Per brevità chiamato Tony Blair
Le Monde Géo&Politique di oggi dedica un ritratto a Matteo Renzi (se siete disposti a pagare due euro per leggere il pezzo andate qui, altrimenti restate qua).
Nel boxino di lancio della prima pagina dell’inserto Renzi viene definito “Le Tony Blair italien”. Nel titolo, invece, il punto interrogativo prospetta quello che poi sarà il tono del pezzo. Sì, perché leggendo l’articolo non c’è traccia di alcun paragone assertivo tra Renzi e Tony Blair (Piuttosto c’è scritto: “Il a le visage poupin d’un Paul McCartney période Rubber Soul, mais il se rêve Tony Blair”, che è ben altra cosa, oh se lo è). Ma lo sappiamo, le sintesi giornalistiche, lo strillo, il richiamo, etc., ma anche no, non lo sappiamo: non è che puoi dare del Tony Blair a uno così, senza nemmeno motivare, sol perché nel pezzo viene citato Tony Blair (allora per lo stesso principio avrebbero potuto scrivere “Renzi, le Paul McCartney italien” oppure “Renzi, le Michel-Ange italien”, o ancora “Renzi, la roue de la fortune italienne”) (tutti nomi cose e città che vengono nominati, ça va sans dire).
Anche perché, esplodiamo il concetto, se io dico a Renzi che è il Tony Blair italiano, gli sto facendo un favore o semplicemente gliela sto tirando? (Dipende da come consideriamo Blair: di sinistra sì, no, non so/non risponde). Magari Renzi leggendo l’articolo si è toccato le balle (“Tony Blair ce sarai te e chi non te lo dice”) o forse le balle hanno cominciato a girargli leggendo come lo definisce l’inviato speciale che lui ha con tanto amore accolto nel suo ufficio (“Ambiguo, un po’ machiavellico”, “È riuscito a far passare in secondo piano il confronto sulle idee riducendo il dibattito a un conflitto tra vecchi e giovani nel PD”). Oppure, più probabilmente ancora, ha sorriso come solo Renzi sa sorridere, ben sapendo che ciò che conta, ormai, è solo il retweet-alla-cieca (che venga da endorsatori all day long o da gente che vive di cuoricini fa lo stesso) ma, soprattutto, ripensando all’ennesima formuletta rifilata anche ai cugini transalpini: “Non so se dico cose di sinistra ma di sicuro faccio cose di sinistra”. Come Tony Blair, no?
A me Renzi fa ribrezzo, un democristiano fatto e finito!
Oddio pure Bersani non è che mi ispiri assai
Sono di sinistra il PD non mi rappresenta!
Alessia, ti rappesenta invece il vendolone? Quanto a retorica, lì lasciamo perdere..ribrezzo addirittura..certo che a sinistra siamo sempre capaci di confronto..ah già ma voi siete la sinistra sinistra, quella dura e pura che più rossa non si può..facile cosi’, anche perchè non cori il rischio di governare e le responsabilità sono sempre degli altri. Io invece appoggio renzi, se non si era capito, e ho sottoscritto, come membro della direzione del Pd milanese, se qualcuno vuol darsi la briga di andare a leggerlo, l’endorsment di Ivan Scalfarotto a riguardo. Rinvio al suo blog per capire le motivazioni..
Tfm fai attenzione che la fanbase di renzi è più agguerrita di quella di paolo limiti.
Uhm… http://www.cotygonzales.com/wp-content/uploads/2011/06/communism-500m.jpg
*Furr: sto notando, e twitter è la loro casa d’adozione
*Arco: lulz
Forse volevano dire che Renzi è bugiardo?
ciao TFM