La maledizione dell’Ikea
che sì, io me la sto raccontando così, che sono andato all’Ikea per puntellare, come se fosse normale farsi quattro uscite di raccordo e mezzoretta di placido traffico delle dodici di un mercoledì qualunque, ma in realtà non è così,
la verità è che io ne sono schiavo, dell’Ikea. La schiavitù di chi c’è cascato la prima volta. E poi una seconda. E poi una terza. E infine. Le prime volte, quando tutto appare per quello che deve apparire: la meraviglia dei colori, dei cuscini, delle candele
-a proposito, la candela è la precipua dimensione che sancisce il grado di schiavitù al dio pagano svedese: se quando andate ne comprate almeno tre siete semplicemente dei candelomani, se fate incetta di candele alla lavanda, alla vaniglia e all’arancia siete definitivamente addicted e anche un po’ fissati, se invece comprate quell’odioso sacchettino con centinaia di candeline mortuarie, sì mortuarie, diciamolo!, allora siete da internare e le chiacchiere stanno a zero; la seconda variabile di schiavitù è data dalla percentuale di sgranamento della cornea dinnanzi all’angolo occasioni: quel ‘non luogo’ orrendo e pieno di scarti di magazzino che sta vicino alla cassa: se vi muovete infoiati come delle gazzelle in calore, allora, amici miei, non v’è spes per voi; e infine ci sarebbe la dimistichezza con il trapano ma qui non approfondisco che qualcuno potrebbe fraintendere-
la meraviglia, dicevo, di tutto quello che loro, i malvagi svedesi, ti fanno credere tu abbia completamente bisogno -e un bisogno disperato-: soprattutto i prodotti della linea Flarke e Aneboda e i dolcetti al pistacchio e al cioccolato -che fanno anche cagare, tra l’altro. Giratevi qualche casa di qualche pseudo-trentenne: se non trovate nessuna libreria mezza storta o porta cd che dovrebbe stare piantato sul muro ma che alla fine per pura neghittosità –e basta con questo trapano!– poltrisce in un angolo della casa, allora quel tipo o è manu chao o è uno che vive fuori dal mondo -o tutti e due, e comunque: beato lui!
Insomma all’inizio è tutto mirabilioso, e tu compri, compri, e compri, tanto c’è la postepay ricaricabile -che è gialla e blu, come l’Ikea. Ma più compri e più firmi la tua condanna alla schiavitù. Urge esempio. Il letto. Il materasso. I cuscini. I piumoni. Chi è cascato nella rete, sa. I letti e i materassi non hanno misure standard, ma tutte loro –le dimensioni Ikea– Un po’ come la sterlina e l’euro -non so se il paragone regga, nella mia testa sì.
Così io oggi dovevo comprare un lenzuolo di sopra e un lenzuolo di sotto con gli angoli e un copriletto e no! non son potuto andare come tutti i cristiani normali al mercatino di monti tiburtini o all’auchan, no! sono dovuto andare all’Ikea perché lì e solo lì. Con una faccia lunga manco fossi pluto: dov’è finita la portentosa allegria dei primi tempi -quel sorriso beota che si rifletteva sulle frecce del pavimento: gli occidentali fanno oh-, eh, dov’è finita?
E se per caso, una volta tornato a casa mi fossi accorto che il tal lenzuolo non andava bene, patate! dovevo tenermelo, perché chi ci torna fino in culonia? Ecco. Ed ecco cosa intendo per schiavitù. Non puoi ribellarti a te stesso. Hai bisogno di quel bisogno! Ma non è solo una questione di lenzuola, ma anche di organizzazione dello spazio. Una volta che hai stipato la tua stanza di tende svanna e cornici sbilla e cassettiere robin e comodini di legno grezzo, se per caso ti avanza spazio, come puoi pensare, brutto scimunito, di infilarci un tavolino comprato, che ne so, alla Rinascente? Quel tavolino non c’entrerà mai un cazzo, sarà sempre e comunque un pesce fuor d’ikea. Un po’ come avere un album di figurine panini sul calcio con una figurina mancante -che ne so, Roberto Tricella o Ivano Bonetti– e completarlo con una figurina di Tom Becker o di Danny Mellow. Non c’entra un cazzo! E così, se ti avanza un buco di 30cmx30cm vedrai che tornerai, di default e senza porti nemmeno interrogativi cui peraltro non sapresti ripondere, all’Ikea: vuoi che non ci sia uno scaffale fighissimo a 7,99 euro pronto a rallegrare la tua altrimenti inane esistenza?
