Di quella sera che iniziò con le tagliatelle vongole e ceci e finì con l’arrivo dei pompieri che volevano arrestarci

ieri sera sono andato a cena a casa della mia amica wella. la mia amica wella ha due caratteristiche principali. una) avete presente le modelle che stanno nelle confezioni dei capelli per le signorine e che hanno infatti quei capelli lunghi e setati e meravigliosi che uno dice no vabbè non esistono? ecco invece esistono. la mia amica wella ha dei capelli lunghi castani e setati e setosi che ti verrebbe sempre voglia di toccarli tipo antistress solo che poi magari mi scambiano per maniaco e quindi meglio di no, la seconda) è una cuoca sopraffina. e quando dico sopraffina dico che è molto autocritica. come solo i veri grandi cuochi. e poi è sopraffina che ogni volta io me ne esco da queste cene io mi lecco i baffi.insomma ieri sera il menù era: antipasti tartine varie. primo: tagliatelle paglia e fieno alle vongole e ceci. che uno dice se vabbeh! e invece io vi giuro che ho fatto l’amore con quelle tagliatelle. mmm se ci penso. secondo: baccalà intriso in una sublime salsa di pinoli e qualcosa di altro. contorno (e qui ho proprio provato il famoso post orgasmic contorno): radicchio graziosamente avvolto in un formaggio che non ricordo ma che sì, sì, sì, e poi melanzane al forno gratinate in something of sublime che io a un certo punto ho dovuto alzarmi e andare di là per godermela da solo. vino a profusione, specie pugliese che come al solito i pugliesi non mancano mai. anzi proprio pareva di stare a canòsa. o a cerignòla. o a tutteddue. infatti il dolce buonissimo al cioccolato con una spruzzatina di cocco e acqua minerale l’ha fatto un amico della mia amica wella, che è di cerignòla e si chiama mimì.

insomma eravamo: io, stiui (che lo conoscete), wella la padrona di casa, paola e chiara che sono due sorelle una bionda una bruna una con frangetta una senza, poi c’era zetajones che è la sorella di joujou, poi mimì e cocò che sono lui di cerignòla e lei di belgio e sono proprio graziosi. poi c’erano tre amici di mimì due erano uguali spiccicati tanto che &chiara ha chiesto loro ma voi siete fratelli? loro sono arrossiti anzi uno è sbiancato hanno detto no! non siamo fratelli! e poi uno è andato a sdraiarsi sul letto di wella che non si sentiva bene, il terzo amico di mimì era americano del minnesota o del connecticut e si chiama mister t. giusto per capire altezza e peso specifico. infatti io volevo essere amico di mister t che quello con una pedata ti manda al creatore. poi c’erano samanthafox e, defilata, stagnola, un’altra amica di wella.

insomma finisce la serata che domani si va a lavorare. mimì, cocò e i due fratelli se ne vanno. gli altri, come accade a puglia romana, ci si divide per i passaggi in macchina. le macchine sono di me, tieffemme, e di wella. giochiamo a bimbumbam tipo quando da piccoli si fanno le squadre di calcio. io mi porto stiui, paola&chiara e samanthafox. wella gli altri. insomma io e il mio gruppo di grùpi scendiamo. aspettiamo gli altri che si sono attardati. passano i minuti. finché ad un certo punto sentiamo un urlo

AHHHHH.

saliamo di corsa. e troviamo wella disperata. davanti alla porta. oddio ho tirato la porta! e c’erano le chiavi appese dietro! cliffhanger numero uno. che però impallidisce di fronte al cliffhanger numero due: e il gas! il gas forse è acceso! non mi ricordo se l’ho spento! oddio! wella era proprio agitata. ma io no. guardavo i suoi capelli setati e setosi ed ero calmo.

insomma siamo sul pianerottolo. tutti a capanello. samanthafox dice che lei spesso è rimasta chiusa fuori e quindi si fa prestare la carta sconti auchan da &paola e comincia a trafficare come trafficano nei telefilm. niente. dopo una decina di minuti si arrende. interviene stiui con la tessera dell’assicurazione di quando lavorava a londra. mister t intanto tira fuori un libretto tipo ispettore gadget. questo libretto è tipo un manuale di sopravvivenza nelle metropoli.  in inglese. io vorrei dirglielo che qui non siamo a metropoli ma a piccola capitale di piccolo paese ma poi sto zitto. comunque a pag. 78 infatti c’è scritto: come scassinare una porta blindata. mister t ce lo fa vedere tutto tronfio. cala il gelo. io dico mister t scusa ma tu, esattamente, che lavoro fai nella vita? wella è seduta sui gradini, disperata: il gas! la porta! è l’una di notte! tieffemme ti prego domani non scrivere un post che io lo so che tu nella tua testa malata stai già scrivendo un post! io guardo i capelli setati e setosi di wella e le dico: tranquilla, baby, non farò nomi.

