Sicilia 3 #: siamo (siete) tutti un po’ siciliani

“Base prima, non c’è nessuno in Italia che non sia un po’ siciliano. Che non sia emigrato, che non abbia una cognata, una zia (chissà com’è, vengono sempre in mente, parlando di Sicilia, le donne. Persino Bossi, quando è in difficoltà, vanta una moglie siciliana). Base seconda, tutti sanno che l’Italia è fatta di Sicilia da cent’anni. Per dirla in breve: se l’Italia non avesse avuto la Sicilia, che Italia sarebbe? Al massimo, un grasso Piemonte, una tirchia Liguria, una leghista Lombardia, una sazia e disperata Emilia. Ovvero, una noia mortale. La Sicilia ha invece portato all’Italia le spezie della vita: la passione, il profumo e tutta la varietà di mondi possibile: la religione al suo zenith, roba che nell’islam se la sognano; tradimento e fedeltà che fanno apparire i personaggi di Shakespeare degli onesti principianti; la corruzione del mercato: il vero liberismo è nato in Sicilia, e per liberismo intendesi corrompere i concorrenti e nel caso in cui non cedano, ucciderli. Ma, attenzione: la Sicilia è anche la patria vivente del welfare state: nessun posto al mondo infatti garantisce ai propri eletti (ovvero quelli che hanno a che fare con la Regione Sicilia, e sono moltissimi) di poter non fare un cazzo per tutta la vitae poter intascare mensilmente uno stipendio, e poi una liquidazione e poi una pensione”.
Introduzione de Il “Diario del mese”, stavolta dedicato alla Sicilia e a Rita Borsellino. Ci scrivono su anche Roberto Alajmo, Vincenzo Consolo, Giancarlo Caselli, etc.

Leggere per crederci. Ne vale la pena.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *