E se Parigi è così immensa 9×01 – Smells like spleen spirit

una volta quando prendevo gli aerei quando prendere gli aerei era una cosa nuova
una volta quando prendevo gli aerei c’era quella cosa dei particolari controllati mille volte quella cosa del quaderno comprato il giorno prima del durante del speriamo che il viaggio duri tanto che

palle venti minuti di ritardo ho pensato guardando il tabellonepoi ho girato a destra ho salito scale l’aeroporto di orly ancora a sinistra il nastro dei bagagli eccomi di qua di nuovo io e parigi.

parigi che era scritto faceva parte del pattern: ancora qua stai? mi fa
sì, parigi, perché non mi vuoi? tanto lo so che mi vuoi. bottana sei! fai di tutto per piacere. tu non mi piacevi. no. però poi mi ti sei strusciata addosso. ti sei insinuata. io non ti volevo! e alla fine ci sono caduto. parigi.

su questo autobus c’è odore di vicks vaporub. forte, ma forte, eh. eppure non so fuori si sta bene, ci sono nove gradi e la gente lo vedi che non ha le sciarpe gli italiani sì

per non parlare dell’odore rancido della metropolitana. ah! quell’odore caldo rancido tipico della metro di parigi. ogni città ha il suo proprio own caldo rancido. roma, londra. parigi inconfondibile. se mi chiudessero in una stanza e mi bendassero io lo capirei al volo, il caldo rancido di parigi.

la solita corsettina quando giri a destra e la carrozza della 11 è lì ad aspettarti direzione rambuteau ma cosa vi correte tanto poi subito appresso c’è l’altra

il cioccolatino che ti regalano da pomme de pain quando prendi un espressò. ho deciso che parlerò solo inglese. questa volta
d’ you hav-

che poi parigi potresti insegnargliela un poco di educazione ai tuoi cittadini che il barista voleva fregarmi un euro sono arrivato alla porta ho contato gli spiccioli del resto sono tornato indietro
ho solo aperto il palmo della mano con le monetine lui non ha avuto il coraggio di guardarmi negli occhi ha solo detto desolè e io ho detto no dammi i miei soldi

non so, tutti quei piccoli smottamenti esteriori. dettagli. diversi. dice le città cambiano. chi più chi meno. parigi cambia è cambiata però

la torre di montparnasse è sempre un pugno negli occhi.

parigi sono qui, per un momento almeno tienimi.

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