Star Academy, la prima puntata: un Blobbone di Musica e Bontà che tutto travolge (e che potrebbe non avere un domani)

StaracPrimo tempo: the importance of being format

Non deve essere facile essere un giovane artista della canzone, al giorno d’oggi. Una volta le Madri Invasate potevano portare i propri pargoli, brevi manu, alle fiere di paese o ai concorsi delle tv locali o, al limite, tentare le preselezioni per Sanremo (ma lì bisognava conoscere questo o quello, magari darsi, a questo o a quello, e comunque: uno su mille ce la fa). Ma adesso, 2011, lo scenario è completamente cambiato: sei Adolescente e sei Full Of Talento? (Lo dice la mamma, lo diceva la nonna, parlandone da viva). Fremi dalla voglia di salire su un palco? Che ci vuole: compila un form, manda un messaggio al tuo idolo su twitter o facebook. Oppure, presentati ai provini. Sì, ma quali? Ti lascio una canzone, Io Canto, X Factor, Italy’s got talent, Amici, Star Academy. Dai, ‘a mamma, vai, e se non ti prendono da nessuna parte, figlio mio, fattelo dire: fai schifo. 

Star Academy, dunque. Dice che ieri sera Patrizia Camilly Carlucci, la Rabdomante Del Copia Copia, abbia visto tutta la prima puntata assieme alla figlia Angelica (“Che palle, mamma! Io voglio uscire” “Modera il tuo linguaggio ragazzina!”) per capire se ci fossero gli estremi del plagio (retroattivo) e così allegare al mega dossier intitolato BAILA QUESTA MINCHIA anche una denuncia contro X Factor (apparso dopo l’originale, cioè Star Academy, a sua volta evoluzione della specie Operación Triunfo). Ma a metà puntata Camilly ha dovuto calmare i propri ardori (“Dai Angelica, andiamo su quel sito di voi giovani, Youtube, magari a Ballando Thailandia Edition qualcuno ha copiato la scenografia della Sala delle stelle!”): Star Academy e X Factor non sono fotocopie.
X Factor è un format molto schematico, rigido, chiuso, che sta bene negli anni suoi perché ha tolto il toglibile lasciando soltanto il necessario. Star Academy, al contrario, è un mega contenitore fatto di mille ingredienti, alcuni pregiati, altri meno, ma assemblati a schema libero (o, per dirla alla francese, alla sanfasò): un’orchestra vera, un corpo di ballo vero, una decina di autori, 16 concorrenti, 4 tutor, 4 giudici, 3 superospiti (“Ah Mengoni è superospite? E noi chi siamo, i figli della Serva, avrebbe detto Rosalino a Daniela e Cecilia). Una sbornia bulimica di musica, una-canzone-via-l’altra come ai tempi di Salvetti&Salvetti. Passerella senza tiranti, senza nerbo.

Star Academy, 1.352.000 spettatori, 6,41%. Boom. Facile dire L’avevamo Detto, facile fare confronti o cedere alla nostalgia (ma l’ultima edizione di X Factor era andata maluccio, e si era trascinata stancamente fino alla fine), facile prendersela con Facchinetti, con la struttura del programma, o con chi ha scritto e confezionato il tutto. Ma i veri responsabili vanno cercati altrove, a monte. Per esempio in un servizio pubblico allo sbando, gestito da gente che fa altri mestieri (lo diceva ieri Garimberti, tra le righe, parlando della débâcle continua di Raiuno). O ancora: Raidue, senza identità da anni, che mescola Guardì, la Bianchetti, i delitti Rock e la Musica A Muzzo. Star Academy nasce sotto una pessima stella, nell’interstizio tra due direttori di rete, ma soprattutto nel momento in cui produttori e network hanno finto di non sapere che si trattava di un format scaduto.

Peccato, perché la prima ora di spettacolo era stata soddisfacente: una messa in scena molto curata, ricca (da questo punto di vista l’X Factor italiano come l’abbiano finora conosciuto, ne esce con le ossa rotte), palco dinamico, pubblico vivo come in molti show  stranieri di qualità, buon impianto scenografico. Ma, a un certo punto, la massa informe, il Blobbone di Musica e Bontà, ha preso il sopravvento travolgendo tutto e tutti. Una slavina di eccesso che non ha risparmiato neppure il solitamente ottimo Duccio Forzano (a un certo punto sembrava avessero fuso le telecamere, logorate dall’inesausto ping pong tra infiniti punti di vista dislocati nell’immenso studio). Dunque la forma. E la sostanza? Potremmo interrogarci per ora sul senso di questi Duettoni, Triettoni o via salendo, sulla mancanza di pepe cioè dialettica tra giudici e tutor, su questi giovanid’oggi che paiono fatti con lo stampino. Ma no, sarebbe fatica sprecata. Un format va giudicato non per quello che noi vorremmo che fosse, ma, semplicemente, per quello che è.

