Desiderata ottobrata: un giorno tranquillo
Ore 8:10 del mattino. TFM accende il cellulare. Tempo un secondo. Driiiin. Voce di donna.
“Pronto, TFM? Sono xxxx della carrozzeria xxxx. Si ricorda dell’incidente?”
“Uhm, vediamo, direi di sì”
“Ecco, ervamo rimasti che doveva portarmi la macchina ieri sera. Perchè non l’ha fatto?”
“Veramente, cara la mia signora xxxx, io non ho preso alcun appuntamento con nessuno. Me lo ricorderei. Sa, sono ancora giovane, io”
“No no, io ho chiamato proprio questo numero”
“Senta, sto per perdere la pazienza”
“Vabbè, com’è come non è, forse l’altra impiegata ha chiamata un altro numero e la persona che ha risposto si è presa gioco di lei*. Comunque, abbiamo un problema, serve la macchina qui, a XXXX (a 60 km da casa mia), tra un’ora”
“Ma non se ne parla proprio, è un errore vostro e ve la…”
“Eddaaaaai ti pregotiptregotiprego, fallo per me, solo un piccolo favore. Daiiiiiiiiiiiiiiiiiii**“
…
Due ore mezza, tanto traffico e tanta pioggia e tanti ricordi dopo (per raggiungere la spostata mentale son passato da casa mia vecchia vecchia vecchia, ah bei tempi quando traslocavo ogni quattro anni!).
“Salve, signor TFM. Abbiamo un altro problema. Il carrozziere non c’è. Deve aspettare un’oretta.”
“Cooooooooooooooooooooosssssssssssssssaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa?”
“Okokokokokok. Stiamo calmi. Faccio subito una telefonata”
“…”
“Senti, c’è qui questo signore. Senti, no, no, è urgente, lui deve andare via ASSOLUTAMENTE. Ha una lezione all’università e come saprai, l’università è molto più importante di una macchina, no?*** Quindi sbrigati, entro dieci minuti devi essere qui”.
Dunque:
Opzione a) In questo periodo la particolare congiuntura di pianeti e satelliti e stronzate affini fa sì che io attiri pazzi furiosi a destra e a minchia. Insomma mi sto trasformando in una calamita umana.
Opzione b) Sono io il pazzo furioso e tutti quelli che mi circondano sono dei poveri cristi che hanno la sfiga di imbattersi in me.
Nel frattempo, il mio vicino di postazione al centro Internet (diverso da quello dei giorni scorsi) mi ha appena chiesto come si fa ad allegare un file via mail. Già. E, nel frattempo-due, l’indiano titolare del locale ha una chitarra in mano e strimpella gli accordi di “Message in a bottle” dei Police. Poi uno dice.
* ha detto proprio così! ** Idem al quadrato *** Idem al cubo
secondo me questa ne voleva a pacchi, tu l’avrai ammaliata laidamente. voglio sapere gli sviluppi..
Stewie in pausa pranzo
E dillo che te la spassi. Tra carrozzerie da revisionare e amiche che ti ospitano nel loro letto, non ce la racconti giusta eheh
Ma Stewie di cognome fa Griffin?
Sei un ingrato, TFM…!
Se il destino non si accanisse contro di te, non avrei una minc..a da scrivere nel tuo blog…
😀 ho letto un po’ qua e un po’ là….(ma davvero un piccione ti ha fatto la cacca sui capelli?) le tue disavventure sembrano uscite da un film fantozziano e invece è tutto vero. 🙂
Dai, sorridici su, in fondo con una vita movimentata come la tua non corri il rischio di annoiarti.
un abbraccio!
Gabri: grazie!
stewie: è solo e soltanto una matta totale
Ft: è proprio lui, griffin in persona
V: cioè, nel senso che altrimenti sarei troppo noioso?!!!!?!??!?
Raganella: carissima, i piccioni fanno solo il loro mestiere!