Uno si fa tutti quei km e quella fatica per vedere Barbie, Ken e Big Jim

Venerdì 9 Febbraio
ore 4:58 Sveglia. Ho aperto gli occhi. Ho pensato Eh? Ho chiuso gli occhi. Li ho riaperti. Ho pensato Ehi, ma io tra tre ore e mezza devo prendere un bru-aereo!
ore 7:03 Al check-in la tipa mi ha guardato e con fare non molto dispiaciuto ha detto Mi dispiace Signor TFM, ma lei non è sull’elenco. Vediamo, ricontrolliamo…Mi può ripetere il suo nome? Tutto…Fa…Media…Cerchiamo sotto Media…oppure magari l’hanno registrata sotto Fa…Niente, lei non c’è! Lei non può partire! Ho pensato Io l’ho sempre detto che tutti questi nomi confondono la povera gente. Papà, ma ci voleva tanto a registrarmi direttamente TFM?
Poi ho guardato fuori dalla vetrata dell’aeroporto di Ciampino e ho pensato Oh, ma qui basta non venire per due settimane ed è tutto nuovo. Poi ho guardato il cielo. Aveva quel colore tipico di quando non si capisce bene dove finisca una cosa e dove cominci l’altra. Poi sono sceso a Bru-Midi. Ho preso la metro, linea 2 fino a Botanique e ho imboccato Rue Royale, ma dal lato sbagliato. Sono finito al giardino botanico. Poi, con il mio solito tempismo ho capito che l’ostello stava dall’altra parte della piazza. Ho pensato E’ che non sempre sei tu a scegliere un viaggio, ma a volte è il viaggio che sceglie te.
La ragazza della reception mi ha guardato, e con fare apparentemente molto dispiaciuto mi ha detto Mi dispiace, Monsieur TFM, ma non risulta nessuna prenotazione a suo nome. Io prima ho detto Are you sure? Poi ho fatto cadere per terra lo zaino da 7 euro comprato a Firenze e ho pensato Sarà pur vero che viaggiare allarga le maglie del tuo egocentrismo in quanto ti mette a contatto con l’altrui moltitudine, ma è anche vero che a volte l’altrui moltitudine rompe davvero il cazzo!

Nella hall dell’ostello alcuni ragazzini in t-shirt giocavano a ping-pong. Mi sono messo a leggere la Repubblica. Ho pensato Ma io mi domando e DICO. Poi un ragazzo biondo con gli occhi chiari alto 190 mi si è avvicinato. Ho pensato Ecco il solito olandese/tedesco in cerca di fumo. Mi ha detto, indicando il giornale Ma sei italiaaaano? Io, spostando il giornale, ho detto Da cosa lo deduci? Il biondo era siciliano. Anche tu? E di dove? E’ bello osservare la faccia di stupore sulle facce dei siciliani di Noto quando gli dici che sei di Palermo e vivi a Roma. Poi mi ha detto che si sta girando l’Europa. Viene da Strasburgo. E ora è a Brussels. Gli ho chiesto Ma stai seguendo un qualche perverso filo logico-istituzionale o è solo casualità? Lui ha riso, poi ha detto E’ solo casualità. Io ho detto Ah.
Sabato&Domenica. La colazione dell’ostello chiudeva alle 10. Alle 10:03 sono arrivato in sala. Un tipo vestito di bianco -presumo il cameriere- mi ha guardato e poi si è portato via tutte le marmellatine e nutelline e poi ha pure spento la macchina del caffè/latte/ thè. Ho detto Tsè, io adesso me ne vado in giro a vedere le meraviglie di Brussels, alla faccia tua. Ho acceso il lettore Mp3, ho  messo I Remember you dei Vinylistic -conoscete i Vinylistic? Spero di sì- e sono sceso alla fermata Schuman. I palazzi del Parlamento e della Commissione Europea eran davvero noiosi, così sono andato in un ristorante greco e ho mangiato il Gouvetsi: pastina in brodo+carne di spezzatino+ mappazza di formaggio bianco schiaffata sopra. Questo grande, immenso burp.
Poi il picco della tre giorni brussellina. L’Atomium (v.foto).Uno paga 9 euro di biglietto, sale e risale palle su palle (un ascensore ti porta da giù a su in un battibaleno!), e questa (v.foto giù) è la principale attrazione che gli si para innanzi:

Una mostra su Barbie, Ken, Big Jim.

