Volli, sempre volli, fortissimamente voglio!
Tutto fa Lunotto.
When I was quattro-cinquenne mi mettevo in piedi sul sedile posteriore, con la faccia e la bocca rivolta alla macchina che c’era dietro. E facevo le smorfie. E ridevo. E mia madre diceva: Tfmino, smettila! E io ridevo. Non ricordo cosa volessi comunicare con quel ridevo, ma qualcosa comunicavo, se nessun automobilista mi/ci ha mai menato.
Il primo giorno da neo patentato avrei voluto dire agli altri: abbiate pietà di me, non venitemi addosso proprio oggi, ché mio padre si incazza e mi leva la panda subito subito.
Una sera, tipo verso i 20 anni, mentre ero in macchina, non da solo ovviamente -…-, in una via nemmeno tanto sperduta, a verificare le sospensioni della macchina -…-, avrei tanto voluto attaccare un cartello sul finestrino: di solito viene meglio se nessuno mi disturba nè mi spia, quindi, per cortesia non disturbate nè spiate, ve ne sarei grato.
Di solito, quando un motorino mi sorpassa a destra e in curva, e io, frenando al momento opportuno, salvo la vita a lui ma anche a me stesso, vorrei fargli sapere quello che penso, a lui e al motorino: ma vedi d’annattene affanculo e va sucati un prunu, già che ci sei!
Ogni volta che la macchina davanti mi rallenta oltremodo, impedendo anche il sorpasso con allegre manovre ondivaghe a destra e minchia, manco fosse una safety car, io abbasso il finestrino e metto a parte il prudente guidatore (-trice?) del mio pensiero: amunì, ma chi sì, addummisciuto-a? ma stamu puttannu ‘u mottu?
Nel caso in cui io faccia un parcheggio perfetto -cioè sempre!-, in particolare quelli all’indietro carpiati a sinistra, la mia specialità, vorrei tanto dire, a chi sta dietro e nemmeno si accorge di aver aspettato, tanto ci metto poco: gli autografi ve li faccio dopo!
Una volta, mentre ero fermo al semaforo di Piazza Fiume, ho guardato la macchina alla mia sinistra. Un uomo guidava. Una donna, accanto a lui, guardava nella mia direzione, ma non guardava me. Ho pensato Che bella, questa donna. Lui era silenzioso. Lei aveva uno sguardo malinconico. Lui era Claudio Amendola. Lei era Francesca Neri. Avrei voluto abbassare il finestrino e urlarle: Cioè, ma di preciso, cosa ci trovi in Amendola? E poi: ti andrebbe di andarci a mangiare un pezzo di rustica al forno qua vicino, così mi racconti perché quel faccino tristetriste? Ma il semaforo divenne verde.
Ecco, io ho sempre sognato un qualcosa che traducesse i miei stati d’animo ad automobilisti/ pedoni/ moto-ciclo-isti/ cazzoni. Un qualcosa tipo un display elettronico.
Ebbene, in Italia (dopo i soliti americani), arriva qualcosa del genere. Precisamente sulla nuova 500 della Fiat.

Il nuovo sistema di comunicazione è basato sugli emoticon e sulle faccine. Un telecomando, un lunotto, e il gioco è fatto. Per ora si parte low profile. La Fiat, infatti, ha un timore: che il tutto si trasformi in un incentivo alla litigiosità e alle risse. Ma stiamo scherzando? Su, per una volta non facciamo i soliti italiani rammolliti. Se non posso scrivere “stronzo” a uno che mi taglia la strada, e che lo deve sapere, che mi ha tagliato la strada e che è uno stronzo, che gusto c’è?
Il primo giorno da neo patentato avrei voluto dire agli altri: abbiate pietà di me, non venitemi addosso proprio oggi, ché mio padre si incazza e mi leva la panda subito subito.
Una sera, tipo verso i 20 anni, mentre ero in macchina, non da solo ovviamente -…-, in una via nemmeno tanto sperduta, a verificare le sospensioni della macchina -…-, avrei tanto voluto attaccare un cartello sul finestrino: di solito viene meglio se nessuno mi disturba nè mi spia, quindi, per cortesia non disturbate nè spiate, ve ne sarei grato.
Di solito, quando un motorino mi sorpassa a destra e in curva, e io, frenando al momento opportuno, salvo la vita a lui ma anche a me stesso, vorrei fargli sapere quello che penso, a lui e al motorino: ma vedi d’annattene affanculo e va sucati un prunu, già che ci sei!
Ogni volta che la macchina davanti mi rallenta oltremodo, impedendo anche il sorpasso con allegre manovre ondivaghe a destra e minchia, manco fosse una safety car, io abbasso il finestrino e metto a parte il prudente guidatore (-trice?) del mio pensiero: amunì, ma chi sì, addummisciuto-a? ma stamu puttannu ‘u mottu?