Secondo tempo: Star Academy, parlandone come se ci fosse un domani

Pronti, partenza, via: le Cassandre Volteggianti nell’aria avevano ragione. Elmetto e scudi, scendiamo in trincea, The Stucchevolezza Ci Aspetta. Vivo per lei perché mi fa vibrare forte l’anima. D’accordo, ma chi sono questi bambini? (Rivoglio Ruggero Pasquarelli, anche il padre di Ruggero. Già che ci siamo: nella confezione metteteci pure gli ORO).

Francy Facchinetti: Mi avete fatto emozionare (ah, i guasti della paternità), mi avete fatto già piangere (eh, non lo dire a noi). Siete dei Talenti Immensi, tra voi ci sarà la nuova stella della musica italiana, o anche due, o anche tre, o anche tutti, porquoi pas (Francy, CALMATI, aspetta prima di vedere se arrivate alla fine del mese!). E poi: Che fatica nel trovare questi giudici! (Sta dicendo che sono degli SCARTI).

Nicola Savino è conciato a Luca Telese ma non litiga con Lorella Costamagna, anzi si danno il cinque. Roy Paci non esiste, Roy Paci è un cartonato. Ornella Vanoni fa la maldestra imitazione della Buona (Ornella, succoraggio, sai far di meglio. La tua Non Ritenzione Idrica non ci basta). (Lorella, tu invece prega che chiudano il programma adesso: rischi di bruciarti palate di credito faticosamente messo da parte. Come? Semplicemente essendoci, perfetta crasi tra Camilly e Tatangelo).

Tutor? Chi ha detto Tutor? Cecilia Cipressi in arte Syria si presenta Parruccata a Barbara Alberti feat. Anna Marchesini nei panni di Lucia Mondella. Quando la inquadrano ha sempre quell’espressione un po’ così che abbiamo Noi Stitici quando siamo colti da un subitaneo attacco di colite (Syria, potremmo dire SEI TU CHE MI STANCHI ma no, non saremo così banali). Rosalino Cellammare in arte Cantante Ron nuota placido nella sua Gratuita Bontà fino a quando l’insipienza artistica non si abbatte su di lui cercando di metterlo in ridicolo (Ron, ce la fai anche da solo: è tutto a sinistra, no a destra, troppo forte, troppo piano, e quanti cazzi!). Daniela Miglietta in arte Mietta sembra buona e cara ma noi l’abbiamo sempre detto che era la migliore. Nello specifico, a Buttare Voci. D’altronde, con quella bocca, anzi Boccona. Lei ci prova, poverina, ad accendere la miccia, urlando SENZA MOTIVO contro Ornella Vanoni, ma quest’ultima stava pensando ad altro (Chi sono? Dove sono? Chi minchia è ‘sta gente) (Quello che capita nelle canzoni non può succedere in nessun posto del moooondo). Infine Gianluca Grignani: “Un artista non deve accontentarsi mai”. Infatti proprio oggi è uscito il nuovo singolo “Un Ciao dentro un addio” (o viceversa). Comunque: anche io voglio fare il tutor di Staràc. Voglio dire, che ci vuole, stare seduti, sorridere, ciao.

Musica? Chi ha detto Musica? Dunque, fatta la tara, tolte le copie di mille riassunti, registrata la Quota Puglia Amoros-Marrone e la Quota Sardegna, tenendo conto che è impossibile ricordare Chi Canta Cosa, considerato che il programma potrebbe non avere un domani, ecco cosa rimane.

* Julia Lenti, la Prima in Classifica. Nina Zilli intrappolata nel corpo di Pulsatilla che ha appena fatto a botte con Francesca Piri (se non conosci Francesca Piri GAME OVER, ricomincia daccapo). Julia è di Brindisi (PUGLIA!) e vive a pane e taranta. Julia si pronuncia Giulia e vabbè, c’ha il timbro, ma a notarla eravamo bravi tutti.

* Irene Ghiotto, Vicenza. Ah, questa la so. Occhialoni e l’aria spaurita, amici, questo è un signor Recasting! Irene Fargo! (Come chi? Irene Fargo!). Ancheggia sul palco sexy come un’anta dell’armadio appena uscita dai cardini. (L’acuto in Fare L’Amore, sottovalutatissimo mastahpiece di Miglietta, si fa notare).

* Manuela Manca. SARDA. La seconda parola che pronuncia, dopo ‘io’, è ‘Sardegna’. Strano. Di solito i sardi sono così vari nelle loro argomentazioni. Dice che ha iniziato a cantare grazie a suo nonno che cantava i CANTI GALLURESI. Mi fermo qua, potrei dire cose di cui NON mi pentirei mai, nemmeno se minacciassero di strozzarmi con sette chili di pane carasau.

* Federica ha quindici anni. Anzi no, quattordici. Se fossimo negli anni ’60 del secolo scorso, diremmo Uh, Rita Pavone meets Caterina Caselli. Ma la verità è che mia figlia a quest’ora sta a casa a ripassare che domani c’è scuola. (In questo Paese ci vorrebbe un’Ondata Moralista a riportare le cose dove dovrebbero stare).

