
    vogliatemi bene.
    viola.
    e il film no. i film nati con queste premesse di solito sono il male.
    no andrò a vederlo. giammai.

  17. *Viola: Manfatti sui gusti non si discute. Sono d'accordo sul passaparola, favorito anche dal packaging, dalla copertina e dal titolo, i più azzeccati forse di sempre. Però c'è anche il processo inverso. Molti che l'hanno letto lo hanno reputato discutibile e anche qui il passaparola ha avuto il suo effettto come moltiplicatore di "odio". A me quello che dà fastidio di queste campagne è: dicono "il libro che ha emozionato due milioni di lettori", come se l'acquisto di un libro equivalesse automaticamente al "piacere", all'emozione.

  18. Mah… Io l'ho letto all'inizio, per caso, e ho pure sentito Giordano che ne parlava in una città dove (disse) era vissuto da piccolo e aveva ancora parenti: eravamo là tutti pigiati in una libreria piccolissima e lui spiegava di come il titolo non fosse quello che voleva lui. Glielo hanno imposto, insomma. Ma non è un libro così brutto: bastava togliere una cinquantina di pagine da un aparte e un'ottantina da un'altra, e magari evitare Quel Finale, e ne veniva fuori un oggetto apprezzabile.
    Non da premio letterario, ma nemmeno da buttar via.

    A me lui, in persona, è sembrato pure simpatico, forse perché  mi ricordava un mio nipote πŸ™‚
    Mi ha dato fastidio quando ha raccontato come una favola che, per passare il tempo, si è iscritto a una scuoletta di scrittura, e una di quelle che c'erano lì, e che per caso era una editor, l'ha incoraggiato a scrivere il libro e poi, pàm!, pubblicazione . Cioè, un momento, non mi ha dato fastidio la favola, mi ha dato fastidio scoprire dopo che la scuoletta era, toh!, la Holden.
    La seconda risposta che mi è sembrata un po' una cagata è stata quando gli ho domandato: ma com'è che a un fisico delle particelle viene in mente di frequentare una scuola di scrittura? E lui ha risposto: c'è chi frequenta un corso di cucina, c'è chi frequenta una scuola di scrittura.
    Fine dei pettegolezzi sull'incontro vis à vis con Paolo Giordano prima del travolgente successo, ma quasi vicino a.

  19. tempo fa in un libro di houellebecq lessi la sua invettiva contro alcuni libri scritti come sceneggiature di un film, belli e pronti per essere inf… ops girati!

    siccome che di houellebecq tendo fisiologicamente a fidarmi e siccome che appena letto il libro pensai: toh! mi sembra proprio un libro fatto per essere inchiodato su pellicola! chiusi il sillogismo pensando che il libro fosse una perfetta macchina da soldi.

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