Eccezionale ;D
Tutte ste cose me le sono pensate per tempo, ad Atene ho cercato di uscire spesso a mani vuote, sapendo che poi una volta in Italia non avrei più potuto assecondare l’eventuale dipendenza.
Quindi solo quei sacchettini con i fiori secchi profumati.
Ma che bello fare un giro la dentro. Ci si riempie gli occhi di combinazioni di arredamenti. Vien come voglia di giocare con la casa delle bambole.
Non ho niente di Ikea come arredamento. Ho tutto un altro stile.
Ma ci sono cose che viste lì o in casa altrui, son carine.
Vabbè, questo post è strepitoso perchè vedere che certi pensieri pazzeschi non sono la sola a farli, incoraggia.
😀
cambiando case di continuo…una media di una all’anno (qui è normale, non sono io strana…) si cambia anche il letto.
posso dire di saperne qualcosa di letti annessi e connessi.
tipo: lenzuola matrimoniali su un materasso una piazza e mezza….
si perde l’assetto, totalmente.
io al lenzuolo di sotto ci faccio il nodo agli angoli così non si muove più.
io ci voglio bene all’ikea, per carità, ma questa cosa dei letti che ce l’hanno solo loro…..no la tollero.
e allora per rappresaglia mi ingegno. ecco.
oddio confesso: ho comprato le cento candeline mortuarie. Con soli 4 portacandelinamortuaria. Non so perchè l’ho fatto:il dio svedese mi ha invasa e in trans ho fatto l’acquisto, fattostà: i quattro portacandeline sono ora quattro posaceneri pieni di mozziconi (massimo tre mozziconi per portacandela, sono minuscoli). il sacchetto con novantasei (novantasei!) candeline mortuarie dentro un cassetto (rigorosamente facente parte di una cassettiera-ikea). tre candeline mortuarie regalate. per un totale di UNA candelina mortuaria accesa. Su cento.
Aga: ecco, mi ero dimenticato dei sacchettini con i fiori secchi profumati. Altra fantastica specialità made in ikea. Meno male che ci sei te.
Viola: il mio problema prima di oggi -e un po’ anche di domani, visto che non ho molti ricambi- è l’opposto: lenzuolo di sopra a una piazza e mezza su materasso a due piazze. Io ci provo a tirarlo, ma quello niente.
Giusta: ecco, appunto. Io sarei curioso di aprire le cassettiere di tutti noi ikeani 😉
Domanda: io e Pan che le candeline mortuarie le freghiamo nei b&b padovani che siamo? Candelomani? Addicted et fissati? Da internare?
Mi hai fatto morire, la postepay gialla e blu come l’Ikea è una genialata, per non parlare degli occidentali che fanno oh…
Baci (3, visto che sono una ragazza, quì tra ragazzi si dicono solo ‘ciao’… che freddi sti marchigiani!)
ma insomma tfm: si sa che il letto è l’unica cosa che proprio NON si deve comprare da ikea, per quella storia delle lenzuola (e dei materassi non troppo comodi)! mi cadi su queste banalità!
poi, anche io ho le 100 candeline, ma ne avrò usate 4. non le accendo più da una vita. il periodo candele mi è passato da 3 anni ormai…
ma tu hai mai provato le polpette svedesi???? sono dure come piombo. meglio quelle pugliesi della mia mamma, di gran lunga!
a questo punto io credo di avere un problema…Compro qualsiasi cosa sia universalmente ritenuta inutile, piu’ inutile e’ piu’ sono contenta di comprarla. Ieri ad esempio ho comprato il corso per disegnare i fumetti della deagostini..(ovviamente il secondo numero costa mille euro e non lo comprero’ mai). Quindi mi chiedo, come mai, nonostante questa mania di acquisto inutile, nelle mie innumerevoli visite all’ikea che hanno aperto qui ad aprile io non ho mai comprato niente???? Non staro’ mica guarendo…o forse la roba dell’ikea e’ sul serio utile…
nell’enfasi mi sono dimenticata di firmare… ero e sono mandarina
Ho giustappunto trovato davanti lo zerbino di casa il catalogo 2008 Ikea.. Che sia un invito caloroso a far fuori tutte le inutilerie di fine anno? Fatto sta che troverò un complice e farò un bel giro in questo luogo di perdizione, se non altro per prendere ad 1euro1 una confezione di biscotti ai lamponi e poi perchè non prendere anche un nuovo set di tazze o bicchieri che servono sempre? Mai comprare i cuscini all’Ikea.. Il mio si sta quasi polverizzando ed ora ha lo spessore di una sottiletta Kraft..
