The Killing, dello stupore

Negli ultimi tempi, serie americane speaking, ho spesso usato la categoria ‘stupore’: lo stupore di Jeff che finisce senza volerlo alla sua cena con Andrè, lo stupore di Broyles che è anche il nostro.
Uno stupore ricercato, insistito per – anche – risvegliare un pubblico che crede di sapere tutto ma, allo stesso tempo, non crede più a niente.

 

E allora, guardando i primi quattro episodi di The Killing (AMC) mi sono chiesto non tanto chi abbia ucciso Rosie Larsen, ma piuttosto: ha ancora senso nel 2011 costruire un intero racconto televisivo, giorno per giorno, step by step, lentamente, tutto in funzione dell’unico schema Falsa pista e pedalare, nel più classico dei solchi, rinunciando preventivamente a ogni, diciamolo, sperimentazione, e sacrificando tutto sull’altare di cliffhanger che, onestamente, non impressionano più nessuno?

 

Nove puntate per una risposta. Graditi colpi di scena. 

11 Replies to “The Killing, dello stupore”

  1.  l'ovvio è così rassicurante… (mi verrebbe da dire, RAI 1!, ma la verità è che è un preconcetto visto che non guardo qualcosa su rai 1 da eoni)
    anch'io mi trovo a guardare roba che so dove va a finire, giusto per – basta non esagerare. Non che ora come ora mi sia venuta voglia di guardare questo Killing, però.

    Marta

  2. Anche io lo sto guardando e mi sto interrogando…
    SI un po' lento e noioso e per alcuni versi prevedibili, anche se c'è qualcosa nel come racconta, e quali punti di vista mette in gioco, che mi sta spingendo a vederlo ancora. 
    Bo si spero anche io in colpi di scena sensati alla Rubicon..

  3. Hai perfettmente ragione. ci pensavo l'altro giorno di fronte al finale dell'ultimo episodio. ogni volta un cliffangher… e ogni volta non c'è salto dalla sedia, né uno si scompone… è evidente che il sistema inizia a toppare.

    Noodles

  4. Se qualcuno ha il coraggio del danese coi sottotitoli in inglese (per grazia della BBC), l'originale Forbrydelsen (da cui The Killing è copiato) è ciò che s'ha veramente da vedere. Stupefacente ma come si deve.

    s.

  5. Anch'io avevo letto che l'originale danese, abbastanza scontatamente, era preferibile alla versione usa. Comunque mi chiarite se vale la pena vederlo? Io per il momento mi sono fermato alla prima puntata (niente di che, ma ho visto di molto peggio).

  6. In confronto al resto dei nuovi tv show (uno fra tutti The Kennedys) The Killing non si piazza male.

                       alessandro

  7. #6

    Danimarca è capolavoro (anche stagione 2), USA così così ma la storia è, alla resa dei conti, la stessa. Se non vedrai mai Danimarca puoi tranquillamente vedere USA, in fondo la bellezza è relativa a ciò che si conosce. USA è anche più digeribile se per esempio preferisci, che so, il pesto con poco aglio o la parmigiana con melanzane al forno invece che fritte, o il dramma con pochi (protestanti) silenzi.

    s.

  8. Oddio ma quindi praticamente è la copia sputatissima di Twin Peaks! Chi ha ucciso Laura Palmer?

  9. *Yet: quelle personcine a modo non le fanno più

    *Marta: se vuoi faccio un fischio se e quando decolla

    *Roar: beh su Rubicon si aprirebbero praterie di discussione 🙂

    *Noodles: mi stupisce che chez Amc si siano rifugiati, da due-tre serie a questa parte, nel comodo cantuccio dei "generi" e facciano fatica a innovare *sul serio* come accaduto per quei due primi telefilmetti

    *S: più che coraggio la parola è una sola: tempo. Tutto in coda.

  10. *TFM The walking Dead era partito in maniera egregia, poi si è persa un po' (non vedo come sia stato possibile in sole 5 puntate per altro). The Killing ha un modo di raccontare simile a quello di Rubicon, che per ciò che mi riguarda non c'è il minimo paragone ovviamente

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