La guerra è guerra e in guerra non si fanno sconti a nessuno

Oggi, 2 Novembre. L’Italia è ufficialmente in guerra. Calma, calma, o voi comunisti: aspettate prima di lanciarmi Sabina guzzanti con in mano la Costituzione. Ora vi spiego. È guerra. In Parlamento. Da oggi, dopo un giorno di riposo meritatamente guadagnato (tutti i santi sono santi. E morti), al Senato comincia il suo iter la Finanziaria. Ora: tutti sappiamo che al di là delle menate varie (chi vincerà l’Isola? Chi ha spiato Giorgia Palmas e Flavia Prodi? Dove trovo i soldi per l’affitto?) un interrogativo penzola sulle nostre nuche: ma come cazzo farà il governo Prodi a resistere (resistere, resistere) cinque anni con uno scarto così minimo di vantaggio? Vabbè che Follini si è messo in mezzo al Mim togliendosi di mezzo alla Cdl, vabbè che la Levi Montalcini è immortale, però qui urgono rimedi.

Pare che parte del centrosinistra stia decidendo di rivolgersi al Tar del Lazio per ottenere una penalizzazione del centrodestra (“vogliono andare in piazza a protestare, ma c’è troppo freddo e così ci stanno ripensando, e questo non vale: non è un’opposizione seria, ma una banderuola. E noi non possiamo accetare il dialogo con le banderuole. Noi”). In attesa dell’arbitrato (e del probabile intervento del signor egregio mirabile Massimo Moratti, lui sì che se ne intende di queste cose*), l’altra parte del centrosinistra ha deciso di serrare le fila tra i propri senatori: basta missioni e congedi, basta malattie (aspirine per tutti!), almeno finchè il primo decreto non sarà approvato. Poveri senatori, costretti ad andare ogni giorno al lavoro: che stress! (ok la pianto subito, sto sfiorando un certo populismo demagogico con pericolose derive gabanelliane**). Ma cosa ha spinto il centrosinistraunito a questa clamorosa e tragica decisione?

 Un episodio, piccolo piccolo, evidentemente sfuggito a molti, una su tutti (una su mille) la giornalista in prima linea Silvia Toffanin (se vi aspettavate qualche volgare insinuazione sulla fidanzata del capo che da ullallà è passata a Signorini, cambiate blog, qui si fa informazione seria, non gossip!). Antefatto: spesso e volentieri i nostri senatori partono per l’estero per partecipare a fondamentali e imprescindibili congressi e concistori. La settimana scorsa il senatore della Maggioranza Giannicola Sinisi, prima di un voto importante in Commissione Bilancio,  è andato a Parigi per un convegno assieme al senatore della Minoranza Pasquale Nessa. Insomma: la mattina dopo, Giannicola si sveglia e cosa scopre? Che quel simpaticone di Pasquale lo ha mollato sotto la Torre Eiffel ed è tornato in Italia, infischiandosene beatamente del convegno. Il tutto per mettere sotto la Maggioranza. Scherzetto riuscito! Indi per cui tutto il centrosinistra, anche i riservisti, richiamati in trincea. C’è da combattere una guerra. Anche se tutto è appeso a un filo. Il senatore Boccia della Margherita, ha ammesso: “Dipendiamo dallo stato di salute dei colleghi. Uno è in convalescenza, uno in condizioni serie, due sono claudicanti***”. Proprio così, claudicanti. Una volta c’era il figlio della Pivetti (qualcuno ricorda il ’98?), adesso ci sono i claudicanti. Che bello.

 

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*Nel frattempo noi vinciamo partite su partite e recuperiamo simpatie su simpatie. Per dire, anche Luca Sofri dice di preferire la Juve all’Inter, dopo le note vicende. Luca Sofri, mica bruscolini!

** Torno presto sull’argomento

*** Fonte: repubblica 31 ottobre 2006

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