Il Piccolo Gandhi
TFM, a me serve una libreria perché i miei libri stanno inondando la casa. Ma dato che l’ultima volta che sono andata all’Ikea qui a Roma sono tornata carica come un mulo e in uno stato di isteria che non racconto, non è che me la porteresti tu? Monteverde non è poi così lontana… 🙂
Penny: domando io a voi: ma dove abitate? Così chiamo la neuro…;)
Desdina: lo so che non si comprano i letti all’Ikea ma io me li trovo nelle case in cui vado ad abitare. Che faccio? Mi devo adeguare, no? Non se ne esce!
Mandarina: dipende, c’è roba e roba dell’Ikea…evidentemente sei attratta solo da quella utile, ma in questo momento non ti serve. Ma tra poco, che te vai a bailar 😉
Gandhino: è vero, mai comprare cuscini, anche perchè non hanno federe e quando li devi lavare li devi infilare sani sani nella lavatrice!
Morgania: se me l’avessi chiesto due traslochi fa ti avrei dato un armadio e una libreria che ho lasciato in una delle case prima di scappare. E dunque abiti a Monteverde? So far so long…:)
Lui è già a Roma, presto ci sarò anch’io. Ho passato il test 😀
Sì, ma tu le hai mai prova6te le patatine dell’Ikea?
Quelle artigianali e biologiche fritte una per una?
Ecco, provale e poi potrai cominciare a parlare di schiavitù…! 🙂
Penny: ahò-complimenti! Allora se trovo qualcuno che ruba candele a manetta in giro saprò che sei arrivata e che EvaPenny e Pan Diabolik sono in azione!
Paco: ok le proverò…ma solo per dovere di cronaca eh, mica per altro -anche perchè la frittura non fa più parte del tfm-dizionario!
ok, sei perdonato. 😉
ha ragione paco: le patatine sono una cosa da vera clinica di disintossicazione……..
Pan dice: ehhhhhhh quante storie per una candelina!
Penny dice: tanto ne aveva altre 98! E’ un piccolo souvenir…
Comunque grazie 😀
Desdina: grazie! Se lo dici anche tu allora ci andrò solo per le patatine!
Penny: ma infatti io sono a favore del furto immotivato e ‘così’.
E comunque prego!
Anch’io devo fare un salto all’ikea. Devo comprarmi un nuovo porta cd.
Blogspot non è male, ma io preferisco ancora wordpress.
Cosa assecondano i Turin Brakes? Una visita a Torino? 🙂
Io vorrei sapere la battuta sul maiale day, anche in privato 😉
E poi, per quanto riguarda il furto immotivato, Pan è davvero un genio malefico -lo è per tutto, a dire il vero-… Ha rubato anche un gelato biscotto discount dal freezer! Altro che Diabolik!
Quadrilatero: i porta cd sono un’altra dipendenza. Ne prendi uno da -quanto? 50? centcento?- e dopo un tot di tempo te ne serve un altro e un altro ancora. Blogspot come piattaforma in sè non è male, anzi. Ma se sei esterno e devi lasciare un commento è una schifezza. E’ fatto apposta per funzionare bene solo con gli autoctoni. Mi costringerà ad aprire un tuttofamedia fittizio su blogspot!
I Turin Brakes assecondano calma e divertimento. Gita a Torino? Chissà, spero presto che sono curioso di conoscere una città di cui tutti parlano bene.
Penny: la battuta sul m-day. Procurati una foto del soggetto e capirai più o meno la battuta.
Panhood (come robin) allora?
automobile:ikea=moviola:calcio
stiui
La frittura non fa più parte del tfm-dizionario…
…e mi vuoi far credere che ora ti sei messo a mangiare solo le arancine fatte al forno???
Adesso telefono a Cuffaro e gli dico di toglierti la cittadinanza sicula…! 🙂
Paco, hai delle aderenze così importanti e me lo dici solo adesso?
Io ho le mani in pasta un po’ ovunque… non è una novità, no? 🙂
L’ultima volta che ci sono andata avrei dovuto comprare soltanto un pacco di pile. Ne sono uscita con le pile, due accappatoi due in ciniglia a righe multicolor,un cuscino poggiatesta da viaggio Upptacka (non ho neanche la macchina) e 4 cornici di legno plasticoso.Totale 73 euro….pagate con la postepay ovviamente!
ebbene si, anch’io per un periodo sono stata dipendente.
