Zelig non riesce (ancora) a sprigionare il talento di Paola Cortellesi (mentre su Raiuno Loredana Bertè si gratta le cosce)
Come è andato il debutto di Paola Cortellesi a Zelig?
Così e così.
Conduzione debole, sempre un passo indietro a Claudio Bisio che, non a caso, non ha mai mollato il palco e, soprattutto, nei momenti di maggiore improvvisazione, riusciva a dare i tempi e i ritmi giusti. Ogni volta che Cortellesi tendeva ad allungarsi, interveniva Bisio, con grande maestria, a troncare e a dare efficacia nelle varie presentazioni. Cortellesi non ha mai dato la sensazione di emanciparsi dal ruolo di “conduttrice-spalla-che-subisce-Bisio”, che poi è esattamente quello che ci si aspetta da lei, dato il talento che tutti le riconoscono.
A proposito di talento, un’ombra e un paio di luci. Lo sketch con la finta Moratti in collegamento è stato sottotono: un sorriso e via, ma Cortellesi non è certo tipa da “un sorriso e via”. Al contrario, molto efficaci il momento Mary Poppins, in cui era coinvolto l’intero cast, ma soprattutto, e qui ci va un applauso ciao Rocco Tanica!, per Cuneo, versione riveduta e corretta di Empire state of mind (New York) con Bisio nei panni di Jay-Z e Cortellesi in quelli di Alicia Keys. Quasi al livello di Non mi chiedermi. Win.
Ci saranno ancora 11 (11!) puntate per trovare quello che l’ei fu presidente del Catania chiamava “amalgama”: vedremo.
In generale, Zelig è il solito show scritto molto bene, costruito e orchestrato ancora meglio, con i vari elementi dosati in modo sapiente e sapido. Unico neo: l’attualità, politica specialmente, non faceva ridere. Il pezzo di Ficarra e Picone nei panni di Niccolò e Angelino era – ahimè – tremendo: poco originale, scontato (un bel bunga bunga sparato ad minchiam solo per tirare su lo sketch), con riferimenti a cartoni come Siamo fatti così e I Puffi come se fossero ancora in onda adesso, con sottolineature pleonastiche quindi deludenti (necessario dire che il Presidente per cui Angelino si metteva in ginocchio era Berlusconi?). Ma è un bug di tutto lo show nel complesso. I pezzi più riusciti (Teresa Mannino, Lella Costa, Alessandro Siani, il tipo che declama in endecasillabi), erano tutti pezzi evergreen, buoni ieri oggi domani e per sempre. L’unico davvero in grado di miscelare repertorio e cose nuove, come al solito, Michele Foresta in arte Mago Forest.
Intanto su Raiuno, i Raccomandati cambiava ancora la propria formula. Ridimensionato pesantemente il principe Emanuele Filiberto, introdotta una nuova giuria con palette (Johnny Charlton dei Rokes presidente di giuria, Candida Morvillo, Pierluigi Diaco, Manuela Moreno e Cristiano Malgioglio) e, soprattutto, sempre più echi di Music Farm: dopo Riccardo Fogli e Fausto Leali, ecco il ritorno di Loredana Bertè. Il momento più alto dello show si è avuto quando la Bertè, appunto, ha svelato che lei del suo Raccomandato non ne sapeva niente, che quando l’hanno chiamata lei ha detto “Sentite non ho tempo di sentire questa gente, fate voi che li conoscete”, poi si è trovata questo concorrente scarsissimo da cui lei si è dissociata immantinente: insomma ha fatto esattamente quello che ci si aspettava da lei, anche sdraiarsi su quattro sedie sfrattando Marcella Bella e Orietta Berti e Manuela Villa e, bonjour finesse, aggiustarsi continuamente i collant che se ne andavano a zonzo, al contempo e con vigoria provvedendo a grattarsi le cosce.
Zelig ha fatto il 26%, I Raccomandati il 15%: ma così è troppo facile, dai.
Eheheh… Cuneo pride!
(Ma non si riesce ancora a trovare il video, accidenti…)
L.
