Luglio col bene che mi voglio

 

e poi le ore di macchina tutto compreso, e poi il libro della vargas nello zaino, il tè freddo, la frutta, i panini che non me la fido manco a fare i panini imbottiti che il formaggio col sole si appiccica al tovagliolo -la stagnola! lo so! dovevo usare la stagnola!- e ahah vabbè tanto la carta non fa male certo ci manca l’enzima, e poi le onde, il vento che si porta via il sole, il famoso tuffo dove l’acqua è più blu, anche se questo non è mare il mio mare sta altrove ma io altrove non ci sto più, e poi i bomboloni fritti, e i vu cumprà che ti chiamano “capo! grande capo!” che io non ho mai capito ma CAPO DI CHE?, e poi i corpi e gli eccessi, le vergogne, quelli che cambiano il costume con l’asciugamani attorno alla vita che io vorrei conoscere il primo che ha inaugurato questa cosa del complicarsi la vita cambiandosi il costume in quel modo, saltellando come idioti, con il terrore che qualcuno magari ma cosa! ma che te frega! ma pure se ti si vede un pezzettino of the minchia ma che te frega! la gente non arriva a fine mese! ha cose ben più importanti a cui pensare! e poi il ritorno, le ciavatte scotolate dalla sabbia, la pelle che tira, il sale che si asciuga, la doccia cristo la doccia dopo il mare è l’unica doccia che può chiamarsi tale, il colore che riaffiora, quella stanchezza fatta di benessere e prime volte, questo luglio, luglio che le cose più belle son sempre venute a luglio, luglio stamane al mio risveglio, cose cercate cose venute così, per caso e di lato, io che stavo dietro l’angolo e poi giravo l’angolo, grazie a luglio, luglio che dice mai sarà un grosso sbaglio, luglio che solo luglio, luglio col bene che mi voglio

11 Replies to “Luglio col bene che mi voglio”

  1. Eh leggere la Vargas a luglio. The apoteosi!
    Che poi, io, a luglio ci son pure nata! 😉

    Manu
    (bello neh, il post dico)

  2. Ma poi soprattutto ma che te frega di cambiarlo – il costume – dico io, non puoi aspettare semplicemente che si  asciughi se ti vergogni tanto? 🙂

  3. Quando scrivi così mi fai pensare che la prima volta che t'ho letto non eri ancora trentenne e guarda adesso che ometto ti sei fatto…
    The lacrimoni mi vengono…

  4. *Blonde: ho iniziato "Un luogo incerto". Me li centellino, i suoi libri

    *Hanz: troppe champagne!

    *Manu: Vargas è Luglio, una di quelle affermazioni apodittiche

    *Signorina: 😉 secondo me chi si vergogna è anche il tipo che soffre di reumatismi penieni

    *Yet: 😉

    *Virgh: a volte anche a me. p.s. anche io avverto questa cosa dell'ometto 😉
    CHE OMETTO!

  5. ometto il primo commento che mi è sorto.

    alla bibliotecaria che mi consigliò la Vargas ho fatto una torta.

    luglio e di 17, cose fatte echissenefrega, fatte per ricordare…

    luglio e il caldo che ti avviluppa, il corpo che si sciglie…e tutti i sensi…

    gli enzimi della carta …e si fotta la gente chesi nasconde dietro un velo di pudicizia.

  6. ma come mi ero persa questo post?
    accidenti al lavoro e alle trasferte.
    solo per dire:
    la doccia dopo il mare è una delle cose per cui vale la pena vivere.
    (e pure la pelle che tira e la vargass-io non l'ho centellinata e ora sono peggio di una tossica in crisi di astinenza)

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