The Ghost writer (L’uomo nell’ombra) di Roman Polanski: la legge del “caso umano” trionfa sempre

the ghost writer -in italia uscirà con il titolo di l’uomo nell’ombra- è un film di roman polanski, con ewan mcgregor, pierce brosnan, kim cattral, olivia williams, timothy hutton, tom wilkinson, eli wallach. il film ha vinto l’orso d’argento per la miglior regia all’ultimo festival di berlino. il film parla di un ghost writer -il cui nome non viene mai rivelato- che viene assunto dal primo ministro per scrivere la propria biografia, al posto dello scrittore precedentemente designato, morto in circostanze misteriose. essendo un thriller, succederanno cose da thriller.

1) la legge del caso umano vince sempre. anche a berlino. si dà il caso infatti che the ghost writer sia un film abbastanza implausibile. la regia è solida, di mestiere, con alcune scene in cui si sente la mano del maestro. ma un premio così importante a un film così traballante no. ma polanski era agli arresti domiciliari etc.
2) il film è traballante perché chiede troppo allo spettatore. i canoni e i topoi di genere sono rispettati, ma ci sono dei momenti in cui la richiesta di “sospensione dell’incredulità” è davvero eccessiva.
3) ewan mcgregor è bravo ma è il terzo film consecutivo con lui presente che non mi convince -compreso quello di woody allen con colin farrell: orrendo-
4) la figura del primo ministro inglese e della moglie sono evidentemente ricalcati su tony e cherie blair.
5) olivia williams, che interpreta la moglie del primo ministro, è un’attrice pessima. sempre sopra le righe e incapace di sfumature. il regista di solito serve a queste cose.
6) kim cattral, cioè samantha di sex and the city -che non ho mai visto- invece è molto credibile.
7) ho capito che io e i francesi vediamo il cinema sotto prospettive differenti. come già in altri film, loro ridono quando davvero non c’è un cazzo da ridere e stanno seri quando ci sarebbe da ridere. se dovessi giudicare dal loro comportamento in sala, direi che hanno un senso dell’umorismo stile terza media.
8) il finale del film lascia comunque il segno

voto: 5

One Reply to “The Ghost writer (L’uomo nell’ombra) di Roman Polanski: la legge del “caso umano” trionfa sempre”

  1. il finale del film è la cosa più insensata perchè, per come si è svolta la storia, il comportamento del protagonista è psicologicamente inverosimile.

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