*Infatti! Non riesco a trovare il video! Comunque, sia messo agli atti, e tu L. ne sei testimone come il notaio Pocaterra, che sono STATO IL PRIMO a citarlo, anche se poi arriva Repubblica e Alfonso Luigi Maria Ernesto Marra (Cit!). ok? 😀
Comunque la settimana prossima voglio Vercelli!
Il problema è che la Cortellesi sa fare veramente tutto ma la conduzione è proprio la cosa che sa fare meno bene. E' per questo che, secondo la Grande Accademia dei Telegatti, ha un valore artistico pari solo a 9.97 Fiorelli. A Bisio serve una spalla, non una comprimaria. Tolto questo, è l'artista più completa che abbiamo adesso in Italia dopo la Carrà e Daniela Santanché (XD). E Zelig mi è piaciuto.
Concordo sull'analisi della puntata. Dalla Cortellesi, bravissima, ci si aspetta qualcosa di più (forse anche per l'entità del suo stipendio). Siani è stata una piacevole conferma, con un monologo ironico e ben calibrato.
C'è il video!
http://www.video.mediaset.it/video/zelig/storici/203702/a-cuneo.html
L.
A me ha deluso popo tanto. E (come tutti) l'adoro.
Sarà che detesto ZeliNg a morte ma boh, era triste, spenta e chennesò. Cuneo ovviamente una hit però alchimia non c'è, alchimia portami via.
E i pezzi? Ma a voi facevano ridere i tre emo? Cioè potevano essere tre paninari, tre adolescenti qualunque, andavano bene lo stesso. A me molti comici sembrano solo pallide scuse per la mancanza della vera comicità.
Ecco.
Emily Valentine
molti dei comici 'debuttanti' (vedi gli emo, il maniaco o il tizio col riporto della ninfopoint) in effetti funzionavano molto meglio a zelig off con il sostegno della mannino e di federico basso. mah, cresceranno nelle prossime puntate. comunque per quanto riguarda empire state of cuneo esso rispetta alla perfezione lo stilema numbah 1 di tutto ciò che è opera della cortellesi e cioè l'adesione da manuale e pedissequa al modello. notate. la nostra di pelle vestita si dimenava fingendo di suonare il pianoforte in piedi esattamente come la keys nel video originale. e c'erano anche il bridge 'ho voglia di cuneo nel mio presente…' e l'ultimo ritornello cantato un po' diversamente. insomma la cortellesi dà soddisfazione a chi conosce l'originale ecco.
furr
e che cacchio, ma io mi aspetttavo la recensione di Boardwalk Empire!
P.
Ora non è per fare il polemico ma come potrebbero crescere gli emo?
Cioè forse solo nei capelli.
E' il solito passaggio di Zelig, creare la sintonia tra i conduttori e lo "sketchante" facendo sì che si dia l'impressione che il comico cresca. Ma onestamente poi il pubblico anticipa le battute e il divertimento è solo aspettare che il tizio dica tale cosa, come nelle compagnie di amici dove ci sta l'amico scemo. A me non fa ridere.
Cioè boh, davvero, non voglio fare il pesante ma io ricordo dove la comicità era davvero in progress e si creavano delle storie dinamiche dei personaggi tipo Pippo Chennedy Show. Ma forse voglio fare solo lo snob, col sole di fronte.
Emily Valentine
che delusione la conduzione della cortellesi!
l'unica cosa che mi ha fatto ridere era il vestito!
stonava in tutto
*4: dai, però, lo stipendio lasciamolo stare che c'entra nulla
*L: ah! l'embed!
*Emily: no no i tre emo proprio no. Molto meglio le emo dell'ultimo film di Verdone, Io loro e Lara.
*Furr: quindi dici che Cortellesi funziona solo in chiave parodia e che non inventa?
*P: pure io me l'aspettavo! era in programma, ma questa cosa chiamata vita, che rutilanza
*Emily: tranquy funky, nè pesante nè snob, anzi: perfetto lettore di TFM!