Come il tabloid Corriere.it cerca di fare maldestra concorrenza a Youporn
C’è qualcosa di veramente patologico nel modo in cui i media mainstream italiani riprendono le notizie che arrivano dalla Francia. Vale per la politica, per il calcio, per la televisione, per il costume, per tutto: interpretazioni parziali, dati inventati, storpiature di nomi. Ci sarebbe da aprirci un blog ad hoc, talmente quotidiani sono certi orrori. Oggi è il turno del noto tabloid corriere.it, che nel colonnino destro, in bella mostra, scrive: Legge il meteo nuda dopo la qualificazione della Francia.
Qualche giorno fa, durante un talk show di Canal +, la miss Météo Dora Tillier aveva promesso che, in caso di qualificazione dei Francesi ai Mondiali, avrebbe tenuto la sua rubrica satirica à poil, che in francese vuol dire, appunto, nuda. Il giorno dopo, grande attesa a corte di Francia per scoprire cosa si sarebbe inventata Dora per i suoi cinque minuti, spesso i più divertenti dell’intera tv francese.
E infatti. Doria si è recata nel comune di Poil, in Borgogna, intervistando un po’ di gente per strada, e poi ha finto di correre nuda nei prati della cittadina, in un piano larghissimo che non faceva vedere nulla. Ecco come il Corriere.it ha presentato la notizia.
Da cui:
STRATEGIE PER ACCHIAPPARE LETTORI ARRAPATI
CERCANDO MALDESTRAMENTE DI FARE CONCORRENZA A YOUPORN
1) Metto nel titolo Legge il meteo nuda per attisare stanche erezioni di erranti internauti che ormai cliccano su corriere.it per pura inerzia
2) Per giustificare il titolo seleziono una sola parte del filmato iniziale, cioè quella in cui effettivamente *una ragazza X* sta correndo nuda per i prati, e faccio pure LO ZOOM
3) Voilà
Solo che poi la gente ci rimane male:
Lettore_133165622: titolo un pò fuorviante: pubblicità ingannevole…..
Che dire. Complimenti al Corriere.it che domani conterà un bel po’ di accessi in più e non importa se la notizia è stata “tagliata al montaggio” stravolgendone completamente il senso. In effetti sarebbe stato molto faticoso spiegare il senso di “à poil”. D’altronde, quando hai dei tuoi lettori una considerazione così infima.
Hai ovviamente straragione, ed è inutile dire che un giornale come il Corriere non dovrebbe prestarsi a questi giochetti, MA:
stando in un ufficio io ormai ho capito cosa la ggente vuole vedere. E quel filmato balzerà in testa nella classifica delle più viste. Tanto poi ognuno cliccherà, guarderà dieci secondi, lo condividerà coi colleghi e dopo un minuto l’avrà dimenticato. Fino al prossimo filmato farlocco con titolo intrigante, lunedì.
E poi l’Auditel sarebbe il male 😀 I click di internet sono molto peggio.
eph.
*Eph: infatti, è una miseria quotidiana, oraria, continua. Questa inerzia che ormai avvolge tutto e tutti. Il buco della serratura, le donne nude che nude non sono, le intercettazioni, l’indignazione, il retroscena come unico codice di racconto che stimola altri retroscena romanzati.
E se qualcuno prova a dire ‘no, dai, veramente, basta’ passa per l’ennesimo che si indigna dell’indignazione altrui. E via col prossimo tarocco.
Che dire?
Probabilmente il punto sta nel fatto che la frase: “un giornale come [aggiungere quotidiano a caso, un tempo stimato per la qualità del suo giornalismo]” non vuol dire più niente.
In Italia, ma un po’ dappertutto.
hai ragione ma non so se succede solo in Italia
può darsi che anche tabloid.de o .es .quelchevuoi si comportino così
la forza attrattiva di poil è ben nota
ciao
*Arco e Yet: non so, non sono convinto che tutto il mondo sia paese. Capisco le ragioni di un sito (che sono diverse dal giornale cartaceo) ma puoi fare disimpegno in altri modi. Corriere.it non è tabloid ma si comporta come tale e ciò lo rende infinitamente trash. Lemonde.fr o liberation.fr, per citare due esempi che conosco bene, non hanno il colonnino destro appaltato alle zinne.
No, sono d’accordo, su lemonde.fr non ci trovi nemmeno le formiche zombi o il gatto che abbaia, se è per questo. E che io sappia, nemmeno sul guardian o sul wpost (par contre, elpais mi pare stia scivolando su una china pericolosa…), per non parlare dei seriosi tedeschi.
Ragionavo sulla decadenza generale dei quotidiani, dovuta a tante cose, al dominio assoluto della società dello spettacolo vs. una cultura più classica e profonda, forse; al fatto che la maggior parte dei quotidiani non è riuscita ad adattarsi alle trasformazioni della società dell’informazione avanzata, insomma cose difficili, lunghe e complicate.
Oggi a dire il vero hanno dato la notizia anche a Studio Sport, con tanto di video di 5 secondi di giornalista che corre “nuda” e beata nei campi e senza minimamente accennare alla traduzione di à poil.
*Chiara: vabbè, Studio Sport non vale. È, come dire, Studio Sport.