Sull’autobus 495. La fine del mondo.
piove di quella pioggia fine fine. le cuffie dell’iPod. sto riparato sotto il balconcino di un palazzo alto. all’orizzonte vedo l’autobus. metto un dito in mezzo al libro. faccio qualche passo. scendo dal marciapiede. l’autista mi vede. apre le bussole. vado verso il fondo. l’autobus è vuoto. ci sono solo tre persone. una famiglia. un padre una madre e un bambino nel passeggino. sono sudamericani. mi siedo in fondo. in fondo. tolgo il dito dal libro. mi rimetto a leggere. l’autobus taglia la città. questo pezzo di città che non conosco. non sale e non scende nessuno. il padre tiene il passeggino con gli artigli della mano destra. la madre guarda fuori dal finestrino. la borsa stretta sul grembo. non sale e non scende nessuno. fuori luci, poche e pioggia, tanta. il padre prenota la fermata all’ultimo istante. l’autista frena all’improvviso. il padre è già in piedi. sta per cadere ma si aggrappa alla barra. la madre lo aiuta. scendono dal centro. l’autista chiude le bussole. sta per ripartire. sento qualcuno che fa toc toc alla bussola posteriore. mi volto. un ragazzo di colore con il cappuccio della felpa sulla testa. fa toc toc. guarda in direzione dell’autista. l’autista non si ferma. parte. il ragazzo prende a correre. fa sbam sbam con il palmo della mano aperta. corre. sento che urla qualcosa. mi alzo in piedi. urlo ehi! l’autista non mi sente. continua ad andare. il ragazzo continua a correre. ehi! ehi! urlo ancora ehi ha sentito? si fermi! adesso! l’autista mette la mano sulla leva dei comandi. frena di botto. perdo l’equilibrio. cado sul sedile di fronte. il libro a terra. si apre la bussola posteriore. solo quella. il ragazzo sale. si toglie il cappello. è completamente fradicio. lo cerco con gli occhi. lui no. passa avanti. va a sedersi nei posti riservati ai disabili. raccolgo il libro. fuori ha smesso di piovere. il semaforo è rosso. riprendo la frase che stavo leggendo. alzo il volume della musica, solo un po’.
il 495 taglia tutta roma nord… ma i fascisti che giudano l’atac sono sparsi su tutto il territorio…
spaccato perfetto di ciò che ci circonda, ora.
Zion
ps tra l’altro quando vuoi scrivi pure molto bene 😀
grande citazione coeniana -si dice così?- !
complimenti, è come un gioiello ben incastonato.
neru
tragitto a ostacoli, da farci un videogioco di quelli cattivi
solo il 495 o anche le altre linee?
Classico esempio di gratitudine.
*Comic: il 495 arriva anche a sudest, cioè a tiburtown, a dire il vero diciamo che è cosa diffusa
*Zion: posso fare di meglio
*Neru: grazie
*Yet: il particolare per l’universale, direi
*Natror: io l’ho letta diversamente. strano, vero?