In esclusiva su TFM il ritorno di Tarantino con Inglorious Basterds (che da noi diventa Bastardi senza gloria)

Quando ho saputo che tra due settimane esce in Italia l’ultimo film di Quentin Tarantino, Inglorious Basterds, che verrà tradotto in Bastardi senza gloria -non mi dite niente!-, ho pensato: Ehi, ma io questo film l’ho già visto!
Qualche giorno fa, precisamente qui. (Purtroppo l’hanno tolto, se siete a Francia e abitate da quelle parti lo fanno ancora dall’altra parte del quai)

Brevi considerazioni sui cinema d’oltralpe.
1) A Francia il cinema costa 10 euro e venti -!-
2) Il pubblico è abbastanza omogeneo, attorno alla trentina di media. Ma qui a Francia tutti sembrano intorno alla trentina, quindi non vale.
3) In sala non si sente volare una mosca, anche se ad un certo punto parte un cellulare. No, non era il mio.
4) Gli autoctoni ridono quando non si deve ridere. E stanno seri quando c’è da sghignazzare. Siamo sorpresi?
5) Alla fine del film gli autoctoni stanno seduti a leggere i titoli di coda che riportano i nomi del cast tecnico, ma si alzano all’improvviso quando compare il cast artistico, rovinando in modo ignominioso il gioco del “who’s who e dove l’ho già visto” detto anche “ah, ecco chi è”, che poi è la cosa più divertente da fare quando si va al cinema.

Sala ad anfiteatro, abbastanza comoda, più o meno come a Roma, ma non vale 10,20 euro, francamònt.

Ma passiamo al film (commenti spoiler-free)

Lo dico subito. Per è un sì gigante come una casa. Capolavoro. Tarantino all’ennesima potenza. C’è il Tarantino serio, il Tarantino impegnato, il Tarantino cazzone e poi anche il Tarantino cazzone. Grottesco e tragico, Inglorious Basterds si muove perfettamente sul crinale dei due registri: tema trito, ma non la variazione sullo stesso (qui la sinossi, volendo).

Stiamo parlando di un fumetto, eh. Quindi ogni pretesa di verosimiglianza narrativa va a farsi benedire. Sospensione dell’incredulità all’ennesima potenza. Il film non va preso sul serio. Come Tarantino insegna. Capitolo citazioni. Il titolo riprende “Inglorious Bastards”, traduzione americana di Quel maledetto treno blindato, film italiano del 1978 di Enzo G. Castellari e che vedeva tra gli sceneggiatori anche Toscano e Marotta, la coppia che ha firmato ettolitri di fiction televisiva italiana, da Commesse a Il Maresciallo Rocca. Insomma da Gigi Proietti e Sabrina Ferilli a Quentin Tarantino, un solo grado di separazione. C’è poi un personaggio, interpretato da Mike Meyers, che si chiama Ed Fenech, chiaro omaggio alla nostra Edwige, con cui evidentemente Tarantino è un ta(ra)ntino fissato.

Colonna sonora come al solito pregevole -su tutti Bowie, con Cat People (Putting out fire)-, esattamente come tutti gli elementi paratestuali. Cinque capitoli, ognuno da gustare fino in fondo, tra scene di azione e lunghe messe in scena di chiaro stampo teatrale.

Caccia, guerra e vendetta sono i temi principali. Brad Pitt, bravissimo –il Kim Rossi Stuart americano, troppo bello per vincere Oscar et similia- ce lo spacciano per protagonista ma in realtà è quasi una guest di lusso. Il vero protagonista è infatti Cristoph Waltz, che regge sulle sue istrioniche spalle l’intero film, bisogna dirlo. Capace di farti ridere a crepapelle e di suscitarti ripugnanza, l’attore, da sconosciuto o quasi che era, ha vinto il premio come migliore attore a Cannes. Sono cose. Strepitosa Diane Kruger nei panni dell’attrice tedesca, che si mangia letteralmente Melanie Laurent, la supposta protagonista, incapace di far brillare l’altrimenti pregevole personaggio di Shosanna: in Melanie manca quel brivido che ogni vendetta dovrebbe portare con sé. Eccellenti i comprimari, da Eli Roth -che io per metà film ho pensato fosse in realtà Zachary Quinto alias Sylar di Heroes- a l’ispettore del Commissario Rex, quel Gedeon qualcosa che di strada ne ha fatta, evidentemònt.