* Fabio Migliorati. Già visto a Castrocaro pochi mesi fa. Ecco cosa ne scriveva un certo TFM: (Vestito con un pantalone bianco e un GILET nero, dice che suo padre era la spalla di gruppi come i Dik Dik. Insomma quando si dice il talento in famiglia. Fabio canta Credimi ancora di Marco Mengoni, senza averne le capacità, la personalità, il talento, cose così. Marco Masini lo annichilisce con un sonoro Vaffanculo: A me gli uomini che cantano con la voce da femmina un mi garbano. Fabio ci rimane male. Sta per piangere ma Frizzi lo rassicura allargando le braccia. Anche Greco lo consola: tranquillo, è la tua natura. Voto: 2) Non so, devo aggiungere qualcosa?

* Francesca Romana. Si presenta subito con il chiaro intento di farsi nuocere: adoro fare shopping. Poi dice che sua Madre è una strega e che ha doti divinatorie: le ha predetto che vincerà il programma. Sarà, intanto è ultima.

* Alessandra Normanno. Ciao, sono Eleonora Cecere di Non è La Rai, amo Harry Potter, il metal, il gothic, ma anche la musica classica, topolino, guardo ogni sera Radio Londra di Giuliano Ferrara e questi, questi sono i miei capelli. Ah, come hobby scrivo poesie d’amore. Sì, sono una POETA. Ho sedici anni, e vado sempre in giro conciata così, cioè in minigonna. E che dicono i tuoi? NIENTE, che devono dire, se osano parlare li chiudo a chiave nello sgabuzzino. (Alessandra è penultima) (Alessandra fa QUEL gesto di imitare la Schitarrata: quante pizze non t’hanno dato!).

Ah poi c’era la sfida al calor bianco (….) tra la siciliana Calderona e il figlio illegittimo di Bill di True Blood. Due scappati dal manicomio che avrebbero meritato entrambi  di entrare subito, ma evidentemente Mario Pio, Mario Tommaso e Mario Mattia erano tutti più bravi. Certo.

Chantal, Irene, Julia, Gaetano (anche se lo conciano a impiegato del catasto butterato), Martina (malgrado una certa Amorosità di fondo): se ce ne fottesse minimamente qualcosa di Star Academy, questo sarebbe il nostro endorso.

Addio.

14 Replies to “Star Academy, la prima puntata: un Blobbone di Musica e Bontà che tutto travolge (e che potrebbe non avere un domani)”

  1. Questi pezzi sono un attentato alla mia integrità. Ci fosse una seconda puntata potrei soccombere alla voglia di vederlo. Tu non mi vuoi bene.

    P.

    P.S. ma i voti? vabbè, sono intuibili, però…

     

  2. Un frullatone di tutti i format passati in casa rai, giudici improbabili, tutor ripescati dal più profondo oblio, cantanti wtf.

    Ma la raccolta di autografi, la vanno a vendere per apparare la seconda puntata?

    Mengoni inguainato nel più 80ino pantacollànt si guardava in giro come a dire "Facchinè mo basta co sto debito co raidue". La giacca di Antonacci parlava di cose random. E quella Mietta, mettetele una museruola o si slogherà la mascella!

    Ci ho provato ma anche NO. Voglio Xfactor con la Venturona stonata e fattone Morgan. Ecco , l'ho detto.

    Aliena

  3. Ma come è prima in classifica la tatuata???
    Io ho lasciato subito dopo 'don't stop me know' per i brividi che mi stavano dando, ma la tatuata era na cagna, la presenza scenica della Canalis e dalla regia credo in un spontaneo gesto d'affetto le hanno pure abbassato il microfono (per non farci spaccare i vetri)…

    Ha ragione B. è un paese di merda.

  4. Eh no caro se continua …tu non ci puoi lasciare così…mi sacrificherò a guardarlo per poi poterti leggere e condividere…Sei veramente troppo forte e je t'adore!!!
    Maria Luisa

  5. Che disastro, davvero. Oltre ogni previsione. Ma forse è meglio così, almeno per una sera ci siam divertiti (e da settimana prossima, ammesso che ci sia una settimana prossima, tutti da Formigli/Don Matteo/persino Banfi). Comunque, visto che come al solito hai detto tutto, due robe:
    1. ma solo a me tal Francesca Romana è sembrata la copia sputata di Ruby Rubacuori? (come ci scordiamo delle cose, a volte);
    2. "Fare l'amore" (Miglietta) diverso da "Per fare l'amore" (Grandi). Come poi faccia a ricordarmi di ste robacce, e a non vergognarmene…
    L.

  6. (Operazione Trionfo andato in onda una vagonata di anni fa su Italia1 condotto da Miguel – così amore ammmore ammore ammore dove sei – Bosè e Rossana Casale. Stagione unica per evidenti motivi.)

    La parentesi del titolo mi fa ben sperare.

  7. P: come accennavo nel post, è stato impossibile dare voti perché non c'è mai stata un'esibizione intera su una sola canzone. vedremo il resto

    *L: corretto, grazie 😉 (Irene Grandi mi lavora il subconscio)

    *Virgh: eh no 🙂

  8. la giuria vota solo col cuore, anna tatangelo era piu' tecnica

    iob

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