TFM e le lingue, una cosa sola

Oggi mi sento proprio strano. Fuori c’è uno scirocco che non ti dico, mi arrivano ‘ste folate di calore pazzesco. -È nu bafagnone dritto dritto dall’Africa, non ci fare caso. Sì, ma qui a Napoli mi pare di stare come in una bolla. Forse comincio a capire perché aquì gli argentini sono così amati. -Anche qui l’inverno è estate.
Comunque, fammi finire. Oggi a pranzo ho mangiato salsiccia e friarielli, veramente bùoni. Però poi mi sono un po’ intossicato, erano un vero chiummo. Barcollando barcollando ho preso a camminare per le strade e ho visto uno che le stava abbuscando da quattro energumeni, che gli urlavano contro “Rattuso! Rattuso!” E giù mazziate su mazziate. “Volevi fare ‘u fariniello, ma tu sì solo ‘nu rattuso!” e giù mazziate. “Non ti piacciono le mazziate? Ma te le tìeni”. Io, che di certo non sono un Eroe, mi sono nascosto. Ho pensato di intervenire, ma poi mi son detto “Che me ne fotte ammè?” e sono andato via. Poi però mi sentivo lu mariuolo din’t occorpo, ho pensato che potesse essere ‘na cofecchia e così sono andato a soccorrere quel babbasone. Era proprio conciato male, tutto l’occhio ammarrato. L’avevano proprio intommato di mazziate, poverino. Anche il viso, tutto abboffato. Gli ho detto “Curtulill, ma c’hai fatto a quelli per meritarti tanto? Non sarai mica un ricottaro?” “Macchè” mi ha risposto quello “Giacchè passeggiavo per la strada, osai guardare la fidanzata di quello” “E t’hanno arricettato per così poco? Dimmi la verità!” “No, non te la dico!” “Sei proprio cazzimmoso! Sai che ti dico? Non mi va neanche di appiccicarmi con te! Ti lascio qui, gonfio di paccheri, e me ne vado” Ma lui mi ha pregato “No, non lasciarmi qui a fare la ricotta! Se te ne vai sei proprio un pezzotto di ùomo!” Così ho smesso di fare il piccioso e l’ho portato in ospedale. Lì la dottoressa ha detto “Guagliò, chist è proprio ‘na chiavica! Ma mò ci penso io a lui”. E si è alzata la gonna. Io ho pensato “Si chill è ‘na chiavica, chest è proprio ‘na zoccola!” e li ho lasciati accoppiarsi in pace. Due ore dopo mi partiva il treno. Per sempre. Ma mi son detto: Perché lasciare questa meravigliosa città? Devo ancora vedere/fare un sacco di cose: lo strascino, un basso, gli struffoli, uno scippo. Cose così. E quindi ho strappato il biglietto in mille pezzi e ho deciso di fittarmi una stanza. Per sempre.

Spero di essere stato abbastanza pariante. Nel caso, chiedo venia. Lo volevo.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *