11 Settembre: Dance with me, and we’ll be alright/ Clap your hands if you want some more
Ovviamente tutti ci ricordiamo dove come quando e perchè. Tutti abbiamo qualcosa di memorabile da raccontare a proposito di cinque anni fa, e di quell’evento che da allora staziona impolverato nella top ten delle cose da raccontare “quando si conosce una persona e si vuole dimostrare di essere colti e profondi nonostante l’antiamericanismo che ci contraddistingue in quanto italiani e di sinistra, perchè è vero che l’America, ma è anche vero che…”, qualcosa che ci è rimasto impresso nella mente e non ce lo scorderemo mai. Quasi come il primo bacio o la prima dieta. Io, per esempio, stavo guardando uno speciale rievocativo su Non è la Rai (ricordo che Ilaria stava raccontando di come l’avessero presa per fare la velina di Striscia -e tutti sappiamo cosa voglia dire diventare velina in Italia- ma poi un terribile incidente d’auto le distrusse la gamba e la mandò in coma), quando spuntò il faccione di Brachino (credo, comunque era la credibilità fatta-a-testata di StudioAperto). E niente fu come prima. Il giorno dopo avevo un esame: Percezione e comunicazione visiva. Ovviamente non studiai, ovviamente spostarono l’esame, ovviamente senza quell’esame tutto non sarebbe stato lo stesso: cioè non sarei andato a Roma, ma magari a Pantelleria a prendere il sole tutto l’anno. Ma vabbè. 11-09-06. Cinque anni, ovviamente invano. Che qua, tra George e il compare Mahmud, tra Mastella e la Melandri che eccepisce, tra il nuovo programma di Amadeus che rischia di essere soppresso, tra Telecom e Tim che si scorporano, tra Zidane e Materazzi che vorrebbero fargli fare pace, tra la Navratilova che si ritira dal tennis (…), tra Cesare Cremonini che si dà al latinoamericano (…), tra Mentana e la sigla di Matrix che non è cambiata per nulla, tra le radio italiane che hanno smesso di passare gli u2 e marygeiblige, insomma qua nessuno ci capisce più niente. La Storia non insegna più nulla.
Eppure, stavo pensando, no?, ma se all’improvviso il mondo intero (compresi Bush, Blair, Berlusconi, Brodi) si stringesse in unico e indistinto anelito d’amor e cantasse, suonasse e ballasse questacanzone?
Eppure, stavo pensando, no?, ma se all’improvviso il mondo intero (compresi Bush, Blair, Berlusconi, Brodi) si stringesse in unico e indistinto anelito d’amor e cantasse, suonasse e ballasse questacanzone?
mitiche Pipettes !
io quel giorno ero attaccata di muso al televisore, e con la cornetta all’orecchio parlavo con quello che credevo fosse il mio futuro. nel momento in cui ho detto “quanto vorrei essere là” e dall’altra parte mi è stato risposto “mavalà che al massimo farai la mia segretaria, altro che frilends…eh eh eh !” la mia piccola vita ha sterzato ed è arrivata dritta in una notte di pioggia accanto all’uomo che amo alla follia. e che ama il mio sogno. hai capito ‘ste torri…
J.
per i video di youtube: sentiamoci in privato che te lo spiego in diretta con simpatici esemi pratici… 🙂
Toso: sì!
JouJou: oddio, dal settembre 2001 l’hai presa larga ‘sta curva che t’ha portato (grazie a me, cupido dei cupidi, ricordalo!) in quel giorno di pioggia del 2003…ah joujou cara, baci baci
VV: ok, spero di collegarmi presto su gmail
vestire la formulasegreta mi fa rabbrividire ogni qual volta viene pronunciato. a-ri-da-te-sce la ruota finale di passaparola.
ma perchè?! ma perchè!?
D: purtroppo non ho mai visto il programma di Amadeus e mi sa che mai vi riuscirò. Ti farà piacere sapere che lo sopprimono e al suo posto mettono un gran bel programmino: Cultura Moderna!
ussignur, a ricci non gli par vero…
davvero pensi non sia cambiato niente? io a volte credo che questa fantomatica fragilita’ che hanno scoperto di avere gli statunitensi si sia riversata su di noi europei e ci abbia colpito pero’ come riflusso di qualcosa che gia’ possedevamo. Guarda la nostra Europa, muri e macerie, acquedotti abbandonati, razzie e deportazioni: abbiamo coscienza di cosa sia la fragilita’. Le nostre citta’ sanno a cosa porta l’odio e sanno quanto le idologie possano far male se impugnate come un coltello dalla pazzia. Questa storia ci appartiene, e’ dentro alle nostre strade. Col tempo abbiamo imparato ad amare gli statunitensi ed ad imitarli, cercando di mettere sabbia e patatine sopra quel nostro dna fatto anche di fragilita’ e paure. Ci siamo sentiti invincibili con loro. Per la prima volta quel giorno loro hanno scoperto la fragilita’. E noi empaticamente abbiamo partecipato a questa scoperta. Lo schianto ha tolto la sabbia e le patatine dalla nostra identita’ e ci aiutato a ri-scoprirci fragili, foglie al vento, in attesa di eventi.
Pensi davvero non sia cambiato nulla?
Ehm…virgh…forse è poco chiaro -me ne rendo conto ora che rileggo dopo un anno- a causa di uno scarto ironico poco evidente a metà post, ma io penso, come ho scritto, che “niente fu come prima”. L’espressione “cinque anni invano” voleva essere ironica e riferita al settembre 2006 in cui stavano succedendo delle cose “strane” (Amadeus etc…) Ma ammetto di averlo scritto male, quel post. Cospargomi di cenere il capo.
ma io non volevo dirti che avessi scritto male.. ops… mi sono spiegata male, volevo solo portarti uan riflessione in piu’.. tutto qui.. ora sono cosparsa pure io:(