Turin

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1- “La tempesta di pollini è come lo scirocco quando sbarchi a Palermo: ti fa subito capire in che squadra giochi” “Ma come sono veramente cortesi qui nel Piemonte che mi diede i natali” “Insomma, questo Salone del Libro?” “Mi pare di stare al Salone delle Suore Giannelline con tutti ‘sti Papi ma sì, dai”

 

2- “Ma il 56 passa?” “Ci sono i no-tav” “Minchia e come ci arrivo a Piazza Statuto?” “A piedi” “vabbuò, tu pigghiati nu bello cafè ca stasera facciamo le ore minimum”

 

3- Alle feste gli scrittori li riconosci da come si vestono. Gli amici Facebook dalla foto profilo (se ce l’hanno). “Ciccio! Ciccio!” “TFM, finalmente hai una faccia” (Di quando si correva sulle Tiburtine, di Stromae e di Woodkid) “Oh ma quant’è bona la tua amica che balla?” “Giù le mani e il pensiero che è maritanda”. “No ma devi capire che questa gente è fatta così”: ok, ma io i buttafuori che ti ringraziano e ti augurano la buona notte quando vai via non li avevo mai visti.

 

 

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