Amici 10, prima puntata: uno show sempre più cannibale
C’è questo luogo comune che, semplificando molto, come ogni luogo comune, mette nella stessa casella programmi come X Factor e Amici: talent show. Eppure, semplicemente, non può esserci alcun paragone. Malgrado alcuni punti in comune. Malgrado la musica. E malgrado Mara Maionchi, che cambia casacca e da star assoluta diventa “una qualsiasi” che si dà di gomito con la “commare” Platinette. Maria De Filippi e la Fascino potrebbero scippare a Magnolia pure Facchinetti o Luca Tommassini (e chissà che col secondo non ci riescano, prima o poi) ma Amici rimarrebbe sempre e comunque uno show in salsa amatriciana, con meccanismi farraginosi, messe in scena da tv locale, dilettantismi sparsi, confusioni televisive di cui si farebbe volentieri a meno.
Ad Amici manca il risultato di X Factor, un risultato leggero ma non troppo, quell’enfasi autoironica che gioca continuamente tra prese di distanza e chiamate in correità, ma con uno schema chiarissimo: facciamo uno show, più o meno buono, con della musica, più o meno buona, cercando del talento. Quando c’è. Il resto, tutto sommato, è contorno. Resta Marco Mengoni che vince gli European Music Awards. Non certo le dinamiche conflittuali prima volute poi lasciate fintamente per strada per poter essere pestate da telespettatori più o meno disattenti.
“Non è per logica televisiva, ma devo chiamare la pubblicità”, dice a un certo punto Maria De Filippi mettendo in pausa il picco tensivo dell’intero racconto di puntata. Una frase emblematica, che certamente non verrebbe mai pronunciata da Facchinetti. Probabilmente perchè gli autori non gliela scriverebbero sul gobbo, sicuramente perché non Facchinetti non è Maria De Fillippi. Il bisogno di sottolineare, senza schermi, qualcosa che dovrebbe rimanere nascosto, profuma tanto di excusatio non petita, ma in realtà è solo la dichiarazione manifesta del tortuoso mondo defilippiano, pieno di ossimori e drammatiche concezioni del nulla. Una dichiarazione che svela un principio, questo sì semplicissimo e sempre identico, a voler guardare tra le maglie: appiccare l’incendio facendo sparire il cerino.
E se fino a qualche anno fa De Filippi rimaneva a godersi le fiamme a braccia conserte, in silenzio, adesso lo scenario è cambiato, e la proverbiale sottrazione ha lasciato il posto a una presenza più invasiva, specie nel mettere i contendenti di fronte al contrasto non ancora compiuto. Ma il risultato è sempre lo stesso: De Filippi, accada quel che accada, ne esce sempre pulita. Accade a due sedicenti professori di danza, prima chiamati a beccarsi e poi rimbrottati con l’ipocrita carezza al concorrente: non preoccuparti, la settimana prossima queste scene non le vedrai.
Ancor più evidente, in tal senso, il farraginoso regolamento che, in nome del Sacro Talento Da Preservare, si infila in un imbuto e porta dritti dritti all’unica-cosa-conta-altro-che-talento: il cannibalismo dei concorrenti, costretti a mangiarsi tra di loro per decidere il nome dell’eliminato della puntata.
Questo l’unico schema che innerva lo show e che, dati i chiari di luna generalisti, garantisce di non scendere sotto la soglia psicologica del galleggiamento. Allora, chi nominate? Dura una decina di minuti abbondante, il teatrino-farsa-rissa, in cui il passante occasionale non riesce, pur con tutto lo sforzo possibile, a comprendere il senso di questa televisione. Dei ragazzi, poco più che maggiorenni, il viso sfigurato dalle tensioni, che in dialetti più o meno comprensibili, stanno per mandare a morte uno del branco, immolamento necessario alla sopravvivenza. E lo fanno con livore e dispiacere, tra lacrime e rinfacciamenti, rivolti, ovviamente, ai nemici, altri ragazzi, altri visi sfigurati.
Maria, mi spiace solo che faccio il loro sporco gioco, ma voto Costantino: dice con la voce rotta dall’odio la diciottene Francesca detta Checca. Il loro sporco gioco, riferito ai Bianchi, sguardi persi di chi è finito in trappola senza sapere e figuriamoci capire il perché.
E alla fine è una colonna di questo circo, Platinette, a squarciare il velo dell’ipocrisia (rigurgito di sincerità o l’ennesima mossa propedeutica al mantenimento del Bene Dichiarato?) chiedendo conto alla conduttrice di questa ingiustizia palese: i ragazzi non c’entrano nulla! E allora la conduttrice raccoglie l’assist e spiega la scelta degli autori, la logica creativa che ci sta dietro. L’abbiamo fatto per loro. E il bello è che riesce a essere pure convincente. Maria vince sempre. Palla al centro e tutti a casa.
