– – Emotio – –
Ore 2:47. TFM è leggermente fuorifase. Cammina ebbro tra le macchine. Non c’è più strada. Non c’è più traffico. Solo po-po-po-po. Una macchina ha lo stereo acceso. White Stripes, appunto. Ma dove ho vissuto fino ad adesso? Stasera che sera. Vorrei avere qualche primavera in meno. Magari tornare all’adolescente che ero. Avrei lacrime da spargere. Oggi non c’è modo per piangere. E’ solo contentezza piena. O pienezza contenta. Fate vobis. Mi astraggo. Gente che fino a dieci minuti fa e gente che tra dieci minuti. Eppure questa gente esulta. Qualcosa che trascende. E’ una notte che tutto è lecito. La cappa, di angoscia. Cinque anni di disgrazie alle spalle. Chissà del doman, se c’è certezza. Esiste un nesso tra ciò che c’era (e non c’è più, per fortuna, ridateci gli slogan. Italia, Forza!) e quel che è stato? Forse no. Ma intanto siamo a qui a stupirci. A non crederci. A quel che è successo, a noi stessi. Ce la possiamo fare allora? Tutti. C’è speranza per noi, per me, per te che non ci sei e per te che ci sei. Davvero, questa notte. Questa notte, per questa nazione, il cappio è più lento. Molto più lento. Anzi: sparito.
Gioia, acqua, tamarritudine, violenza (accenno di).
“Volevano vince mà, se s0′ attaccati ar cazzo”/ Pentole e coperchi/ La Francia, cioè il Diavolo, è cancellato/Donne a braccetto: Notti magggiche, inseguendo un goool/ “A noi ce piace Grosso” + “Noi ce l’avemo Grosso” = Scopa/ Il Messaggero e la Gazzetta già in circolo/ “Ahò, e sposta qu’a’cazzo de machina!!!”, autista di autobus che sbaglia frequenza/ Appia, ReDiRoma, SanGiovanni, giù giù che bello rotolare senza sforzo, Roma è piccola, in fin dei conti, Colosseo, la luna sul Colosseo (toma la luna, tonda tonda, ‘na patata), i ForiImperiali che mai finiscono, PiazzaVenezia /E poi indietro, ma dopo molto dopo, mai/ I palloni per aria e le porchette per terra/ Un tipo nudo&obeso si sventola come se fosse una bandiera dall’alto della statua dentro la fontana/ “Lippi non è il mio allenatore”: lo strisicone nazifasci, e ti pareva: selva di fischi e di buu, e menomale /Provi a chiamare qualcuno, in giro per il mondo e non solo, non pija /La madre di Zidane è quello che è, suo malgrado/ From Francia to Francia: la bistecca al roquefort (invisibile) e Luca, Chiara, Marco, Francesca, Manuela e tante, tante razze, Luca&Elaine, Versailles, stasera è dura, mooolto dura, Angelo, la perì, io, ancora io ed io al telefono, lo sapevo che segnavamo, lo sapevo che vincevamo, noi chi?, Michela, Antonella, mio padre, mia madre, Terry, guarda che siamo in finale!, gente ignota, gente nota, un motorino, un casco in-allacciato, Ruben, i messaggi e le chiamate che non arrivano, il capodanno che non ti aspetti, chiamate che arrivano, altre che vorrebbero arrivare, dove sei? perchè?/ il pronostico improvvisato su due piedi al tavolo di via himalaya, in ciabatte/ la sfiga e applausi per/ la palla che buffon ha tirato fuori dalla porta su colpo di testa di zidane/ zidane già, zidane, meno male che a ttè te piace tanto, quel pazzo/ ma ti rendi conto, tetracampeones/. Punto.
Immagini, di un mese che non pareva e invece è stato e che mancherà, ancor di più perchè non lo sapevamo, immagini dunque, che scorrono e che corrono, mentre si sbaracca, mentre gli uomini abbassano i pantaloni e le donne alzano le gonne, mutande azzurre, nudità tricolori, si torna indietro, piano, ho fame e ho sete, bombecarte, io lo sapevo, lo sapevo, lo sentivo, Trezeguet toglie e ora dà, abbraccio e abbracci, non tutti, ci vediamo domani. Forse sì. Forse no. No. Vorrei andarmene, piuttosto, da un’altra parte, in punta di piedi. Chiudere gli occhi, sorridere, ancora.
bar italiano, riù de bretagne, mio papà che gli stava venendo il terzo infarto e una francesina carinissima che tra un pò chiedevamo il pacs…surreale, sudato, sussultorio movimento del cuore…e chi me lo doveva dire??? m’hanno spaccato i timpani, zidane president!ZIDANE IL VA MARCHER!alè le blue! per tutto il match e INVECE…non se l’aspettavano mica…CAAAAAANNAVARO ALZACE STA COPPA!fratelli d’italia davanti a delle finestre aperte di batiment ormai silenziosi…
ritorno a casa nel metrò con la bandiera tricolore e tutti che mi guardano rosicando che mò lo invento io come si dice in francese…
nel mio palazzo stile libertyc’è adesso una fiera bandiera tricolore non pensavo di sentirmi così fiera, per il calcio poi…a parigi…’nsomma…
ils sont en train de rosiché!!!!J.
Campioni del mondo!
Campioni del mondo!
Campioni del mondo!
Campioni del mondo!
http://frenksblog.blogspot.com/
J: domenica sera avrei tanto voluto essere ubiquo. Un po’ qua (piazza venezia) e un po’ là (ad urlare quanto sono stronzi, tanto mi capivano benissimo, no?). Saluti alla family
p.s. ti prego fai una foto alla bandiera appesa al tuo balcone? che dice marma?è contento??? Baci