Sono successe molte cose #1: Where Do We Go?

Da Frances Ha, 2013, Noah Baumbach:

Lev/Adam Driver, rivolto a Frances/Greta Gerwig: You should be in this music video a friend is working on. I’ll hook you guys up.
Frances: You guys are like magic.

 

 

 

Primi di novembre: YouTube decide di farci sapere che non è solo YouTube. Ecco dunque i First-ever YouTube Music Awards, una cerimonia in più o meno diretta telev-Internet, talmente sbarellata (“so weird”) e mai vista prima (letteralmente) da rasentare la bellezza to-ta-le.

 

 

jason_schwartzman_reggie_watts

 

 

Improvvisazioni, imbarazzi, confusione, cose riuscite e altre meno, tutta la New York che conta – molta New York che ci piace, per quanto ne possiamo capire da quaggiù. Jason Schwartzman e Reggie Watts alla diciamo conduzione, e in mezzo Rashida Jones e i suoi neonati disperati (su cui l’indomani si scateneranno fiumi di moralismi), Gaga prima del risveglio incubotico (“Beyoncé No Promo, Tu Fuori Dalla Storia”), Lena Dunham, Eminem, fino al momento che sancisce il trionfo del Bene sul Male, il momento che tutti i Giusti aspettavano, meritandoselo, il momento-sunto di tv cinema musica rete, cortocircuito che mette ogni cosa a posto, squarcio di splendore nelle notti delle nostre sofferenze fatte streaming, reset e a capo, tutto il dell’anno che si può e anche di più: Afterlife degli Arcade Fire, directed by Spike Jonze, on stage Greta Gerwig. You guys are like magic.

 

 

 

 

 

 

2 Replies to “Sono successe molte cose #1: Where Do We Go?”

  1. afterlife è un instant classic, il video però mi ha lasciato un po’ così. questa cosa che arcade fire = melodramma indie (con faccette dursiane) che sfocia nella goffa danza liberatoria è originale come l’idea per una fiction rai su un prete morto.

  2. *Furr: dai, porti troppo lontano il paradosso delle faccette dursiane. Non credo che fossero alla ricerca di originalità. Come dici te, è un instant classic. E l’instant classic non può avere come tratto distintivo l’originalità. Piuttosto, ne sottolineavo l’effetto di stupore ‘live’.

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