Ora, potrei raccontarvi tante altre cose, dell’enorme civiltà che si respira in questa città -e non dico altro-, della statua del bambino che piscia, della birra Leffe e le altre due che ho provato ma che ora non ricordo, del concertino cui ho assitito in un pub, con il cantante stonato e il sassofonista sfavato, del panino da Panos, del tipo di Noto che ho incontrato nuovamente all’ostello e che voleva convincermi che Brussels è proprio una Metropoli, della polizia che qui si chiama Bru-Police o qualcosa del genere (ma tutto si chiama Bru-qualcosa del genere), dei buonissimi Flaked Truffles che mi sto magnando adesso, della tipa bionda con gli occhi chari e gli stivali rossi che mi è accanto sul volo Charleroi-Rome e ha in mano un taccuino su cui annota le spese fatte in tre giorni e da cui prorompe la modica cifra di: 677 euro. Potrei. Ma, ovviamente, lascio perdere. Il complessino rock che intra-vedete nella foto annulla tutto il resto.

Ok, go!

 

10 Replies to “Uno si fa tutti quei km e quella fatica per vedere Barbie, Ken e Big Jim”

  1. aspetta….e non citi il simbolo di Brussels…x vedere quello non vale la pena?! un minuscolo nanerottolo che piscia quasi in testa ai turisti che stanno sotto ad ammirarlo (non si capisce poi per quale motivo….)

  2. ok… aspetto il post sulla birra (quanto ti invidio e ti ti odio, TFM!) e vedi di ricordarti qual era il nome delle altre due marche oltre alla Leffe… se vuoi ti aiuto io…

  3. ; P hai ragione mi ero persa qualche riga!! cmq sono la tua amichetta toscana e se ti va di vederlo e commentarlo questo è il mio blog di cinema. bacio!

  4. Paco: realmente non mi ricordo. Una era rossa e dentro ad un bicchiere ovale molto “copposo”, l’altra era una chiara abbastanza ordinaria ma pur sempre belga!

    N: ho visto il blog di cinema…malo gestisci da sola o in compagnia? Ho visto firme differenti… Comunque passerò!

  5. Sei proprio un pischello in fatto di birre belghe…!

    La maggior parte di esse viene servita nel bicchiere copposo… e quasi tutte tendono al rossiccio, anche quelle che ti vengono spacciate per banalissime bionde…

    Dovrò istruirti prima o poi, Nicuzzo… così proprio non va…

  6. be in teoria saremmo 2 ma il mio amichetto Malvestito si è defilato prima di cominciare….xo se qualcuno vuole scrivere la recensione di un film che gli piace la pubblico. Comunque stai pronto perchè in questi giorni riceverai una e-mail…..leggila con attenzione e non te ne pentirai….

    N

  7. in quell’ostello sono stao la prima settimana di erasmus mentre cercavo casa…carramb…

    mi vomitò addosso un tizio in camerata mentre dormivo

    ricordi

    stewie

  8. Paco: che te devo da dì, sempre pronto ad imparare!

    N: Non vedo l’ora! Mi metti curiosità addosso..la senti? la senti, la mia curiosità?

    Stiuino: certo che prima Napoli, poi Brussels, passando da Ciampino…;) Quel figlio! Ma dopo che quello che ti ha vomitato che hai fatto? Conoscendoti ti sarai girato dall’altra parte e ti sarai rimesso a dormire, pensando alla ricotta squanta!

  9. una città che come monumento maggiore ha un monumento ALLE PALLE a me fa riflettere..

    (ed ispira l’estro linguistico: una città con le palle? che palle di città? palla con lei?)

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