Instagram mi opacizza la vita
Presente quella sensazione di prurito psicosomatico nel vedere l’ennesima foto ingiallita filtrata col filtro Nashville o Memphis whoaa che gran fotografo che sono?
Bene, dice Le Monde che dice qualcun altro che un tizio (che non chiameremo geek) ha inventato il modo per vendicarsi di Instagram. Normalize, un’applicazione che ‘normalizza’ le foto, che toglie filtri di qua e filtri di là e ti dice quello che un po’ tutti pensiamo da un bel pezzo: le tue foto fanno pena e la verità è che se te l’avessero detto abbastanza a quest’ora non ci atturravi la menchia con le tazze storte di Starbucks e con i primi piani sguinciati dei tuoi occhialoni giganti colorati (mille followers che cuoricizzano le tue foto mediocri non fanno di te un fotografo) (per fare un tavolo ci vuole il legno per fare il legno ci vuole l’albero per fare l’albero ci vuole il seme per fare il seme ci vuole il frutto per fare il frutto ci vuole una macchina fotografica).
Ma a conti fatti l’applicazione potrebbe servire anche a dare una bella spolverata di dignità alle polaroid dei nostri cari ormai trapassati, quelle polaroid che stanno negli album in fondo ai cassetti chiusi a chiave lassù in soffitta o laggiù in cantina. Chissà com’era il vero incarnato di mia nonna in quella foto degli anni ’70 in cui ride assieme a mio nonno accanto all’albero di Natale mentre mio padre sullo sfondo è vestito come uno dei Camaleonti e sta facendo una cosa buffa che però non si ricorda bene cosa. Domande che si saranno certamente posti anche gli eredi di John Lennon e Andy Warhol, quegli stessi che non fanno un cazzo dalla mattina alla sera tanto il conto in banca rotola per conto proprio. Risposta: niente, Andy e John erano semplicemente due tipi molto pallidi con una cascata di capelli e sopracciglia (o forse i fotografi non se la fidavano) (o forse è la vita che è così banale) (ma non esiste una diavoleria per dare a certe misere foto, che ne so, un effetto Nostalgia?)
Il punto però, e lo dico con la malinconia di chi si era illuso di aver trovato il mezzo per fermare l’invasor salvo poi scoprire che era tutta colpa dei collaborazionisti, è che l’applicazione è a pagamento. E questo non è un fail, è un FAIL.
Praticamente è un bilanciamento del bianco automatico… toofaccio io cor photoshoppe aggratise!
*Bettella: se ci fai i soldi vojo ‘a percentuale eh
Un mio amico ha postato tipo 5 minuti fa su Instagram una foto della tazza di Starbucks.
So che tu ne sei un grande fan, ma colgo l’occasione per: vogliamo parlarne di quanto per gli italiani Starbucks sia diventato l’emblema massimo della convinzione di essere cosmopoliti che invece si trasforma nell’apogeo del provincialismo? Mischiato a Instagram, poi, è veramente il top.
eph.
*Eph: perfettamente d’accordo, hai proprio centrato il punto. L’incrocio malefico. Spero che apra in Italia così almeno si attenua questa deprecabile COSA.
io tutta quest’avversione per Instagram non ce l’ho, anzi ti dirò che lo trovo divertente. anche se ho un blog tendenzialmente di foto e me lo sono posto anch’io, il dubbio tra bene e male. che poi anche i fotografi professionisti usano fotosciop senza farsi troppi problemi no? ecco, io sono più contrario alle fotoscioppate “serie” che al taroccamento colorato e chiassoso di Instagram.
certo, c’è sempre chi vuol passare da gran fotografo mettendo i filtri alla foto sghemba, ma credo sia più una piaga dei social network in generale, ambire alla polliciata in su, piuttosto che di Instagram in particolare.
su Starbucks invece si, siamo d’accordo.
*Pensa a come sarebbe stato più pesante il titolo “Certi utenti di Instagram che usano Instagram in un certo modo mi opacizzano la vita”. Certo che non c’entra Instagram : )
Uh quanto mi sei mancato tieffemino <3
la roba peggiore sono i ‘titoli’ che la gente da a queste opere d’arte.
[nessuno degli amici in vacanza in sicilia ha fotografato, cazzo ne so, un arancinO (che è maschio) o una granita… tutti a fa’ le foto coi filtri gialli alle foglie di ficopala inquadrate di lato, le alghe marine, l’havaianas in spiaggia e il barocco di Noto]
Mari
i miei piedi li hai visti? la ruota della bici? la pedalata con tette e gambe dall’alto? la foto riflessa nel finestrino? la foto nello specchio del bagno? e l’ombra? (ah, no quella l’avevo fatta con il nokia saponetta) adesso lo so che fine avevi fatto. finito nel rullino in doppia copia. io prendo l’originale, grazie
e basta pure a st’effetto seppia!
*Mari: le arancine, che sono femmine, in foto vengono male. Non ci può manco instagram mi sa
*Moglie: era una cosa positiva, vero? : )