Il cinema italiano e la famiglia/ “Happy Family” di Gabriele Salvatores

“preferisco leggere o vedere un film piuttosto che vivere… nella vita non c’è una trama” groucho marx

questa citazione (che irrompe a un certo punto nel film) è il manifesto programmatico di happy family.

happy family non ha trama. o meglio: quello che potremmo chiamare trama in realtà è solo un pretesto. uno scrittore anzi un “autore” decide di scrivere una sceneggiatura e inizia a interagire con i personaggi.
happy family è un film di pura regia. di pura messa in scena. che, non avendo una trama cui aggrapparsi, cerca il senso negli accostamenti cromatici, negli ambienti, nelle facce, nelle acconciature, nei vestiti color pastello, nella milano inedita e “fotografata”.
happy family è un gioco sulla realtà e sulla finzione, è esercizio. di stile. attori che guardano in camera. piani di realtà che si fondono e confondono. messe in scena fortemente teatrali quando non al limite del servizio fotografico.

happy familyè un gioco di citazioni, anche: pirandello, woody allen, i beatles di abbey road, i tenenbaum di anderson. ma ha anche molti debiti: verso certo cinema indipendente americano (come “juno” o “stranger than fiction” tradotto ignominiosamente con “vero come la finzione”, piccolo e sottovalutato gioiello del 2006 di marc foster con emma thompson), verso certi telefilm americani di nuova generazione (“modern family” per ultimo, ma anche tutti quelli che usano la tecnica del “mockumentary”).

happy family è un tentativo molto coraggioso, inedito in italia, che però non riesce ad aggirare il rischio del déjà-vu, che non riesce a trasformare delle ottime intenzioni in un prodotto finale che sia compiuto e appassionante. di happy family rimane una sensazione di “esteticamente bello” ma al contempo di “freddo”. un qualcosa che sicuramente appassionerà chi non segue il succitato cinema indipendente americano o i succitati telefilm. gli altri, come me, sorrideranno o poco più. e dopo: happy family chi?

happy family, di gabriele salvatores. sceneggiatura: salvatores e genovesi. con: fabio de luigi, valeria bilello (sì quella di mtv, all music e nonsolomoda), margherita buy, carla signoris, fabrizio bentivoglio, diego abatantuono e, in ruoli minori, sandra milo e manlò (sì, quella del grande fratello). colonna sonora -tantino ripetitiva-: simon e garfunkel.

voto: senza voto.

9 Replies to “Il cinema italiano e la famiglia/ “Happy Family” di Gabriele Salvatores”

  1. Quando leggo un cast così, ecco so che non solo non vedrò il film, ma non me ne pentirò mai.
    La cosa difficile è far capire che non è snobismo, ma boicottaggio.

  2. un film che voglio vedere e andrò a vedere sicuramente, ma dalla tua recensione ho conferme di alcuni sospetti che da sempre nutro nei confornti di salvatores. grande regista, grande sperimentatore, ciò è apprezzabile ma al tempo stesso spesso queste sperimentazioni restano fredde non riescono a trovare un legame forte con ciò che narrano e rischiano di essere un esercizio di stile…

  3. ieri ho visto il film e a me è piaciuto tantissimo. originale. bello

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