Mi chiamo Virgh (tutti in cerchio in coro sommesso: ), ed ho avuto portafoto, bacheche, cuscini, piumoni, lenzuola, letti a castello, materassi, ma soprattutto patatine ikea. Ci sono state volte in cui sono uscita dall’Ikea solo con le patatine (che dire di mamma che invece se ne esce con la cassa intera di sacchetti di patatine? ah ecco, forse e’ ereditario) ma ora credo di essere guarita. E’ da marzo che non ci vado piu’ e non mi faccio piu’ fregare… ma quanto tempo dovra’ passare prima di poter dire d’essere davvero guarita???
Stanton: grazie, mi hai fatto ricordare delle mitiche pile tutte gialle che non durano una cipparuola.
Virgh, il germe dell’Ikea non se ne va mai. Sappilo.
Tfm, sabato sono andata da
-computer di Pan poco serio, pardon-
dicevo… sono andata da Ikea, ho speso 103 euro -bancomat di mia madre- ma niente candeline… Sono al tua eroina??? ;p
Penny
Penny sei talmente la mia eroina che presto ti accenderò un “cero” su tfm 🙂
p.s. comunque se tua madre non ha battuto ciglio di fronte ai 103 euro sei ancora più la mia eroina!
ora, io adoro le candele mortuarie e adoro avere la cera fra le mani e non mi dite che non accendete quelle cavolo di candeline che finiscono in 3 nano secondi (finiscono dentro il cassetto e a consumarsi)! in effetti, a volte, casa mia sembra un po’ un cimitero ma con la giusta gradazione alcolica, è una figata! tfm, ma avevi detto di non possedere più un letto ikea…and so?
cmq non sono d’accordo, la mescolanza è perfetta. tipo, hai presente i mulatti? sono più belli che brutti. va beh…io ho la libreria ikea, la mensola lack rosso laccata e anche un’altra cosa lack che non so bene ma che è stata una felicità comporre (non vorrei usare quella parola…cioè montare, che sarebbe giusta ma poi è un po’ come rifare il verso a tfm) e dei mobili antichi e una cucina moderna e mobili usati. insomma tutto c’entra di brutto ed è bello.
noooo, tfm senza frittura è una fregatura! come puoi?
neru
Neru: a parte che da uno che si chiama Tutto fa media non puoi aspettarti che vada contro la mescolanza e il mischia mischia, nel post io constatavo semplicemente alcune azioni che mettiamo in pratica a prescindere dalla nostra volontà: dipendiamo quindi siamo. Detto questo.
1 In camera mia purtroppo staziona un armadio del 723 a.C. ed è talmente spazioso che non posso privarmene. Sta ancora in piedi e la Padrona non lo cambia.
2 Non ho più il letto Ikea ma ho le lenzuola Ikea del precedente letto ikea. Lenzuola di sotto Ikea cui dovevo comprare le corrispettive lenzuola di sopra Ikea.
3 Scopa! Nel senso che io nella prima casa romana -la prima, quella che non si scorda, la più bella, la più intima, la più tutto- avevo la bellissima mensola LACK ROSSA con la barra nera a scomparsa. La quale mensola alla fine di trasloco in trasloco è finita nella mia stanzetta di Palermo, appoggiata per terra e contro il muro. In attesa di tempi migliori.
4 La frittura non la reggo più, ormai. Sarà sarà l’età.
un pesce fuor di Ikea….
stavo morendo!
io da poco ho quattro stanze tutte nella zona superiore della casa, e ho tutto l'arredamento ikea…tutto, dalla palla di vetro rosso vicino alla tv, alle tende…materasso…armadio…tavolo..libreria…faretti…tappeto…poltrone…portavasi e piante anche….cornice…perfino le decorazioni adesive….T U T T O. devo dire che mi piace ^_^
grande racconto dell'ikea, a tal punto che mi hai convinto a lasciarti un commento…ma c'è di peggio, chi come me ha rischiato di perdere amicizie dicendo "dai passiamo un secondo, mi aspetti cinque minuti in macchina, tanto è sulla strada…" o che ha perso un'ora per arrivarci e dopo è scappato dopo cinque minuti per un attacco di panico…
quello che mi fa incazzare è che non capisco come non esce, almeno in italia (all'estero non conosco) un valido concorrente di questa cacchio di ikea..