* Ormai è una caccia alle streghe: dopo Leon e Steve La Chance, scompare dal radar anche Kledi. Si accettano scommesse su Anbeta e Garrison (che infatti ha perso la baldanza)
* Se Maria Grazia Fontana è sorella di Attilio Fontana, uno dei furon Ragazzi Italiani, e Rudy Zerbi è il figlio ex segreto di Davide Mengacci, allora Rossella Brescia è l’attuale compagna di Luciano Cannito
* Linus prima spendeva parole durissime su Saranno Famosi, ai tempi di Giulia Ottonello, per capirci. Adesso invece va in studio a sentire Diana Del Bufalo.
* A proposito di Diana Del Bufalo e di Giulia Ottonello: ecco, copie, sbiadite, l’originale è una, è una fuoriclasse, ma adesso fa la comparsa a Kalispera!, siamo seri, per favore.
* Annalisa Scarrone fa rima con Alessandra (Amoroso) e Emma (Marrone). Vince lei, e vince Giulia, tra i ballerini. Mai come quest’anno è tutto abbastanza scritto. Anche se la prima puntata Annalisa l’ha ciccata clamorosamente.
* Il livore di Rudy Zerbi contro Luca Jurman è talmente rumoroso da far pensare a dei pregressi extra. E il tutti contro uno è sempre sgradevole.
* Vestitino non si può proprio sentire
* A proposito di vestitini: le uniformi dei ragazzi si uniformano alla moda. Scompaiono i pantaloni a tutona larghi sotto, spuntano i leggings (si chiamano così?) che mettono in evidenza forme e eventuali ridondanze.
* La domanda è sempre la stessa: Vessicchio, ma quando lo finisci di pagare il mutuo?
io, per il secondo anno consecutivo, non so nemmeno come si chiamano i ragazzi.
E ne sono un po' fiera.
Io, che le prime tre edizioni le seguivo religiosamente e mai mi perdevo una puntata. (Se non potevo vedere, REGISTRAVO! shame on me)
*Pattie: il debutto del serale va visto sempre, a prescindere. poi dal martedì dopo si fa altro. (registravi?!?)
Io non credo di aver mai assistito ad una sceneggiata più farraginosa ed ipocrita di ieri sera: cannibalismo tra compagni di squadra, nomi scritti su buste affidate al Codacons che saranno aperte martedì, la DeFilippi che spiega a Platinette l'indifendibile… E la chiacchiera senza fine Celentano- Cannito… No, non è più TV. Era un signor show ai tempi della Ottonello, ora è un circo.
Shengo
oh, e santi numi TFM, tu sì che non hai ciccato il serale! Io confesso, e neppure è stata la mia peggior nefandezza, che seguivo amici. E' vero che dentro ci trovavi uomini e donne, c'è posta per te, la peggio costruzione dei reality. Però insomma, Ambeta rifuggiva il meccanismo ed era brava, la spietatezza era velata e si poteva sperare in un talento vero. Ora il reality ha preso la mano. La posta in gioco si è alzata. Questo è uno spettacolo che nasce per far soldi e far fare soldi. Da qui esce il vincitore di sanremo. I dischi qui si vendono sempre, non è che un anno c'è Mengoni e l'altroi Bastard's oppure, lacrima furtiva, Nathalie, che non vendono un cazzo ma, in un certo senso, dimostrano che c'è competizione vera. La concorrenza spietata non è solo tra gli allievi, ma pure tra i prof?, che sgomitano per dare il peggio di sè all'audience. Che tristezza vedere la Mionchi saraccare come un qualsiasi concorrente di uomini e donne, per onor di firma.
P.
Aiuto, ieri mi ero dimenticata che cominciava amici, poi a un certo punto ho fatto un po' di zapping e ci sono capitata su, e ho sentito tutti questi sconosciuti che dicevano: "abbiamo fatto un calcolo col vestitino, avevamo visto il vestitino, dato che lui aveva questo vestitino…"
cazzo è 'sto vestitino???? Non ho capito! o_0
Domanda dell'anno di LB
Ebbene sì.
REGISTRAVO.
Mi ricordo una volta:
Prima edizione- sfida Paolo Idolo (o l'inutilità) vs Andrea Cardillo (mio preferito evah);
interno sera, casa nella città sul mare;
a un certo punto il televisore si spegne;
scene di panico tra coinquiline;
telefonata a casa dei miei con preghiera di registrare tutto perchè era successa una tragedia;
e ora vado nell'angoletto a nascondermi.
PS: ti ho fatto una segnalazione su FB. intevieni TFM, paldino dell'onore telefilmico.
E allora la conduttrice raccoglie l'assist e spiega la scelta degli autori, la logica creativa che ci sta dietro. L'abbiamo fatto per loro. E il bello è che riesce a essere pure convincente.
