I’m a million different people from one day to the next

i let the melody shine but there’s nobody singing to me now
and I’m a million different people from one day to the next

un uomo con la voce dell’est dice vaffanculo lo ripete vaffanculo un’altra volta
una donna passeggia sul marciapiede, l’impazienza
un uomo coi baffi dietro al bancone aspetta i due ancora indecisi, uh vediamo un cornetto alla nutella e questo che c’è dentro, il dito sul vetro
un gruppo di americane, le cosce, le riconosci,
cantano a squarciagola una canzone, la canzone famosa di un film famoso quando le canzoni dei film erano famose
ridono, volgari
le panchine sono poche
ma le signore vogliono il fresco
i bambini bevono alla fontana
due ragazzi si baciano sotto la luce di un lampione mezzo scassato la luce va e viene viene e va
un pezzo di margherita e uno di boscaiola grazie quanto fa
cinque e cinquanta grazie
un gruppo di cinesi scende da un camioncino due di loro aprono le porte posteriori scaraventano un motorino
se ne vanno
una ragazza coi capelli rasati ai lati e tre anelli alle narici si dondola, seduta per terra, apre e chiude gli occhi, apre e chiude va e viene viene e va
dalla metro escono due persone
una ragazza e un signore la ragazza comincia a camminare forte sempre più forte l’uomo la segue lei cammina forte veloce più veloce l’uomo la raggiunge lei apre la macchina si guarda attorno l’uomo entra anche lui in macchina
si sorridono, si amano
e quelli giocano a pallone e colpiscono una macchina
scatta l’allarme
ahò alla finestra
i ragazzi scappano
una finestra, un’altra
aperta spalancata
le note di questa canzone
mentre l’allarme va e viene viene e va
no alarms and no surprises proprio questa
such a pretty house such a pretty garden no alarms and no surprises
l’allarme gli occhi la luce
tutto va e viene viene e va in questa bolla dove siamo adesso dove tutto è quello che è, gli allarmi e le sorprese, e le notti uguali tutti uguali a million different people i can’t change my mold no no no no no no alarms and no surprises, please.

11 Replies to “I’m a million different people from one day to the next”

  1. non so perchè… mi ha ricordato un pò stefano benni…e la stessa  nostalgia dei suoi libri…

    sarà l'immagine dei ragazzi che giocano a palla fra le macchine…

    Complimenti,

    Marco

  2. Bene Tieffemme, vedo che siamo almeno in due a riconoscere le americane in Italia dalle COSCE 😀

  3. se fosse la traduzione di un pezzo che passa alla radio avrei trovato la canzone dell'estate. se fosse un grido di insofferenza sarebbe questo. ti leggo negli iintenti

  4. mi piacciono questi flussi di cose, persone, parole, cantanti, colori, città.
    bravo Tfm 🙂

  5. *Marco: troppo buono

    *Poggy: larghe

    *Moglie: ce ne sono due, di pezzi!

    *Grace: ero bravissimo, a nomi cose città

    *Estia: essendo roma, casa nostra

    *senzaunameta: LoL, può darsi mi ha abbia aiutato come fonte involontaria di ispirazione

    *TUTTI: ma non avete riconosciuto le due canzoni! Ma dove ho sbagliato con voi, DOVE?

  6. preferisco la prima canzone ai radiohead… tatattatattataaa tattataa tattataaa… tatattatattataaa tattataa tattataaa…
    (I can't change my mould, no,no,no,no,no,no,no)
    W. che ti da soddisfazioni

    Ps. Bravò (all'americana)!

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