Perchè a me piace molto di più il 30
forse perché ci sono nato? –no, non il 30 dicembre, ma sempre 30 è-
il 30. roma è deserta, a roma non c’è nessuno, le strade sono vuote e i parcheggi blu a pagamento sono vuoti, l’esodo delle calabrie e delle puglie e delle due sicilie ha sortito gli effetti sperati, e cioè che vai a san lorenzo e tutto tace e tutto dorme, mentre si apre la persiana di un albergo, e i dieci gradi sollazzano il punto di incontro davanti a videobuco, mentre un posteggiatore ubriaco comincia a parlarmi una strana lingua fatta di consonanti e io gli do quel che ho -67 centimos- per timore che mi lanci una fatwa per il nuovo anno -e francamente non mi pare il caso
e dunque di nuovo roma, dopo gli anni museali, dopo firenzee l’acqua saponata della mezzanotte e dopo la trattoria a gestione familiare pescata come un biglietto della lotteria alle 22 passate, più che altro in search of ristoro -e che ristoro, con la ribollita!- e dopo parigi(a questo punto parigi val bene una parentesi. Chi non c’è mai stato pensa che parigi l’ultimo dell’anno sia una figata, con i campi elisi –chiamiamoli per quelli che son, basta con queste esterofilie!– ebbri di felicità, con milioni di persone pronte a tutto -così dicono i telegiornali il giorno dopo con le stesse immagini che si ripetono dall’84-. Invece no. A parigi, sui campi elisi, a mezzanotte, ci sono solo italiani -e napoletani- E soprattutto, nessuno fa il conto alla rovescia. Tutti guardano con il naso all’insù aspettando la manna dal cielo –che so, anche un johnny hallyday ubriaco andrebbe bene e invece no, manco lui!- e alla fine ti ritrovi con la tua bottiglia di spumante –comprata al petit casinò– con il pollice sul tappo e guardi l’orologio e vedi che sono le 2358 e nessuno si muove e nessun botto e nessuno sparo e nessun niente -nessuno che dia la stura!– e poi si fanno le 2359 e sale il panico che tutti si guardano in tralice e poi sono le 0001 e le 0002 e pensi che no, dai non può essere, è uno scherzo, o forse è solo il tuo orologio che soffre di un’accelerazione da insofferenza per questi francesi di merda e alla fine ti rompi i coglioni e quando già è passata mezzora e sui campi elisi c’è un mortorio che manco al verano il primo novembre festeggi una cosa che non ha più senso e che sicuramente porterà sfiga -ecco perchè forse poi è venuto un anno del cazzo- insomma tutta questa lunga parentesi per dirvi no! non andate mai a parigi l’ultimo dell’anno, e se siete già lì, chiudetevi in una brasserie storditevi di crepes e liquore e poi accampatevi davanti al Pompidou, almeno quello serve a qualcosa -ci ho campato per due anni di blog con tre avatar!)
e dunque di nuovo roma. l’ultima volta che ho passato il capodanno a roma, tre case fa, mi sono ritrovato all’una, su un divano, con un pastorello sardo e una calabrisella a sonnecchiare davanti a un film di pierino su teleroma56: ah bei tempi
il 30. roma è deserta, a roma non c’è nessuno, le strade sono vuote e i parcheggi blu a pagamento sono vuoti, l’esodo delle calabrie e delle puglie e delle due sicilie ha sortito gli effetti sperati, e cioè che vai a san lorenzo e tutto tace e tutto dorme, mentre si apre la persiana di un albergo, e i dieci gradi sollazzano il punto di incontro davanti a videobuco, mentre un posteggiatore ubriaco comincia a parlarmi una strana lingua fatta di consonanti e io gli do quel che ho -67 centimos- per timore che mi lanci una fatwa per il nuovo anno -e francamente non mi pare il caso
e dunque di nuovo roma, dopo gli anni museali, dopo firenzee l’acqua saponata della mezzanotte e dopo la trattoria a gestione familiare pescata come un biglietto della lotteria alle 22 passate, più che altro in search of ristoro -e che ristoro, con la ribollita!- e dopo parigi(a questo punto parigi val bene una parentesi. Chi non c’è mai stato pensa che parigi l’ultimo dell’anno sia una figata, con i campi elisi –chiamiamoli per quelli che son, basta con queste esterofilie!– ebbri di felicità, con milioni di persone pronte a tutto -così dicono i telegiornali il giorno dopo con le stesse immagini che si ripetono dall’84-. Invece no. A parigi, sui campi elisi, a mezzanotte, ci sono solo italiani -e napoletani- E soprattutto, nessuno fa il conto alla rovescia. Tutti guardano con il naso all’insù aspettando la manna dal cielo –che so, anche un johnny hallyday ubriaco andrebbe bene e invece no, manco lui!- e alla fine ti ritrovi con la tua bottiglia di spumante –comprata al petit casinò– con il pollice sul tappo e guardi l’orologio e vedi che sono le 2358 e nessuno si muove e nessun botto e nessuno sparo e nessun niente -nessuno che dia la stura!– e poi si fanno le 2359 e sale il panico che tutti si guardano in tralice e poi sono le 0001 e le 0002 e pensi che no, dai non può essere, è uno scherzo, o forse è solo il tuo orologio che soffre di un’accelerazione da insofferenza per questi francesi di merda e alla fine ti rompi i coglioni e quando già è passata mezzora e sui campi elisi c’è un mortorio che manco al verano il primo novembre festeggi una cosa che non ha più senso e che sicuramente porterà sfiga -ecco perchè forse poi è venuto un anno del cazzo- insomma tutta questa lunga parentesi per dirvi no! non andate mai a parigi l’ultimo dell’anno, e se siete già lì, chiudetevi in una brasserie storditevi di crepes e liquore e poi accampatevi davanti al Pompidou, almeno quello serve a qualcosa -ci ho campato per due anni di blog con tre avatar!)
e dunque di nuovo roma. l’ultima volta che ho passato il capodanno a roma, tre case fa, mi sono ritrovato all’una, su un divano, con un pastorello sardo e una calabrisella a sonnecchiare davanti a un film di pierino su teleroma56: ah bei tempi
beh ma è carino qui… aggiunto ai feeds 🙂 buon anno!
