La grande operazione culturale di Itasa

itasa, per chi non lo sapesse, dovrebbero fare loro un monumento. sono quelli che ci spacciano i sottotitoli per telefilm. cioè loro traducono. poi ognuno fa quello che gli pare. roba buona, roba meno buona, tagliata bene, tagliata male. telefilm. se ne vedono, di cose.quindi loro traducono.

telefilm. ma non soloh! anche film. cosa fanno. prendono dei film che in italia non sono mai stati distribuiti o hanno avuto problemi. poi li traducono. e mettono i sottotitoli là. così uno che vuole se li va a prendere e poi li usa come meglio crede.

l’altro giorno stavo aspettando i sub di the good wife -lo guardiamo in pochi, quindi arrivano più tardi- e siccome ancora non erano pronti mi sono imbattuto in “the nines”. allora io pensavo che era un telefilm. ma quello che ricordavo io era “the nine” senza la -s. così mi sono informato.
the nines è un film del 2007 scritto e diretto da john august che è lo sceneggiatore di alcuni film di tim burton. tra gli attori: ryan renolds, hope davis e melissa mccarthy, già vista in una mamma per amica e in samantha chi?
il film è diviso in tre parti. è film mezzo folle -non completamente riuscito, va detto- in cui si riflette, per esempio, sul ruolo del “creatore”, inteso come autore, sceneggiatore e quant’altro -sul tema consiglio vivamente “stranger than fiction”, tradotto in modo ignominioso con “vero come la finzione”-.
l’episodio più interessante di questo mockumentary è il secondo, che vede protagonista uno showrunner di una serie televisiva che è amico di vecchia data con melissa mccarthy (che interpreta se stessa). melissa è la protagonista di questa serie e per accettarla ha rinunciato a una mamma per amica. solo che poi il network non la vuole perché non è abbastanza figa e così la cambiano. intanto vediamo i retroscena di come funziona il sistema televisivo americano: gli upfronts, i focus group che decidono la vita e la morte delle serie americane, i dirigenti farabutti, etc etc.

 

ecco, se non era per itasa io non ne sapevo niente.

10 Replies to “La grande operazione culturale di Itasa”

  1. E’ sempre bello quando l’articolo di un blog parla di itasa (e di un film che per alcuni versi merita di essere visto) e non e’ il solito post di routine ma qualcosa di personale che fa piacere a noi e che fa capire a chi ancora non ci conosce che la cultura del sottotitolo vuole diventare non un semplice modo di "vedere" ma un modo per "conoscere".
    D’altronde, ho avuto il piacere di parlare di persona con te e ho avuto l’occasione di vedere che quando parli di film/telefilm/televisione sai di cosa parli.
    E, come sempre, e’ un piacere leggerti.

    Un saluto

    Chri (LucasCorso)

  2. Sempre onore, gloria e merito a Itasa e i suoi traduttori. Ogni film che traducono ha almeno un buon motivo per essere visto. Però devo anche ammettere che seguo molto subsfactory e asianworld, altri due siti per i sottotitoli che offrono serie tv, film e molto altro. Senza di loro sarei un’otaria spiaggiata nel brutale mondo dei doppiatori italiani. E’ vero che ci sono fior fiori di giornalisti che osannano i nostri doppiatori… MA lorsignori forse non sanno che con le serie tv non è che fanno un gran lavorone. Qualche esempio: Secret diary of a call girl, Glee, Modern family. Doppiate da cani, snaturando i personaggi. Bah!
    – Ossequi –
     Miyazawa

  3. LucasCorso! emozione! santi subito, tutti!

    (una volta lo si diceva solo per Mom. mi ha sempre fatto pensare, questa cosa: prima c’era solo Mom, poi è arrivato Verzaverde, ora la competizione si è fatta spietata, e di Mom ho perso le tracce. sta bene, Mom?)

    ragazzi, grazie. davvero grazie per le notti sottratte al sonno (le vostre per tradurre e le nostre per guardare). vi amiamo, sapevatelo.

    (l’avevo detto, eh, che sarei ripassata. immagino il tuo gaudio)
     

  4.  ITASA=miti. Li adoro e quindi apprezzo anche il tuo post. 

    All’inizio nn mi piacevano i subs, voglio dire per una questione di pigrizia mentale. Poi ho cambiato idea.

    ho scoperto che in paesi come la Grecia, tutto quello che non è greco in TV va in onda in lingua originale con i subs in greco.
    E’ giusto così, secondo me, soprattutto per il telefilm in inglese. Si impara molto!

    p.s. Bel blog! 

    Giuppylicious.

  5. *Chri: esattamente. la parola magica è "conoscenza". ma che ve lo dico a fare. standing ovazione per voi. P.s. Ricordo la chiacchierata con piacere!

    *Miya: onore anche agli altri, ma Itasa sono meglio. 

    *Emme: anche io ho notato la scomparsa di Mom. Boh si sarà stufata o stufato 🙂 p.s. sono gaudiosissimo che sei tornata!

    *Giuppy: spero tu non sia giuppy izzo la doppiatrice, anche se in qual caso il tuo commento assumerebbe una grande valenza 🙂 grazie comunque.

  6. Anche io ho iniziato da poco a guardare serie tv sottotitolate! Mi si è aperto un mondo:D Devo dire però  preferisco Subsfactory a Itasa, nelle mie serie preferite come qualità sono superiori…asianworld mai provato, com'è?

    SilviaB

  7. Mi sto abbastanza sbattendo per trovare i sottotitoli in italiano di Stranger than fiction o Vero come la finzione che non si trovano da nessuna parte! Ora tu l'hai visto doppiato oppure in originale? E se originale non è che avresti ancora il file dei sottotitoli sottomano da potermeli passare in qualche modo? Ci sto uscendo di testa. Grazie.

  8. intanto per prima cosa come lucas ti ringrazio poi vorrei precisare una cosa: mom e verzaverde non fanno parte dello staff di ItaSA, usano i nostri sottotitoli per fare hardsub (imprimere in modo indelebile i sub su un video) e basta. non sono "nemici" o cose simili, semplicemente non collaborano con noi.

    detto questo… passate parola: coi sottotitoli si migliora molto l'inglese, è un motivo in più per guardare film e serie in lingua originale.

    un saluto a tutti, ci si vede su ItaSA.

     francesco "zefram cochrane"

  9. *Zefram: ti leggo spesso sui forum. benvenuto sul blog. hai fatto bene a precisare. e quelli che preferiscono gli altri non capiscono nulla.

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