Perturbazione. E il cerchio si chiude
(quant’era? dieci anni? credo che l’ultima volta fosse al teatro della verdura, a palermo, per un duetto tra carmen consoli e mario venuti, ma non ci giurerei, e non è mica un pensiero che mi è venuto ieri sera –non può essere mai, come ieri-, mi viene adesso, a freddo, invece ieri, a caldo, seduto sull’erba afosa della Sapienza, con la Ceres in mano, non ci ho pensato, alla terza canzone, quando la sveglia rompe il silenzio e io chiedo scusa agli astanti ma questo momento non me lo voglio proprio perdermelo e un sorriso strano e calmo si fa strada tra i miei pensieri e tra la gente e i paletti delle aiuole che scavalco senza guardare, lo so dove mettere i piedi, anche senza guardare, lo so cosa sta succedendo, lo so e non lo so, le cinque di sera ed è già buio pesto, e mi avvicino e mi avvicino e arrivo proprio sotto, proprio sotto ma rimango in terza fila, discretamente, e sorrido, mentre non so dove mettere le mani -come si sta ad un concerto? quando c’è poca gente e stai largo largo e soprattutto sono passati secoli dall’ultima volta?- ed è scritto sul mio calendario, forse ho dormito sei mesi e forse di più: ehi
una ragazza e una camicetta bianca davanti a me, nell’altro emisfero lo chiamano inverno, “ehi ma tu che ci fai qui”, “io? TU che ci fai qui”, sei anni fa, a pochi metri da qui, da dove sono adesso, san lorenzo e una pizza alla formula uno, “io non ci sono mai più tornata, sai?” “nemmeno io”, e mi viene da abbassare la voce, che tommaso ha finito di cantare e si passa oltre, e siamo così pochi e belli che ho paura che mi si senta, ci si senta, e così “ce la godiamo?”
e mi viene in mente, questa volta ieri sera, di quando ero più piccolo e ad ogni concerto aspettavo solo il momento, quel momento, quando arrivava la mia canzone preferita a dare un senso a quello che era, e lo stesso accade ieri, quando passa il passato e arrivo ad oggi, a quello che sono, con le braccia mezzo conserte e i lembi della polo arrotolati per il caldo e le gocce di sudore di lui che canta che arrivano fino a noi, e l’a-pensiero di adesso, non siamo che pillole di inchiostro, e mi guardo intorno e raccolgo facce bellissime, teste che dondolano lievi, corpi che si baciano forte, fortissimo e poi anche pianissimo, e mi rendo conto -forse sono io, sono io quello di adesso che volge lo sguardo e per la prima volta non si sente solo, ci siete, ci siete tutti, da ovunque- che questi qui che suonano sono davvero per pochi, i pochi che sussurrano, i pochi che sorridono, i pochi che tengono il tempo, tengono i battiti, e sono per pochi, indiscutibilmente, per i 40 secondi finali di questa canzone che dal vivo, non so che dire se non: una delle cinque canzoni d’amore più belle di sempre, di sempre, e lascio andare la testa all’indietro e lascio andare tutto e lascio andare, insomma ne è passato di tempo ma insomma ne è anche valsa la pena quando lui che canta scavalca transenne e viene in mezzo a noi e gli stiamo attorno e una groupie gli si butta ai piedi e il filo dal palco non basta più e la sua camicia rossa da vicino è ancora più sudata e se ne torna indietro, a lanciare palloncini a farmi sorridere, ancora e ancora
finché dalle retrovie una birra provvidenziale e l’ultima me la faccio così, come dopo i titoli di un film, cercando un nome senza ricordarselo più, sorseggiando e sussurrando e anche se non posso applaudire per via del bicchiere di plastica lo faccio, anche dopo, dopo mezzora quando c’è ancora tempo per un versione lievissima chitarra e voce di ‘un anno in più’ –venite vicino vicino che non si sente niente- in mezzo all’erba noi che siamo una decina in tutto- e se qualcuno mette su youtube questo -dice lui che canta- lo ammazzo, e concentrarsi, per ricominciare da zero, è serata di fine e di inizio, questa, mentre giochiamo a freesbee dentro la Sapienza, io, il Secco, la sua amica Splendida e l’amica della Splendida, e tutti facciamo pipì dietro gli alberi e poi giochiamo e ballicchiamo ‘jammin’ che arriva chissà da dove chissà da quando ed è serata di fine, con il maritozzo di ‘dolce e maniera’ a prati, serata di fine, in un abbraccio sudato in mezzo alla cucina e in mezzo alla notte, ed è inizio di nuovo, il nuovo del vuoto, allo specchio, con la voglia di sputarmi in faccia ma non posso, con la voglia di bruciare quel che porto addosso, e)
ed è proprio vero: Perturbazione, e tutto torna.
