Il finale già scritto del Grande Fratello 12: “Anche quest’anno proveremo ad emozionarvi”

Grande Fratello 12×01. Tag: emozione.

 

 

AlessiaEmozione. Parola, lemma, mucchietto di sillabe pronunciato in ogni suo ordine di posto da una vaporosa Alessia Marcuzzi (meno peso piuma del solito, forse merito dell’abbassamento di voce, finalmente qualcuno su Canale 5 che non Butta Voci A Muzzo, anche se alla fine la #Pinella getta l’epiglottide oltre l’ostacolo).

 

 

Dunque emozione, emozioni, emozionare, emozionarsi, madò come sono emozionata, e chi l’avrebbe mai detto, calcola che ancora non ci credo. Amici, anche quest’anno proveremo ad emozionarvi. Tutto Fa Emozione, verrebbe da dire, e in effetti cosa c’è di meglio di un Evergreen del genere per riscaldare una minestra che sa di rancido già al primo sorso con risucchio?
(Voci incontrollate parlano di una durata, apocalisse permettendo, fino a Maggio 2012. Un’emozione infinita, c’è un palinsesto da allattare).

 

Da poco, qui in Francia, è terminato Secret Story (Endemol), variazione estiva sul tema Big Brother. Concorrenti chiusi in una casa, nomination, televoti, eliminazioni. Tutto uguale? No. Diversa è la cornice.

Secret Story è innanzitutto un gioco di ruolo (così come accade in altre parti del mondo), dentro il quale viene poi calata, quasi inscatolata, la dimensione reality. Tutti i concorrenti hanno un segreto. Ciascun concorrente deve cercare di mantenere il proprio e, allo stesso tempo, provare a smascherare gli altri. La casa è chiamata Casa dei Segreti, c’è un’entità superiore chiamata La Voce, che interviene direttamente nelle dinamiche del gioco, affidando compiti e rimescolando continuamente le carte.
La Voce è la punta di un iceberg chiamato manipolazione. I concorrenti sono gli omini di un videogame che si muovono seguendo traiettorie dichiarate senza pudore al pubblico. Traiettorie che poi prendono direzioni più o meno impreviste (storie d’amore, scambi di coppie, amicizie tradite, cose così). Il classico sale durante la cottura. Una dimensione mista realtà/finzione completamente assumée, cioè accettata da tutti. C’è un gioco (piano del Falso) dentro cui succedono delle cose (piano del Vero). Questa chiarezza delle carte in tavole, sommata ai vari livelli di consapevolezza (Autori, Concorrenti, Spettatori) ha un effetto collaterale non indifferente: si può guardare Secret Story, senza vergogne, senza sensi di colpa, senza attitudini più o meno social del tipo Lo Guardo Sì Ma Per Riderne Sia Chiaro. No, si guarda perché si vuol vedere come va a finire, punto e a capo (questa sì, è un’emozione).

 

Anche il Grande Fratello Italiano potrebbe essere un’interessante fiction da seguire, se fosse detto chiaro e tondo. E invece, l’ostinazione patologica con cui si continua a negare l’evidenza e a spacciarsi per quello che non è (da qui l’Ultimativa Etichetta di Trash) finisce col piazzare l’occhio proprio là dove non dovrebbe stare. Nessuna distanza, nessun respiro. Un’apnea continua. Altro che Docce in Costume Noi Siamo Gente Perbene. Qui si vede tutto. Ma proprio tutto: un gruppo di disperati, immobili, che sanno già perfettamente dove e come andare.
Ecco perché, da quel gran calderone chiamato Ricezione (Almeno la prima puntata va vista, Ma poi che male c’è, Guarda che sfigati) ha fatto capolino, guizzante più che mai, un’altra (la sola?) emozione: la noia. Somma di déjà vu, di processi alle intenzioni (autoriali), di Moralismi Sparsi e Signoriniani. Un encefalogramma piatto, costante, biiip, linea dritta a campare e guai a staccare la spina. Non ci può essere sorpresa, e dunque emozione, se sai già come va a finire.

 

E non a caso l’unico sussulto della serata arriva come un fulmine a ciel scaletta. Momento di Raro Raccapriccio. La sceneggiata del presunto principe indiano dura meno del previsto, giusto lo spazio di un Pota. Alessia, l’incosciente Alessia, esce fuori dalla carreggiata urtando il guardrail: Ma come!, ma no!, ma eravamo d’accordo che dovevi reggermi il gioco! Una scintilla, uno squarcio, ma dura poco: poi è di nuovo corsia di destra, velocità di crociera. Uh, che emozione.

5 Replies to “Il finale già scritto del Grande Fratello 12: “Anche quest’anno proveremo ad emozionarvi””

  1. Vogliamo parlare della ragazzotta supercolta?ODIOSA!!!! Per una volta che c'è qualcuno con uno straccio di conoscenza non sia abbastanza intelligente dad poter risultare anche simpatica, almeno per il momento (che poi chi siamo noi per definire colto chi legge Shopenhauer e non chi legge Topolino? Credo che la cultura debba servire "semplicemente" ad avere opinioni più o meno su tutto) 
    Comunque  Hai proprio ragione TFM, la parola emozione e i suoi derivati dovrebbero essere aboliti.
    E ho fatto pure l'una per guardarla tutta, stamattina a lavoro sono arrivata strisciando.

    Quando scrivi l'anatomino?

    Baci

    DF

  2. Non mi capacito del fatto che ci sia ‘ggente’ che ancora lo guarda..
    Tu piuttosto, tieffemmino caro, non disperdere il tuo talento in boiate: vogliamo l’ anatomino!!!
    🙂
    Con affezione, Alessia

  3. Alessia: conosci quella cosa che si chiama "curiosità"? Ecco perchè la 'ggente lo guarda…
    Non vuol dire che venga apprezzato, non vuol dire che chi lo guarda televota nè che vi parteciperebbe. E non vuol dire nemmeno che lo segua sempre, tutte le settimane più gli speciali più le strisce quotiane etc etc. 
    Si può essere solo curiosi. E' una vetrina e come tale può incuriosire.

    That's all.

    DF

  4. la marcuzzi ha un vocabolario molto vario:
    – emozione
    – momento difficile
    – molto importante

    fedaccia

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