Come ti gabbo il controllore

premessa numero 1: di solito io per tornare a casa prendo la metropolitana, mai gli autobus.
premessa numero 2: da svariati anni io vivo a roma. mai -e sottolineo neva-  beccai un controllore su un autobus.siete smart? avete già capito? come no!?!

insomma esco dal lavoro che sono le ore diciannove e quarantesette minuti. le turiste sono in minigonna e infradito. i turisti sono in espressione beota, beata e in infradito. io tolgo la giacca. maniche corte. si crepa di caldo. i mandorli sono in fiore. le zanzare sono tornate. insomma siamo a maggio: perché non approfittare di un giro di roma by night su un simpaticissimo bus che parte da piazza san silvestro? già, perché no?
salgo. penso: ho un solo biglietto in tasca. me lo tengo per domattina che quando al mattino ho i secondi contati non mi va di perder tempo caha macchinetta.
eh.
mi siedo. il biglietto vergine inda tasca. mi appisolo. cioè appoggio la fronte in frente al vetro. mi sento la freva dalla stanchezza -ah, il dolce rollìo dei sanpietrini!- insomma tipo verso piazza barberini. toc toc sulla spalla: biglietto prego. apro gli occhi. non uno! non due! non tre! insomma SEI controllori SEI. biglietto prego! signore, ma è sordo?

flashback. tunc. 1995.

il giovin tieffemme frequenta uno dei tre più prestigiosi licei classici di palermo -erano tre, in tutto-. il quale liceo è lontano da casa. per andare a scuola -è servito? no- lui usa gli autobus. il giovin tieffemme non ci ha il motorino. il giovin tieffemme è un vero sfigato. e come tutti i veri sfigati -chi più chi può- prende i mezzi. cioè gli autobus. che a palermo -nel 1995 fatto di camicie di flanella a quadri e di scatman john, che tra l’altro nel 1999 è morto, voi lo sapevate? io no- significano numeri a casaccio abbinati ai colori. tipo: il 25N e il 25R che vuol dire 25Nero e 25Rosso. cioè per non fare fatica e usare numeri diversi a palermo si preferiva creare un casino. a palermo si crea(va) sempre un casino. bombe, tritolo, arancine: cose così. insomma nel 1995 tieffemmino grecorum prendeva tre autobus, di cui appunto il 25N. un giorno, l’assurdo: un controllore. c’è da dire che a palermo i controllori erano come la neve a gennaio, come l’intelligenza e l’educazione nei palermitani, come l’antimafia: semplicemente un’opzione non contemplata. insomma dalle bussole centrali sale ‘sto controllore che potrà avere sessantanni e che fa: autista, chiudi tutto che oggi ci divertiamo ahahah. panico. metà autobus approfitta dei cinque secondi di riflessi poco pronti dell’autista e scappa a gambe levate. l’altra metà sono vecchiette che hanno l’abbonamento annuale -!- insomma rimangono il giovin tieffemmino e un altro paio di poveri stronzi. no, la multa noh!
secondo voi, il diciassettenne sbarbato cosa fece per uscirne? semplice: finse un malore.
ragazzi, dovevate esserci. il finto malore più vero della storia dei finti malori per gabbare i controllori dei bus. che soddisfazioneh! un attore nato. gli occhi da spiritato. lo zaino invicta jolly pro che stramazza al suolo con tutto il vocabolario rocci. lui che improvvisa uno svenimento urlando ‘minchia il collasso’ finendo addosso ad una povera vecchina che subito si schiera dalla sua parte -cedendogli pure il posto! che cara!- finché,  spinto da una folla inferocita di ottuagenarie, il controllore rinunciò a controllare. basta applausi, grazie.

tunc. anno del signore 2008. biglietto prego! mi dice quello. davanti a me due drammatiche strade: fingere un altro malore -a 30 anni-, oppure: negare l’evidenza. ok. faccia di tolla e che messinscena sia!

