L’esercizio facile facile che secondo Nick Hornby può aiutarci ad affrontare meglio il concetto di *tempo che passa*

“Quel disco mi ha cambiato la vita” 

Quante volte abbiamo pronunciato una frase del genere, eh? Quante volte siamo stati così patetici?
Tante, ammettiamolo. Bene, sappiate e sappiamo che Nick Hornby, nel suo ultimo libro, Tutta un’altra musica (Juliet, Naked) si prende gioco di noi e di tutti quelli che “quel disco mi ha cambiato la vita”. Si prende gioco di noi e noi lo amiamo per questo. Ora, non starò qui a tessere le lodi di Nick Hornby. Lui è uno dei numi tutelari di questo blog. Senza Alta Fedeltà io sarei una persona diversa e questo blog sarebbe un blog diverso. Quel libro mi ha cambiato la vita.
Un buon libro è fatto di bei personaggi e di una serie di nuclei tematici che danno struttura alla materia narrativa e che vengono incarnati da quei bei personaggi di cui sopra.
Esempio di nuclei tematici: il tempo che passa, il rimpianto per il tempo che passa, la consapevolezza per il tempo che è passato, il rimedio per voltare pagina dopo aver constatato che il tempo è passato.
Esempi di personaggi: i personaggi di Annie e Tucker in Jukiet, Naked.

Lui è un ex musicista, lei cura le mostre di un piccolo museo in cui non va nessuno. I due  non si conoscono ma si scrivono delle mail. A un certo punto Annie scrive:
“Cosa faresti se pensassi di aver sprecato quindici anni della tua vita?”
Tucker risponde: “Mi prendi in giro? Non so se te l’hanno mai detto, ma in questa materia credo di essere l’esperto mondiale. Certo, io ho sprecato più di quindici anni, ma mi auguro che tu voglia trascurare l’eccedenza e considerarmi comunque uno spirito affine. Magari anche il tuo guru. Innanziutto devi annotare il numero. Fa’ un elenco di tutti i bei libri che hai letto, dei bei film che hai visto, delle belle conversazioni che hai fatto ecc. e indica per ciascuna di queste attività un valore temporale. Con un po’ di contabilità creativa dovresti riuscire a ridurre il numero degli anni a dieci.”

Bene. L’altro giorno ero po’ giù perché pensavo al tempo che passa, a quello che è passato, a quello che ho passato, al fatto che non ritornerà, alla soluzione possibile per affrontare questa consapevolezza. Ho preso un foglio, una penna e ho fatto l’esercizio che dice Nick. Prima ho fatto un rapido calcolo degli anni che secondo me ho buttato fronda finestra. Poi ho fatto un calcolo forfettario di libri, dischi, film, persone, viaggi, cose belle. Ho sommato, moltiplicato, sottratto e diviso.

Funziona. Adesso ho 22 anni.

9 Replies to “L’esercizio facile facile che secondo Nick Hornby può aiutarci ad affrontare meglio il concetto di *tempo che passa*”

  1. non essere giu’ tfm! Risali!

    PS: a me me pare un po’ il gioco della felicita’ di Pollyanna, cmq. Sappi che sei stato messo di buon umore da una variante fine del gioco della felicita’ di pollyanna

    palbi 

  2. *Palbi: e com’è il gioco di Pollyanna? non lo so!
    Comunque leggi il libro e vedrai che il tuo cinismo si polverizzerà all’istante!

    *LB: eheh, il giochetto di Tucker!

  3. Oh, mi è così assai piaciuto questo post che presto farò anch’io la lista (benché io sia convinta di non aver sprecato nemmanco un anno della mia vita, forse, tutt’al più, qualche settimana, ma certo mi farà piacere recuperarla).

    E poi, a tutti quelli che mi dicono "vara lì, sprechi un terzo della tua vita a dormire" (mica vero, è anche di più), io posso dire: sì, però guarda la lista, in realtà ci ho guadagnato.
    Mi riconcilierò con Nick Hornby, eh?

  4. *Prof: non so quando l’avevi abbandonato dopo averci litigato, ma il libro io lo consiglio. Lo trovo superiore agli ultimi due.

  5.  e ma bisogna insegnarti proprio tutto!
    Ecco qua che arriva in soccorso wikipedia

    Pollyanna è una bambina di otto anni che vive con il padre, Pastore nella locale chiesa, dopo la morte della madre. Tra padre e figlia vi è un ottimo rapporto e il Pastore in particolare insegna a Pollyanna "il gioco della felicità", un particolare modo di vedere la vita sempre in positivo, nonostante le avversità. Purtroppo un giorno anche il padre muore e la bambina viene affidata alla cognata Polly.

    La vita procede in armonia, quando un brutto giorno Pollyanna viene investita da una carrozza e rimane paralizzata. In questo frangente la forza d’animo della bambina, gli insegnamenti del padre e soprattutto il "gioco della felicità", che le suggeriva sempre di guardare alla vita con occhio positivo, avranno il sopravvento sulla terribile nuova situazione che la bambina è costretta a vivere. Quando però la bambina è ormai rassegnata alla sua nuova condizione, un bravissimo medico, il dott. Chilton, riuscirà a trovare la cura giusta per farla di nuovo camminare.

  6. *madonna, non mi ricordavo mica che rimaneva paralizzata.
    pollyanna batte lovely sara che io credevo fosse l’heroina più sfigata

  7. una era la piu’ sfigata della rai e l’altra di mediaset.
    cmq sara lovli sara era terribilmente crudo e la scena in cui le tolgono il regalo di compleanno perche’ e’ diventata povera e’ ancora impressionante sebbene non la guardi da decenni. e quella di quando barcolla al peso dei secchi pesanti perche’ ha fame. e quella quando deve pulire le cose che sporca la sua amica ricca. e quella di quando dà il suo unico mangiare ai topi. no vabe’ piango. basta.

    iob

  8. *Tubbie: hanno scioccato una generazione, con lovli sara. e anche rovinata. quando c’erano i topi io mi nascondevo. che mondo di merda.

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