Cella 211 e i film pigri

 

cella 211, diretto da daniel monzòn, è un film spagnolo del 2009 che ha avuto grande successo di pubblico e di critica in patria. ha anche vinto una caterva di goya (il corrispettivo dei nostri david).

di che parla cella 211? allora c’è juan che ha trovato lavoro come guardia carceraria. il giorno prima di prendere servizio va al carcere per prendere familiarità con l’ambiente. i colleghi gli fanno fare un giro perlustrativo. all’improvviso cade un pezzo di tetto. juan rimane ferito in testa. i colleghi lo appoggiano un attimo in un cella vuota in un settore vuoto. ma *proprio in quel momento* scoppia una tremenda rivolta all’interno del carcere. gli agenti scappano, juan rimane da solo, incosciente. quando si sveglia, capisce subito cosa deve fare se vuole salvarsi la pelle: fingersi carcerato.

idea di partenza molto potente. lo spettatore si immedesima subito con l’eroe e tifa per lui, fino alla fine. e anche per il cattivone, il terribile malamadre (tra l’altro doppiato da francesco pannofino, il renè ferretti di boris).

il punto è che cella 211 è un film pigro, uno di quelli che sanno di avere un’idea vincente e ci si cullano, lasciandosi andare quasi per inerzia. peccato. tra l’altro, in un momento storico in cui i telefilm ormai se la comandano, il cinema dovrebbe sforzarsi un po’ di più: autori di cella 211, ma non avete mai visto prison break e oz?

in allegato: il trailer

 

9 Replies to “Cella 211 e i film pigri”

  1. A me è piaciuto, nonostante le pecche anche della sceneggiatura. Il problema di quando vedo questi film è che mi deprimo, perché davanti a un prodotto semplicissimo, senza pretese né grandi investimenti credo, l'italietta cinematografica continua lo sterile autoerotismo su film sempre uguali a loro stessi e soprattutto monotematici.

  2. Data questa definizione,il film pigro per eccellenza credo sia Into the wild.
    Mojiogiorgio

  3. Ne approfitto per una parentesi su Oz e Prison Break.

    Volevo giusto aggiungere che Oz iniziai a seguirlo anni fa quando italia1 lo trasmetteva all'una di notte. Seguito fino alle prime puntate della seconda serie. Dovetti lasciarlo a malincuore perché la mattina dopo avevo fisso il treno delle 6. Mi piaceva troppo, prima o poi riprenderò … Il narratore mi stava sulle palle, ma non seguivo ancora Lost. Destiny calls.

    Prison Break ha voluto tirare troppo la corda. Già ripetitiva di per sé come meccanismo dei climax di ogni puntata, si è trascinata troppo oltre (e io con lei). Poi insomma morto Abruzzi, morto tutto. Dopo la prima puntata della … quarta? (quella dopo la serie ambientata a Sona o come si chiama), ho capito che ne avevo abbastanza. Inoltre già mi ero sciroppato una season 3 fotocopia della 1. Ho cercato spoiler in rete giusto per vedere come finiva e buonanotte. Manco ho capito come finisce in verità, tra film, spin-off e razzate varie. Machissenefrega.

  4. *Axl: e quel 56 ore di fragasso? sembra qualcosa di diverso. ok ora prendo il cilicio per aver detto "diverso" a proposito del cinema italiano

    *Giorgio: lì in effetti c'era il libro a condizionarli

    *Axl2: io di Prison ho visto solo la prima, sono sincero. E l'ho trovata ottima. Poi ho annusato odor di minchiata e ho preferito lasciare il ricordo intatto. Tipo Heroes.

  5. Quel 56 ore mi aveva subito attirato, nonostante tognazzi tarocco di woody harrelson. Poi ho avuto la (s)fortuna di apprendere vari elementi … e sinceramente mi sta venendo il dubbio se vederlo o no, perché pare che da una situazione tipicamente "non italiana" abbiano fatto di tutto per portarla all' "italiana" -.-
    Forse ci proverò.

    Hai fatto bene guarda a rimanere alla 1.

  6. *Axl: guarda il mio masochismo mi obbliga a fare una chance a 56 ore andata e ritorno. veder non nuoce. però di pomeriggio quando costa meno

  7. Ne parlavo ieri sera all'amico Natror.
    I momenti indimenticabili del film sono due:
    1) quando c'è quel carcerato -di cui ora mi sfugge il nome- che dice  "LA VECCHIA PUTTANAAAAA".
    2) quando c'è un altro carcerato (comparsa che non fa un tubo) in secondo piano che con la bocca imita il cognome dell'ex vicecapogruppo dei deputati del Pdl.

    Il fim comunque a me è piaciuto molto. Sono anche dell'idea che, se non fosse per Prison Break e Oz, il filone carcerario degli ultimi anni non sarebbe così prolifico.

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