Ah, nel film si parlano ben quattro lingue: francese, tedesco, inglese e una breve –ed esilarante- scena in maccheronic-fanfaron-italiano. Qui a Francia di solito i film li sottotitolano e buonanotte. Son proprio curioso di vedere quale scempio saranno in grado di compiere nell’adattamento italiano. Quale sarà la lingua “madre”, quale sceglieranno di sottotitolare -credo sia inevitabile- come risolveranno la scena “italiana” -già me l’immagino: la solita macchietta sicula con scopiazzamento de Il Padrino, tra l’altro citato nella scena in questione- oppure, magari e forse stavolta ci sorprendono. Come no.

Tarantino, sei un fottuto genio.

17 Replies to “In esclusiva su TFM il ritorno di Tarantino con Inglorious Basterds (che da noi diventa Bastardi senza gloria)”

  1. Non è che il cinema non vale 10 euro e venti… è che ci sono dozzine di carte fedeltà, agevolazioni giovani, agevolazioni anziani, agevolazioni qualsiasi cosa per cui nessuno tranne i passanti paga intero… O meglio, quasi nessuno…

    Ad ogni modo mi aspettavo uno split post Tarantino / Tarantini…

  2. *Suibhne: esiste la carta “agevolazioni tieffemme”? Nel caso, chiedo la cittadinanza subito! Lo split post è una grande idea, però da tarantino a tarantini, francamònt, era troppo aussi pour moi! 😉

    *Yet: beati voi, under 18!

  3. io ci ho la carta illimitata. che pago 17 euro al mese e vado al cinema anche 6 volte al giorno. ce la avevamo a italia una carta come la illimitata?? nommipare!!

  4. allora, io nn l’ho ancora visto quindi del post ho letto solo il titolo.

    Faccio notare xo’ la solita pessima traduzione del titolo. Inglorious BastErds e’ una frase volutamente sgrammaticata. Il xke’ nn lo so (o magari nn c’e’) ma fatto sta che questa e’ stata la volonta’ del regista. Il titolo italiano avrebbe quindi dovuto essere BastErdi senza gloria (alla Lino Banfi)

    palbi

  5. *Esseppina: e anche tu hai la ragione! A estero hanno la cultura dell’abbonamento e della flat. Noi?

    *Palbi: osservazione giustissima. Avrebbero dovuto lasciare il titolo così com’era. Nel post c’è la spiegazione alla sgrammaticata scelta di tarantino. quando vedrai il film poi ne riparliamo! 🙂

  6. A Italia c’è l’abbonamento… però a Italia nessuno la fa perchè tu vuoi sentirti libbbbero, non vuoi sentirti obbligato ad andare sempre in quel cinema, mentre all’estero vuoi sentirti parte del tutto ed allora ti piace essere fideizzato… però a Italia ci sono anche (almeno dove studio io) le sessioni gratuite per gli studentelli spiantati, (si sente che sono appena tornata e voglio vederci il buono, si sente tanto? 😉 )

  7. Nella Napoli da cui sono lontano e dove a tavola mettite ‘o piatto mio facite comm’a sera d”a vigilia comme si mmiez”a vvuje stesse pur’io , in quella Napoli là c’è un cinema che di pomeriggio per 6 euro e 40 ti dà pure la consumazione: una bibita e un pop corn. Io – coi bambini – vado sempre lì.

  8. Nella Napoli da cui sono lontano e dove a tavola mettite ‘o piatto mio facite comm’a sera d”a vigilia comme si mmiez”a vvuje stesse pur’io , in quella Napoli là c’è un cinema che di pomeriggio per 6 euro e 40 ti dà pure la consumazione: una bibita e un pop corn. Io – coi bambini – vado sempre lì.

    (ottanta/cento)

  9. *Virgh: mi piace la tua spiegazione, davvero. Ah giusto gli studentelli spiantati, quelli che a Italia hanno 35 anni. Sì, loro 🙂

    *Ott: questa mi mancava, davvero, ma mi sa che non sono sorpreso!

    *Belgù: ci avrei giurato, lo sai? Ma noi non ti giudichiamo, ti vogliamo bene lo stesso, sappilo!

  10. Mi hanno detto che, come da te previsto, parlano siculo (anch’io l’ho visto in originale sottotitolato, grazzialcielo).
    E io non ho pensato per mezzo film che fosse Zachary Quinto: l’ho pensato per tutto il film. 

  11. *Watkin: settembre, quanti ricordi mi hai rispolverato.
    Questa gente che crede di fare il bene di piccola popolazione italica, come è prevedibile

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