insomma chiamiamo i pompieri. ah no, prima io dico: ma perché non proviamo a buttarla giù a spallate, questa porta del cazzo? tutti guardiamo mister t che sorride. che cristiano! prende la rincorsa e dà una pedata di proporzioni bibliche. BOOOOOM. ma la porta non si apre. io infatti avevo detto spallata. il rumore è così forte che si affacciano tutti i vicini. essendo che siamo a puglia romana abbiamo anche gli spettatori.

i pompieri arrivano e minacciano subito:

se non è gasvi denunciamo a tutti per procurato allarme. io dico: scusate, dovrei and- ma tutti mi guardano male. resto. i pompieri intanto che sono in cinque si mettono a trafficare davanti alla porta. cacciavite. piede di porco. fiamma ossidrica. niente. la porta non si apre. insomma i pompieri si innervosiscono che siamo in trecento attorno a loro. wella ci dice di scendere al piano di sotto. per cortesia. io non mi separerei mai dai suoi capelli ma lo faccio per lei. rimangono sopra, assieme ai pompieri: wella, stiui e mister t. noi giù, fuori dalla sala operatoria.

verso le tre del mattino, i pompieri danno un senso alle loro divise. così entrano. tutti assieme. noi restiamo fuori. pudore. sentiamo solo pezzi di frasi. i pompieri si agitano che il gas era chiuso. io penso ma non dovrebbero essere felici che non è successo gnente? wella dice on ro icura. stiui interviene. il pompiere dice ma lei chi è che vuole sto parlando con la signorina. stiui dice io sono il fidanzato della signorina (e noi ridiamo ahah che non è mica vero). il pompiere vuole le prove che wella abita in quell’appartamento sennò la denuncia che potrebbe essere una ladra. una ladra un po’ appariscente, penso io. insomma alla fine c’è qualche secondo di silenzio in cui non si sente più nessuno. il terrore in noi che siamo fuori. io penso bene adesso mister t li ammazza a tutti e a me mi danno l’ergastolo. invece poi scendono. i pompieri sorridono e sono spensierati. guardo wella che mi fa una faccia come a dire: non chiedere, non avrai risposte.

insomma io, wella, stiui, mister t, paola&chiara, samanthafox, stagnola, zetajones, pompiere n.1, 2, 3, 4, 5, finisce che andiamo tutti assieme dal cornettaro che sta al civico accanto a casa di wella. e così ci mangiamo questo bel cornetto che tanto offre wella. tutti assieme, in questa puglia romana ancora non proprio invernale. 

16 Replies to “Di quella sera che iniziò con le tagliatelle vongole e ceci e finì con l’arrivo dei pompieri che volevano arrestarci”

  1. Ebbene si, la mia esperienza cerignolana non ha fruttato quanto speravo…Ma SamanthaFox è orgogliosa del suo vano tentativo,identico  tra l’altro a quello dei Pompieri impediti….
    Stagnola è fantastico…Così come tutto il resto!

    S.F.

    ***

  2. *Wella: tumì e muàossì!

    *2: eh già, perchè? 😀

    *Samantha: infatti devi essere solo orgogliosa! I Pompieri si son dovuti mettere in cinque per farcela. Onore a te 🙂

    *Yet: sì poteva andare anche peggio, è vero. Da provare con la polenta, la passo alla mia amica Wella, anche se siamo tutti terroni 🙂

  3. @scoglieravolgare: NO!!!gli ho chiesto se volevano un caffè e l’ultimo pezzo di torta di Mimì..niente, hanno voluto vedere invece la carta d’identità… e ha detto l seguenti parole:ah la dottoressa è del ’78!! e se ne sono andati… Stiui è testimone!! Forse perchè in foto sto un pò spettinata???
    By Wella

  4. noooo tfm stamattina sono rimasta fuori di casa con le chiavi in casa e la conqui (quindi le altre chiavi) in argentina!!!

    se lo scrivevi ieri sera magari oggi stavo piu’ attenta e non regalavo 30 euro a un ferramenta (in realtà calzolaio) poco raccomandabile che avrà già avvisato tutta la rubrica del cellurare che la mia porta si apre con la radiografia del suo ginocchio (true story) in 3.5 secondi netti.

    iob

  5. ah ma vorrei commentare su ogni succulento dettaglio di questa storia bellissimaissima. Ma poi siccome viene lunga, facciamo solo che ringrazio (tieni presente che today e’ thanksgiving) x averla raccontata 🙂

    palbi

  6. *Wella: ma così mi hai distrutto un sogno! Io chissà che mi ero immaginato in quei momenti di silenzio 🙂

    *Tubbie: siamo ormai telepatici, quel che succede a me succede anche a te. Argentina?!? Non lo sapevo che avevi la collocatrice argentina. La radiografia! Ecco cosa dovevamo usare ieri…

    *Palbi: ma io thanksgiving a te! Devo dire che mi sono proprio divertito a scriverlo 😀

  7. *Ott: se vuoi allungare la ricetta anche al tuo amico blogger, ammucciuni ammucciuni (di nascosto)…

    *Tubbie: quindi esistono! (i BASILICATESI; dico)

  8. Senti la coincidenza: mio fratello a perugia abita con uno di potenza, io a bxl abito con una di potenza.
    true story

    iob

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