Mio fratello e comitiva in gita parrocch… no, mentirei, ma in “gita-da-bravi-ragazzi” sì, mi hanno convinto per il concerto di Elio… Se vuoi unirti e sostituirmi nel compito di “esotica-dispensatrice-di-pareri-su-tutto-tu-che-hai-girato-(a vuoto)-tanto” sei benvenuto! Ps: Buon anno! Ottavia
Acome4passi: benvenuto e auguri anche a te
Ottavia: il 100% delle persone che mi sta attorno ha espresso paletta alzata per questo concerto di elio e della bandabardò. Condizionalmente parlando dovrei farci un salto, ma non so quando nè come. Ci sentiamo via sms, come due tredicenni di una certa età 😉 Così vedo se posso darti una mano.
P.s. buon anno a te!
capodafnno del 2000 parigi. mi ricordo solo che mi sono fatta 14 km a piedi per tornare a casa e quei fetenti dei francesi avevano messo delle punte di metallo su tutte le superfici dove un essere umano avrebbe desiderato sedersi a riposare…
Viola, la loro missione -dei francesi- è rompere il cazzo, questo ho capito dopo svariati viaggi e incontri ravvicinati.
14 km a piedi? Cos’era il pellegrinaggio a Lourdes? 😉
io non so ancora cosa farò e dove sarò, ma voglio che cominci l’anno tondo.
Buon anno!
una vecchia saggia direbbe: oh n**o e che ti lamenti? e poi …con Al Zawahiri hai fatto una buona azione (e salvato la pelle soprattutto) visto che io facevo orecchie da mercante.
Inoltre sei stato impegnato a parlare di serie tv “shoegaze” con chi “modestamente” se ne intende 🙂
e infine, non lamentarti della serata con il TomatoSardo e la signorina Veramenthhhe?Detto da chi diede forfait per un attacco di gastrite acuta (buon cliff per parlare di E.R. in caso, ma anche no…)
E comunque, tutti lo odiano il Capodanno ma poi immancabilmente fanno qualcosa -me compreso-; diciamoci la verità, dev’essere mortificante tornare a lavoro, università, trastulli vari e trovarsi a rispondere all’imprescindibile domanda: cosa hai fatto a capodanno? Dire, una volta almeno, “1 beato cazzo e ne sono fiero”. In attesa di sprazzi di impavidità,
Un saluto,
Sir(L)
Pat: ok, tondo. ma non tondi -noi-
SirL: che gradito ritorno su queste pagine. se ai tempi di tre case fa avessi avuto questo blog il tuo sarebbe stato un signor cliff per i miei racconti: uno che alle 2130 del 31 ti telefona per dirti le cose che tu dicesti a me! Tieffemme ho un attacco di gastrite, sono all’ospedale!
Prima o poi dovremo farlo, il disimpegno totale. Fermi in una stanza con in loop la voce erotizzante della cantante dei blonde. Secondo me questo era l’anno giusto, l’anno dell’ancora under-quello-che-sappiamo-noi. Sempre in tempo, comunque.
P.s. la vecchia saggia chi è, la Peppa? 😉
superauguri, mio vecchio blogamico stef
Solo 3 cose:
1. Salutami Roma e dille che le ho voluto bene
2. Ti auguro di spaccare il mondo in questo 2008
3. Mi fai un corso accelerato per imparare ad amare Lost?
Stef: grazie anche a te
Morgania: 1 alla fine non ci siamo incontrati ma vabbè te la saluto ugualmente 🙂 2 ricambio davvero, e passami sempre bella musica mi raccomando 3 Sognavo da una vita che qualcuno mi facesse questa domanda. Tu mi commuovi.
Ecco il corso accelerato:
Senza LOST sei LOST -vabbè poi ti mando le dispense-
Ecco, mandami le dispense, che è meglio…
beh effettivamente Pat ha ragione, siamo tondi in un anno tondo visto che di cose non quadrano ce ne sono parecchie…;)
un bacio e tanti auguri;)
ah, un’altra cosa, ça va sans dire che anche a me piace molto di più il 30, e non perché ci sia nata (no…)
Se ti piace il 30 allora aspetto il 30 gennaio per farti gli auguri di buon anno 🙂
Mi dispiace ma con Campi Elisi penso alla mitologia greca. Credo che continuerò a chiamarli Champs Élysées.
Buon anno TFM!!!
(oh, ma già ricomincia Lost? Non è un po’ presto?)
Virgh: primo commento dell’anno tuo. il 30 oggettivamente è un’altra cosa in tutto.
Quadrilatero: ci conto per il 30 gennaio. facciamo il un camp-capodanno alternativo. volendo.
Felson: presto?!?!?!?
OGGETTIVAMENTE
(ma anche soggettivamente)