Nel caso in cui io faccia un parcheggio perfetto -cioè sempre!-, in particolare quelli all’indietro carpiati a sinistra, la mia specialità, vorrei tanto dire, a chi sta dietro e nemmeno si accorge di aver aspettato, tanto ci metto poco: gli autografi ve li faccio dopo!
Una volta, mentre ero fermo al semaforo di Piazza Fiume, ho guardato la macchina alla mia sinistra. Un uomo guidava. Una donna, accanto a lui, guardava nella mia direzione, ma non guardava me. Ho pensato Che bella, questa donna. Lui era silenzioso. Lei aveva uno sguardo malinconico. Lui era Claudio Amendola. Lei era Francesca Neri. Avrei voluto abbassare il finestrino e urlarle: Cioè, ma di preciso, cosa ci trovi in Amendola? E poi: ti andrebbe di andarci a mangiare un pezzo di rustica al forno qua vicino, così mi racconti perché quel faccino tristetriste? Ma il semaforo divenne verde.
Ecco, io ho sempre sognato un qualcosa che traducesse i miei stati d’animo ad automobilisti/ pedoni/ moto-ciclo-isti/ cazzoni. Un qualcosa tipo un display elettronico.
Ebbene, in Italia (dopo i soliti americani), arriva qualcosa del genere. Precisamente sulla nuova 500 della Fiat.

Il nuovo sistema di comunicazione è basato sugli emoticon e sulle faccine. Un telecomando, un lunotto, e il gioco è fatto. Per ora si parte low profile. La Fiat, infatti, ha un timore: che il tutto si trasformi in un incentivo alla litigiosità e alle risse. Ma stiamo scherzando? Su, per una volta non facciamo i soliti italiani rammolliti. Se non posso scrivere “stronzo” a uno che mi taglia la strada, e che lo deve sapere, che mi ha tagliato la strada e che è uno stronzo, che gusto c’è?
è tanto bellina la 500 nuova, ma che tamarrata questa!
Quel “viene meglio” è linguisticamente ambiguo (il soggetto è lei o quello che stai/state facendo in macchina?), vecchia volpe…
ho paura di te perché anche io sento la necessità di comunicare i miei stati d’animo.
Soprattutto quando freno in netto anticipo appena avverto un pericolo, porgendomi quindi come preoccupazione primaria l’incolumità di chi mi sta dietro e non tanto la mia.
Lo so, non è un atteggiamento normale ma c’è.
Inutile far finta di nulla.
Premesso che la macchina la prendo pochissimo (non perchè nn sappia guidare,ma perchè non so parcheggiare,lo preciso!),ogni volta che la prendo il mio stato d’animo è più o mneo lo stesso “ma guarda ‘sto coglione chi gliel’ha data la patente”.Quindi non ho bisogno del display elettronico,basta che quando esco mi attacchi sul lunotto il cartello “andate tutti a fanculo”.
… per curiosità ho fatto anche io un giro da te e devo dire che si, mi gusta questo posticino.
a presto 😉
desdina: LoL!
Uau: io parlavo del giocare a carte, sei tu che hai pensato male…:)
iSleepy: e quando ci parleremo nel traffico di Roma, non riuscirò a far finta di nulla
Mrs: ecumenica
Nur: a presto allora
cacchio hai visto francesca neri e l’hai vista pure con il broncio…
“invidia”
Ma vuoi mettere un bel CORNUTO! sul display…?
TFM mi è scaduto molto.
Come direbbe il puffo antipatico “Io ooodio i bambini che mi fanno le smorfie”. Solitamente, se non sono di fretta, mi metto a inseguire la loro macchina e se posso avverto pure i genitori che hanno delle merdacce come figli.
Ovviamente esclusi i presenti, che se facevano le smorfie avevano sicuramente i loro buoni motivi 😛
Quadrilatero: va da sè che OGGI anche io inseguo i bambini-merdacce. Sono passato dall’altra parte della barricata. Sicuro che tu non hai scheletri nel tuo armadio da infante? 😉
Ah! Pure traditore! 😀
Di scheletri nella macchina… ehm… nell’armadio ne ho pure io.
Dopo aver visto Una pallottola spuntata e non sapendo cosa significasse il dito medio… ho mostrato il mio dito più lungo a metà del circondario.
caro TFM, data la mia risaputissima indole un “pilino” litigiosa… devo dire che il nuovo accessorio mi pare davvero inutile. intendo che, dal lontano 1999, anno in cui presi la patente, abbassare il finestrino e tirare fuori una manina ha sempre sortito gli effetti desiderati… lo capisco dal feedback!! ;p
baciiiiiiiiiiiiii
‘nda’
Beh, cara ndina, va bene se devi mandare a quel paese il mondo. Ma se invece devi broccolare uno che ti piace, come glielo fai capire? Cioè che mano e che dito usi? Il pollice su, tipo Fonzie? ;p
Ricambio i baci, ovviamente…