E se Parigi è così immensa 9×02 – La lentezza delle casse: braccia incrociate, guardando altrove

se c’è una cosa che basta a definire parigi: la lentezza della gente che sta alle casse.tanto veloce vanno sui tapis roulant di chatelet che se non stai attento ti calpestano e muori
tanto veloce in mezzo alla strada che se non stai attento ti sbattono addosso e ti dislocano una scapola

così piano alle casse.
se avete fatto almeno una volta in vita vostra una fila a parigi sapete di cosa io stia parlando. cinema, supermercato, negozi. può volerci anche mezzora. o le cassiere impedite. o la troppa gentilezza cioè ipocrisia. o il fatto che non gliene frega niente.

esempio 1: quando devi pagare con la carta di credito o con il bancomat sta a te inserire la tessera nell’affarino. non come a italia che tu la dai alla cassiera e lei chiede “carta o bancomat?”. siccome che la carta si striscia in un modo e il bancomat in un altro, non sempre il cliente riesce al primo colpo. in un paese normale cosa farebbe la cassiera? aiuterebbe il cliente in difficoltà, no? manco per un cazzo. qui se ne sta a braccia incrociate, guardando altrove. e la fila aumenta.

esempio 2: ieri ero in fila da starbucks quello a san germèn. dopo mezzora di attesa e di sauna -da starbucks fa sempre troppo caldo- c’è solo una tipa davanti a me. ce l’ho fatta, penso. e invece no. perché la francesina di questo cazzo aveva deciso di lavarsi la coscienza e di fare beneficenza per haiti. solo che le monete le ha contate una a una -monete: pezzenteh!-. in paese normale ragazzo di cassa che avrebbe fatto? avrebbe chiesto -anche urlando, sì- la mia ordinazione. e invece no, lui se ne stava a braccia incrociate, guardando altrove. e la fila arrivava a san miscèl.

ok, a francia le cose funzionano. e funzionano anche perché vanno lenti. ma che c’entrah!

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4 Replies to “E se Parigi è così immensa 9×02 – La lentezza delle casse: braccia incrociate, guardando altrove”

  1. E io che pensavo che fosse un problemo mio che c’ho sempre sfiga con le file. Quanto hai ragione.

  2. *Watkin: io l’ho capito quando ho visto che la legge di murphy non esisteva, cioè quella legge che se cambi la fila quella da cui sei scappato va più veloce. no, qui tutti lenti

  3. seh! e la totale assenza di specchi nei negozi di scarpe e abbigliamento, o l’inutilità dei commessi? anche lì a francia? qui a belgio si. assai. ieri addirittura, riconsegnando ad un commesso la scatole di scarpe che avevo appena provato e che non andavano bene, mi sono sentita rispondere "ca c’est pas a moi". e non era occupato. era solo in chiacchiera con i suoi colleghi giusto davanti all’unico specchietto posato per terra, dal quale riesci al massimo a vedere come la suola poggia al suolo. muah.

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