L'ho so che non c'entra, ma mi ha fatto tanto venire in mente la Gelmini e le sue due riforme (?)…
Ho visto, come sempre. Cioè non come sempre visto che tutto il serale di Karina e Angelucci me lo persi, e pure l'edizione prima col ballerino superdonna e Platinette che diede della stronza alla signora del pubblico (me li persi ma lessi, ovviamente).
L'anno scorso cambiavo sempre canale perché mi annoGLIAvo. Avevano capito che avevano messo un fritto misto e non sapevano come uscirne.
Quest'anno è una tristezza. Hanno puntato sulle personalità ma Francesca è davvero idiota, cioè proprio quelle persone che secondo me prendono l'autostrada contromano e sanno solo contare fino a dodici e Del Bufalo è davvero plasticosa. Platinette l'ha sbugiardata in due secondi e lei continuava.
Non so voi ma io vorrei dare una testata in faccia a Vito. Mi sembra tanto uno di quei bambini bellissimi da piccoli che però è cresciuto male e poi secondo me è viziato. Quando però nei daytime fa la vrenzola lo adoro.
Per il resto c'è un ballerino calabrese che parla con una carriolata di H e salame piccante e altri guitti di periferia.
I ciorazzi sul pavimento erano osceni così come il regolamento. Le vecchie sciure dal parrucchiere non le cito nemmeno.
Quando però Zerbi se la prende con Gliurman beh mi fa salire un ormone che vorrei che mi buttasse su un tavolo da cucina di campagna piena di farina con le galline che strepitano in cortile.
emily valentine
Ma Mara Maiò dice "molto bene mi sei piaciuto" o, con il cambio di casacca, anche il suo lessico subisce l'intervento redazionale defilippiano?
Beatrice
*Chiarisco che a me le lettere scritte dai genitori mi facevano venire il latte alle ginocchia. ma era un trash naif sopportabile. Da quando vogliono far finta di essere meglio di quello che sono, invece. Sembrano quei cafonazzi arricchiti che vanno ai party esclusivi.
*P: onor di firma di contratto, ovvio
*LB: vestitino che non sta bene addosso
*Prof: quando una brava è brava. a fare cosa non so.
*Pattie: che bella scena. e come finì? i tuoi obbedirono?
*Emily: però mi devi dire che voglion dire vrenzola e ciorazzi. potrei non dormirci stanuit.
*Bea: all'inzio era molto bene etc, ma hanno vinto i coglioni, i cazzi e i gesti degli ombrelli. nessuno se ne è accorto. si è ben intonata al contesto. ha preso la nota giusta, diciamo.
i miei ovviamente obbedirono.
dopo essersi ripresi dal colpo perchè io avevo iniziato la telefonata con la frase:
– è successa una tragedia. è scoppiato il televisore-
e loro mi hanno immaginato tutta bruciacchiata.
acc…
e io che mi sono riguardata Lebowski
stasera mi riguarderò Bagdad Café
ciao
per me semplicemente il meccanismo di questi programmi è fin troppo sbugiardato, palese. quindi i concorrenti si adeguano e diventano attori sgamati.
tutti i programmi, sopratutto i reality, sono nati come esperimenti e finiscono per perdere l'innocenza.
quello che è successo l'altro giorno al GF è una prova no?
in italia però è diverso, perchè questa perdita dell'innocenza è asservita al cambiamento della società che ormai è in corso da una ventina d'anni (in peggio, ça va sans dire!).
in francia non ci sono i fratelli dei concorrenti del GF alle 17 nel programma pomeridiano di M6. in italia sì, perchè il GF deve uscire dalla tv e deve diventare la realtà.
🙁
G.
sono ferma all'immagine del tavolo di cucina di campagna e galline intorno, non riesco piu' a lavorare.
iob
Ciorazzi = Fiorazzi – Fiori di cattiva qualità
Vrenzola = Donnetta dei quartieri bassi di Napoli dedita al cicaleggio e al chiacchiericcio di bassa lega. La Vrenzola è spesso lavandaia, parrucchiera e/o commessa di Yamamay.
Emily Valentine
buon tfm, hai riassunto in due anzi sei parole quello che ho sempre percepito guardando, sempre per caso e in fugaci e incontrollati momenti di zapping -non sia mai-, stralci di programmi della de filippi. messe in scena da tv locale. quando lo sguardo mi si posa sugli sgabelli di plexiglas e sulla grafica in times new roman su sfondo celeste di uomini e donne non posso fare a meno di pensare ai potenti mezzi scenici di telesveva e antennasud.
furr
io mi sto impegnando per trovare una casa in campagna che si a libera. le galline le rubo alla vicina.
io sbattuta a terra dal ridere. grazie emily.
amici mai.
*Emily: you win!