prendo il biglietto vergine e glielo porgo. prego! il controllore lo guarda, lo rigira: ma non è timbrato! negare l’evidenza! negare l’evidenza! ma come, guardi qui, è timbratissimo! lui per un attimo esita, sembra che. invece non ci casca. strano. ok. piano b. ahah mi scusi signor controllore ahah ho capito: ne ho comprati due! aspetti che cerco l’altro. mi metto a frugare in ognidove. tieffemme sei un falso, vuoi solo il tronoh! lui: si sbrighi! uhm. più ostico del previsto. piano c: noh! guardi, sono desolatoh! ero convinto di averlo timbrato, ma sa… vengo da undici ore di lavoro,  mi ero pure addormentato, l’ha visto anche lei! si metta una mano sulla cosc- ma la faccia finita, lei! la smetta! stia zitto! dice lui. ohibo’ io penso ma che modi sono questi, d’accordo sono reo, ma non confesso!
vado per alzarmi -per fare cosa, poi?- ma lui mi blocca con un braccio: dove va? stia seduto o scoppia un casino! insomma
vengo sequestrato sul bus.
privato della mia proprio own libertà. sto per dire: uno) lei non sa chi sono io due) è una vergogna, riceverà presto una chiamata dal mio avvocato. ma. guardo fuori dal finestrino. le luci della città. mi mancherà, tutto questo.
intanto. gli altri cinque controllori abbandonano una signora con la borsa di luìvittò trovata senza biglietto -che ondeggia la capigliatura fonata a destra e poi a sinistra e ahah volete contanti o preferite un assegno?- e si dirigono verso il mio aguzzino: tutto a posto?
l’aguzzino mi guarda, guarda loro: tutto a posto, tutto a posto. quelli tornano verso la poppa del bus e l’aguzzino prende il biglietto vergine, lo sigla, me lo porge e mi fa: sceneggiata patetica, la prossima volta lo timbri, il biglietto. costa un euro. e se ne va. così.
dandomi del pezzente.

21 Replies to “Come ti gabbo il controllore”

  1. Latte, biscotti e tfm per cominciare bene la giornata!

    Ah, il Rocci… cmq che faccia di chiulo che c’hai 🙂

    p.s. Ti risposi nel post su Molly Ringwald se t’anteressa.

  2. ecco da dove derivano le tue perfette pantomime di malori presunti così ben recitati…adesso si spiega tutto: c’hai un cv di tutto rispetto!

    joujou

  3. il mattino dopo hai dovuto correre a comprarne un altro però

    avete fatto 1 a 1, dài

    per risparmiare sul costo delle scorte, Saviano potrebbe viaggiare in compagnia di Fede

    e viceversa

    ciao

  4. io non sono mai stata capace di fare la pantomima sull’autobus e infatti ho l’abbonamento (come le vecchie), però una volta avevo dimenticato l’abbonamento a casa, ma son riuscita a fare un gioco di prestigio di vera classe con l’amica che era con me (passaggio del biglietto mentre il controllore non guardava)

    Son soddisfazioni!

  5. Cronache dalla biblioteca di scienze letterarie parte II:

    ALS muore dal ridere appena legge “minchia, il collasso!”

    Tfm, sei un vero genio, che dire, io avrei detto subito di esser colpevole e avrei pagato la multa. Anzi, per non rischiare avrei timbrato, ma tu, tu, tu… così si fa. Bravo!

    Certo che svenire sotto il peso del rocci non è mica male eh.

    ALS

  6. Ebbene, questa è la dimostrazione che una giustizia c’è: il controllore che t’ha detto “sceneggiata patetica” è il figlio della vecchina che ti lasciò il posto, non si fa così, ti-ef-em, per niente, ma prima o poi, anche a trent’anni qualcuno torna a mettere le cose a posto

    😉

    con immutato affetto ed abbonamento mensile 😉

  7. Notevole. Ricordo ancora il simpatico stratagemma per risparmiare il costo spropositato dei biglietti della metro di parigi: passare in due attraverso il rullo dell’uscita. Ovviamente fui pizzicato all’istante da controllori GESTAPO appostati dietro ad una colonna. Bin Laden l’avrebbero trattato con più riguardo, guarda.

