La CruscaDiMaria
Ecco, ci siamo. È giunto il momento. E io, onestamente, non vedevo l’ora. Oggi, 20:45, comincia il SERALE. Serale, basta la parola. Il serale di AmiciDiMariaDeFilippi, quinta edizione. Maria De Filippi, ovvero la GigiD’Alè della tv italiana, ovvero coleilaquale tutti la schifano ma non si sa come, di riffa o di raffa, i suoi programmi fanno sempre&comunque il 30% di share. Se va male. (Delle due l’una: o l’auditel mente o qualcuno di voi non ce la racconta giusta. E chi è senza peccato scagli la prima pietra. No, onorevole Fassino non ce l’ho con lei). Maria DeFilippi, ovvero la rinnovatrice della lingua italiana. La CruscaDiMaria.
A lei infatti dobbiamo -grati&commossi, ringraziamo- l’introduzione di espressioni quali:
–Pubblico parlante: ovvero come essere foche addestrate e vivere felici. Una volta c’era il pubblico pagante. Oggi la posta in palio è più alta: parlare. Di cosa, non si sa. “Mi fai pena, ma quale artista e artista, mi fai solo pena, non hai imparato nulla dai maestri (steve&garrison) della scuola”.
-“Io sono vero, e sono vero perché sono un artista dentro”. Dentro (dove?). Non c’è un segreto per essere veri, basta dirlo, e magicamente tutti diventano veri. Io sono vero. Contrario di falso. “Sei falso”, accusa infamante cui tutti in realtà ambiscono di sentirsi urlare prima o poi: sei falso, pronti via. E la sfida è più vicina.
-“Cosa devo fare per arrivare di più a casa?”: interrogativo costante che sottintende frustrazione per colpa di un pubblico ammuffito&ammutolito che sta a casa e non capisce. Non capisce. “Perché sto ancora in fondo alla classifica di gradimento? Semplice: io non arrivo”. Chi arriva, invece, va in sfida. Da cui:
–“Andare in sfida“: locuzione magistrale che sussume l’essenza stessa della comunicazione contemporanea. Politici, modelle, cantanti, scrittori, ciclisti, bloggers: tutti vanno in sfida. Andare in sfida, ovvero sperare in una visibilità qualsiasi: ahò, mài sfidato? E io mò me te magno! La sfida nobilita il ggggiovane artista (e non solo) che c’è in te. Che aspetti ad andare in sfida pure tu? E se vai in sfida, non scordarti di andare a fare un giro anche in casona, da cui:
-“Andare in casona”: chè la sfida è l’obiettivo numero uno, a prescindere dal risultato. Chi va in sfida ha diritto a tutti gli onori (seppur isolato dagli ‘altri’, gli esclusi, quelli che rimangono ai bordi dello schermo): così chi va in sfida non va né nella casina, né nel monolocale, né nella caaaasa (altra storia), lui va in CASONA. A lui, il meglio. Sai che ti dico? Vai a fare in casona! E dopo la casona c’è l’esito della sfida, da cui:
-“Vediamo le carte?”: il momento che tutti gli abitanti della casona vorrebbero differire nel tempo il più possibile. “Vi va se vediamo le carte?” “No, maria, aspetta, le carte no. Prima devo ringraziare loro (professori) e loro (compagni) perché sono delle persone stupende” “Alloraaaa cart…” “No, maria, aspetta, volevo anche ringraziare loro (pubblico parlante) perché senza di (loro) non avrei mai capito i miei veri limiti e oggi non potrei dirmi artista vero” “Vince la sfid…”
-“Come la vivi?”: La sfida è finita. Il vincitore non se lo calcola già più nessuno. Tutta l’attenzione è per lo sconfitto, coluiilquale ha perso definitivamente il treno. Niente più casona, niente più insulti dal pubblico parlante. “Ehi sconfitto, come la vivi? Su coraggio, non fare così. Ricorda, c’è un mondo che ti aspetta fuori da qui” (qui, dove?).
E non dimentichiamoci di (a futura memoria):
-“Tronista”: sost.inv. indicante femmina o maschio che non sapendo che fare nella vita, e volendo perciò stesso motivo entrare nel mondo dello spettacolo, scrive alle redazioni dei programmi autocandidandosi come. Tronista. Fa rima con.
-“Andare in esterna”: qui cominciamo davvero a volare alto. Grazie. Per aver riscritto le regole del corteggiamento amoroso. Senti, Roland Barthes, lèvate va. Una volta si diceva “tesoro, ti va di andare al cinema assieme a me?”, oppure “cara, andiamo a prendere un gelato?” Oggi l’innamorato dice alla sua innamorata: “Amore, non vedo l’ora di andare in esterna con te. Dimmi che anche tu vuoi vedermi in esterna”. “Aspetta, Tooony, prima fammi vedere l’agendina. Dunque: domani ho un’esterna con Maurizio, giovedì faccio un’esterna con Sebastiano, e sabato con Patasfrilli. Se per te va bene, possiamo farla domenica”. L’esterna, ovviamente.
Signori, che vi piaccia o no, questa è il rinascimento della lingua italiana. Questo è il gergo dei ggggiovani di oggi, e noi dobbiamo farci i conti. Senza ipocrisie. Se tua figlia ti chiede di andare in esterna con il suo fidanzatino, tu mandala! Non vorrai mica entrare in sfida con lui per conquistare l’amore della tua piccolina? E anche se fosse, cerca di restare più possibile in casona, e non sottrarti al destino cinico&baro, cerca di rimanere vero, chè tanto, prima o poi, Maria chiederà anche a te: “Come la vivi?”.
come dice sabina guzzanti, quando berlusconi spara minchiate bisogna aumentare il “voltaggio” della de filippi in tv…
ci sta riuscendo per ora…ehehehe
qualcuno anni fa in un film diceva “le parole sono importanti”…
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Questo post è meraviglioso! Hai ragione: tutti parlano male di Maria, ma poi tutti la guardano… Stasera, per esempio, ho guardati C’è postaa per te! Mi vergogno un po’ ma neanche troppo, in fondo quest’anno non ho ancora visto amici…. forse sto guarendo!!!
già… la lingua italiana è diventata pastafrolla nelle bocche di chi ha studiato su tu e topgirl invece di ascoltare la lezione su Dante e che ogni tanto sente in bocca a Busi o a Sgarbi una parola che non conosce e si accinge ad usarla in ogni contesto (in cui ovviamente non può che stonare, visto che il parlante per primo non ne conosce il significato)… Ma non bisogna neanche essere negativi, osservo come si osservano i microbi al microscopio, e voglio vedere dove arriverà questo lessico dislessico che stiamo costruendo e distruendo
distruggendo, i’m sorry for the spanish transfert :””””(
Sarebbe interessante capire come tu riesca a riesumare certi miei scheletri 🙂