Tutto torna.
A capo.
Ciao!!!
Passo per un saluto veloce, poi stasera torno a leggere tutto quello che mi sono persa.
Smack!
giretto rapido: non perturbarti! un beso
Perturbato. Ma contento di avere letto una descrizione così. Ciao, L.
Aga e Virgh: avete commentato nello stesso istante usando parole simili. Scuuuuuusa so che è soltanto un’altra scuuuuuusa, mi costa una fortuuuuuuna riuscire ad ammettere cheeeeee
Ludik: la prossima volta però ti voglio groupie sotto il palco!
uh, che bella serata.
non sono mai riuscita ad andare a sentirli, suonano sempre in posti sperduti ma bellissimi, tra le campagne o vicino al lago.
ma mi sono sempre fermata a guardare i manifesti dei loro concerti.
uno più bello dell’altro.
hai visto che roba! (smack anche alla mia adorata Virgygitana!)
Ora vado a mangiare una VERA pizza italiana e poi torno!
E lo sai di dove sono?
Tutto torna, da queste parti.
Viola: non solo i manifesti, anche le copertine dei dischi, meravigliose. Valgono la pena anche di una gitarella al lago. Certo, io ho fatto il comodo, son venuti a suonare gratis a 5 minuti di macchina da casa mia…però…
Aga: ma non ho capito, sei in Italia o hai trovato uno spacciatore di pizza italiana ovunque ti trovi? 😉
Quadrilatero: sono della provincia di Torino, ed è troppo ovvio che TuttoTorniATurnoATorino.
vabbè, ma senza vettura in umbria non ti muovi, e io nonne sono dotata.
poi, frequentare gente provvista di vettura ma con gusti musicali diversi e poco convertibile….non aiuta, diciamo.
eheheh si si, uno spacciatore di pizza italiana in quel di Atene.
Ciao! :*
Che belle emozioni che ti ha dato questo concerto. Il gruppo ammetto di conoscerlo poco ma rimedierò 🙂
Il Piccolo Gandhi
Dimmi che NON sei nato il 28 luglio, ti prego!!! tutte le date tranne quella, please!!
Mi sono perso. Per “una delle cinque canzoni d’amore più belle di sempre” intendi “Arrivederci addio” o “Leggere parole”? O nessuna delle due?
ultimamente ascolto quasi solo loro. bellissimi.
Piccolo Gandhi: poi mi dirai allora.
Morgania: sono fortemente tentato di dirti che Sì, sono nato il 28 luglio. Però, con mio grave dispiacere devo dirti che NO, non sono nato il 28 luglio 😉 Mi spiegherai anche il perché prima o poi o mi lasci nell’ignoranza più totale? 🙂
UaU: no no una delle due. quella che parla della storia che finisce e che finisce. Punto. Sono stato più chiaro?
Desdina: si vede che NOI piemontesi abbiamo una marcia in più 😉
D’una chiarezza criptica. Comunque ho afferrato. Ora sta a te leggermi nel pensiero per capire se ho capito 😉
Uau: ti leggo nel pensiero se poco poco nel tuo ultimo commento hai inserito una parola ben precisa che contiene molte parole in comune con un’altra parola che…:)
Quadrilatero: correggo il mio commento di sopra. TuttoTornaA TurnoATorino. E il quadrilatero si chiude. LOL! (me lo dico da solo).
prima che tu dica pronto, sono tornata per evitare file inutili e logoranti. qui tutto brucia e non è cambiato niente…lo sapevo!
bello il musicpertupost, e commenti di blogpensiero annessi.
neru
p.s. per la cronaca, ciò che mi sodddisfa della mia gita -non che interessi, lo so- è che sono a una persona da erri de luca e che i miei due piccioncini pirla si risposano a las vegas con elvis come testimone…ma si può? 😉
p.p.s. qualcuno si dmentica e il 115 non mi piace! sappilo!
Neru, chi sono i due piccioncini pirla? A me interessa.
P.s non mi sono dimenticato, ma volevo dartelo l’altro ieri e non c’eri!
TFM: Tu Forse Malato 😀
già! che coincidenza pazzesca, eh?
bene, e se ti interessa per ciò che credo ti interessi mò nun te lo dico, così stai come stai! 😉
io invece ho un regalo per il tuo compleanno, il problema è come fartelo avere…adesso mi ingegno…se ci riesco! tu pensa a come festeggiare con la blogsfera…avevi promesso anche questo! ricorda! 😉
neru
p.s. forse ha ragione quadrilatero ma noi siamo tutti con te…nella stessa corsia! 😀
Quadrilatero: LOL! Anzi te ne sei accorto tardi!
Neru: uhm ma così mi tenti con il regalo virtuale…;)