  8. *Anto: con kinder tieffemme più con quel gusto di cacao 🙂 anzi lo sprint. io adoravo lo sprint, più del nesquik, credo.

    *Jou: meno male che stiui non lesse. adesso hai capito, no?

    *Yet: sì, sulla metro non si può barare. purtroppo. che per quello che funzionano si meriterebbero tanti calci nei vagoni!

    *80/100: sì forse ora che ci penso hai ragione. la neve qualche volta c’è stata 🙂

    *Pattie: ecco io giro con gente più squattrinata than me

    *Als: io volevo timbrare ma il controllore inizalmente stronzo poi umano me lo ha impedito fisicamente. mi ha bloccato con una manata. per quello io credevo al sequestro di persona, all’inizio 🙂

    comunque io amavo il rocci, molto meglio di IL.

    *Virgh: ti facevo da abbonamento annuale, almeno trimestrale, toh! comunque sì, mi sa che hai ragione…

    *Arissima: eh mi sa, anche perché sentirsi dire che fai le sceneggiate quando fai il mestiere che fai è proprio cosa di karma. ke karma!

    *Gin: lo prendo like complimento! 😉

  9. Lo sprint!!! Anche io lo adoravo e poi ci uscivano le figurine speciali tutte sbrilluccicose dell’album di Creamy!

    @Pepenero Anche con me, nella metro di Parigi, i controllori sono stati un pò sgarbati, ma io c’avevo l’abbonamento e li ho sbeffeggiati.

  10. posso dire?

    io mò ho fatto il biglietto del treno ollain, che vuole essere stampato, ma s’è finito l’inchiostro. io nollo stampo.

    ma io il biglietto l’ho fatto.

    mò tfm, imparami una scena madre che posso fare se nommicredono….

    ah poi, io non ce lo voglio più: umbria, vicino alla dicitura: viadellaviola…

    ciao amico.

  11. *pepenoir: in altre città della francia io ricordo la mancanza di tornelli nella metro. i francesi facevano il biglietto. io e gli extracomunitari no. ma mai nessuno osò dirmi nulla.

    *anto: non ricordavo il dettaglio delle figurine, io mi tuffavo su quella polverina da annusare a piene nari.

    *Violissima: segnati il codice. io quando venni a casa tua -ti ricordi?- i controllori delle parti che furono tue mi fecero problemi ma con la grazia che hai tu non ci saranno questioni. la grazia e la leggerezza vincono sempre. per la scena madre: non saprei, dipende da dove tu ti trovi. ti trovi? e se ti trovi, dove ti trovi? mica l’ho capito, eh

  12. *Als: il GI? no. mi sa che abbiamo già avuto questo scambio di vedute. io la vedo che il greco era più kalòs e più agatòs. il latino alla lunga bleah.

  13. Interrompo il momento secchioni (io ho usato sia il gi che il rocci ma ho preso lo stesso 24) per dire:

    Qua non lo fanno l’abbonamento trimestrale… 🙁

    O era un modo subdolo di darmi della vecchia? 😉

  14. no, ti stai sconfondendo nel confonderti…

    anche io preferisco il greco, non c’è paragone.

    Però tra i dizionari di greco preferisco GI. Tu mi hai detto “meglio Rocci che IL” e IL è di latino. Capito?

  15. *Virgh: vecchia tu? ma se a soli 18 anni hai fatto ottomilioni di cosas! sei la most smart, lo sai!

    *Inoke: 🙂

    *Als: data la mia fallace memoria: è vero, facemmo già questa dotta dissertazione. Non sapevo -all’epoca e ora- dell’esistenza di una valida alternativa al Rocci. Di questo GI -suppongo parente di IL- non mi curo, assai però. Als, il Rocci è sempre il Rocci!

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