Il congelatore molto potente di Maria De Filippi
Stanno succedendo delle cose, nella tv generalista italiana, in particolare nelle ammiraglie. Nel giro di un anno, con la famosa frammentazione del digitale, l’esplosione di la7 e il consolidamento di Sky, Raiuno e Canale 5 hanno bruciato un tesoretto che sembrava inviolabile: può capitare di fare share a una cifra in prima serata e nessuno ormai si stupisce più.
Giorgio Gori, in una recente intervista rilasciata a non si sa bene a chi (va di moda non citare i chi, cosa, come, dove e quando) ha spiegato, nominando eventi come Vieni via con me, che una delle possibile armi delle generaliste contro l’emorragia dei numeri rimane la ‘diretta’: “su questo terreno si vedrà la capacità di resistere alla frammentazione e alla standardizzazione“.
Sicuramente non si riferiva a Maria De Filippi (che torna, domani sera, con la quindicesima edizione di C’è posta per te). Maria De Filippi, ovvero la Teorica del Modulo: la televisione come scatola vuota dentro cui inserire qualsiasi cosa. A ogni scatola corrisponde un blocco, da riempire con storie, esibizioni, discussioni, sfide, esterne. Discorsi. Piccoli smottamenti dentro un quadro che però rimane immutabile. Insomma, una messa (il Saluto, l’Atto Penitenziale, la Predica, l’Offertorio, la Comunione). D’altronde, come fare altrimenti in una tv, specie quella commerciale, che deve vendersi producendo il massimo col minimo?
Se Gori dunque ipotizza una via, De Filippi va da tutt’altra parte. Non solo Modulo, ma Modulo Hardcore. A quanto pare, blocchi interi di C’è posta per te sono stati già registrati tra maggio, giugno e luglio, per non lasciarsi scappare pregiati ospiti internazionali. Il film è stato quindi in parte già girato, poi verrà spalmato su più puntate. Esigenze di razionalizzazione, certo. Budget, risparmi, le solite cose. Ma la conseguenza più eclatante di questo modello produttivo ha a che fare con la cosiddetta messa in scena, freezata e poi scongelata al momento più consono. Pubblico in studio, regia, trucco, parrucco, abbigliamento della conduttrice, tutto deve mirare a un obiettivo: bloccare il tempo per poi, dopo, ricrearne le condizioni artificialmente. Uno sforzo che sottintende un sacrificio non poi così esiziale: i vantaggi dell’immediatezza in cambio di abbondanti scorte, buone per quando i tempi saranno più duri. Esattamente come la bistecca che compriamo al supermercato oggi, per poi metterla in congelatore e tirarla fuori nel caso arrivino ospiti improvvisi a cena. Non sarà buona, ma neppure cattiva. L’importante è che nessuno se ne accorga.
* Altra tv:
Avanti un altro!, più show meno game
Aspettando Star Academy e X Factor 5
Talent Invasion: X Factor UK e Dancing with stars and the Canalis
Dear, il freezer cosmico televisivo non l'ha inventato la Maria d.f., gli americani lo fanno da una vita. Tutta la loro megafiction, le gigaproduzioni da spaventiliardi di dollari sono un unico frullatore dove girano quattro personaggi, basta aggiungere uno sfondo, l'obitorio- il serialkiller- fbiciansccsiccapussr- e uh! abbiamo un nuovo serial cutting edge che tipo dobbiamo ASSOLUTAMENTE stare a casa a vederlo. Lo diceva pure Marshall Mc Luhan da qualche parte e dico lui CSI Bologna non l'ha mai visto…
*Ladinsane: attenzione però, fiction e intrattenimento sono due cose diverse. De Filippi non si è inventata niente ma è l'unica ad attuare un modello così estremo e con quei costi/benefici
Maria è una massaia oculata, insomma
ciao
Continuo a ridere tantissimo quando un ospite di quelli famosi che non ci si poteva far scappare, dice sono qui questa mattina invece di questa sera.
*Yet: esattamente, quello era il senso del post 🙂
*Liga: evidentemente non li briffano bene
bastava leggere con maggiore attenzione DM dove la fonte e' indicata chiaramente.
*6: se non ti spieghi il tuo commento ci è poco utile. Nei pezzi che ho linkato non è scritto a chi Gori rilascia l'intervista, quando, come, perché. Sono solo citate delle frasi. Potrebbe essere qualsiasi cosa. Potrebbe anche non aver mai detto quelle parole. (forse abbiamo due diversi concetti di "chiaramente")