TFM solo musica italiana 2
Ora tocca all’altra faccia della medaglia. Faccio in fretta prima che qualche slavina si stacchi dalla montagna di incubi che pensavo morti e sepolti. Via:
Canzone orrenda italiana:
1) Pino Daniele: una qualsiasi dall’ultimo album. Domanda: ma un ritiro non sarebbe un attimino più dignitoso?
2) Alex Britti: “Prendere o lasciare”. Io direi la seconda…
3) Vasco Rossi: “Un senso”. Già, il senso di questo sopravvalutatissimissimissimo artistamaledetto
4) Eros Ramazzotti&Anastacia: “I belong to you”. Vedi post sotto.
5) Cesare Cremonini: una a scelta tra “marmellata25” e “maggese” (e solo perchè ancora devono uscire gli altri singoli)
6) Claudio Baglioni: “Tutti qui”. Sì, tutti qui, ma lontano, lontanissimo da te.
L’elenco era molto più lungo. In ogni caso, stra-vince il senso di Vasco (gli dà proprio le piste, a tutti gli altri, in ogni senso). Scendo nel dettaglio. “Voglio trovare un senso a questa sera, anche se questa sera un senso non ce l’ha. Voglio trovare un senso a questa vita anche se questa vita un senso non ce l’ha”. E poi, al posto di sera e vita, mettete voglia, storia, situazione e condizione. E più di mezza canzone è fatta. Poi: “Sai che cosa penso che se non ha un senso domani arriverà”. E il ritonello è fatto. E la canzone è finita. Per fortuna. A parte il rimone senso/penso, comunque, qualcuno mi spiega il delirio per questo signoreConLaPanza? Ah, dite la profondità dei suoi testi? Bè, vabbè, se lo dite voi…
Sfrantumanza italiana:
1) Jovanotti: “Tanto3”. Ma così tanto che viene voglia di affogarsi. E la chitarra? Suonaaa!
2) Nek: “Lascia che io sia”. E, soprattutto, lascia che scopiazzi qui e lì.
3) Simone Cristicchi: “Vorrei cantare come Biagio”. Abbbasta.
4) Vasco Rossi: “Un senso”. Non c’è trasmissione radio-tv che non l’abbia citata.
5) Povia: “I bambini fanno oh”. Sì, ohcheppalle.
Nove mesi di sfrantumanza sono difficili da battere. E’ il record di Povia, in testa a tutti i Topofthepops possibili e immaginabili, pubblicità di merendine, singoli venduti, video trasmessi, campagne sociali. Mannaggia attè, Bonolis.
Video italiano orrendo:
1) Ligabue: “Il giorno dei giorni”. Ma in genere, gli ultimi, sono tutti uguali.
2) Negramaro: “Solo3 minuti”. Il cantante ha la faccia dipinta di bianco ed è tutto bianco, compreso i vestiti. Non si capisce perchè.
3) Elisa: “Una poesia anche per te”. C’è lei che si dondola sull’altalena.
4) Vasco Rossi: “Senorita”. C’è lui che rimorchia e abborda decine di strafighe in bikini. D’altronde, quando uno è un sex symbol.
5) Tutti i video italiani che scopiazzano quelli stranieri (splinder non mi fornisce abbastanza spazio, ma sono almeno il 90%)
Desolè. Elisa non ne imbrocca una nei video (a parte Broken, mi pare). Fanno tutti abbastanza senso (ma non nel senso di VascoRossi, non arriva fino a quel punto). Vorrei conoscere l’omino che decide i video alla Sugar: due nominazioni su cinque (dite che è la Caselli in persona?)
Canzone orrenda italiana:
1) Pino Daniele: una qualsiasi dall’ultimo album. Domanda: ma un ritiro non sarebbe un attimino più dignitoso?
2) Alex Britti: “Prendere o lasciare”. Io direi la seconda…
3) Vasco Rossi: “Un senso”. Già, il senso di questo sopravvalutatissimissimissimo artistamaledetto
4) Eros Ramazzotti&Anastacia: “I belong to you”. Vedi post sotto.
5) Cesare Cremonini: una a scelta tra “marmellata25” e “maggese” (e solo perchè ancora devono uscire gli altri singoli)
6) Claudio Baglioni: “Tutti qui”. Sì, tutti qui, ma lontano, lontanissimo da te.
L’elenco era molto più lungo. In ogni caso, stra-vince il senso di Vasco (gli dà proprio le piste, a tutti gli altri, in ogni senso). Scendo nel dettaglio. “Voglio trovare un senso a questa sera, anche se questa sera un senso non ce l’ha. Voglio trovare un senso a questa vita anche se questa vita un senso non ce l’ha”. E poi, al posto di sera e vita, mettete voglia, storia, situazione e condizione. E più di mezza canzone è fatta. Poi: “Sai che cosa penso che se non ha un senso domani arriverà”. E il ritonello è fatto. E la canzone è finita. Per fortuna. A parte il rimone senso/penso, comunque, qualcuno mi spiega il delirio per questo signoreConLaPanza? Ah, dite la profondità dei suoi testi? Bè, vabbè, se lo dite voi…
Sfrantumanza italiana:
1) Jovanotti: “Tanto3”. Ma così tanto che viene voglia di affogarsi. E la chitarra? Suonaaa!
2) Nek: “Lascia che io sia”. E, soprattutto, lascia che scopiazzi qui e lì.
3) Simone Cristicchi: “Vorrei cantare come Biagio”. Abbbasta.
4) Vasco Rossi: “Un senso”. Non c’è trasmissione radio-tv che non l’abbia citata.
5) Povia: “I bambini fanno oh”. Sì, ohcheppalle.
Nove mesi di sfrantumanza sono difficili da battere. E’ il record di Povia, in testa a tutti i Topofthepops possibili e immaginabili, pubblicità di merendine, singoli venduti, video trasmessi, campagne sociali. Mannaggia attè, Bonolis.
Video italiano orrendo:
1) Ligabue: “Il giorno dei giorni”. Ma in genere, gli ultimi, sono tutti uguali.
2) Negramaro: “Solo3 minuti”. Il cantante ha la faccia dipinta di bianco ed è tutto bianco, compreso i vestiti. Non si capisce perchè.
3) Elisa: “Una poesia anche per te”. C’è lei che si dondola sull’altalena.
4) Vasco Rossi: “Senorita”. C’è lui che rimorchia e abborda decine di strafighe in bikini. D’altronde, quando uno è un sex symbol.
5) Tutti i video italiani che scopiazzano quelli stranieri (splinder non mi fornisce abbastanza spazio, ma sono almeno il 90%)
Desolè. Elisa non ne imbrocca una nei video (a parte Broken, mi pare). Fanno tutti abbastanza senso (ma non nel senso di VascoRossi, non arriva fino a quel punto). Vorrei conoscere l’omino che decide i video alla Sugar: due nominazioni su cinque (dite che è la Caselli in persona?)
TFM, ti voglio bene. Io Vasco non l’ho mai sopportato. E dire che agli italiani espatriati qui e’ piu’ caro (vabbe’, ci vuole poco) dell’inno di Mameli. Di Elisa a me non dispiaceva il video di… non mi ricordo il titolo “And I’m walking through the fog, walking through the fog”, hai capito?
La canzone che dici te dovrebbe essere “Labyrinth”, ovvero il primo singolo di Elisa. Però non ricordo il video. Su Vasco: io non ho mai capito l’omertà su di lui. Come se parlar male di questo fantastico rocker fosse reato. Io ricordo tre-canzoni-tre belle. Il resto, noia pura e testi oreendi. Cmq, cara Ot, anche io ti voglio bene. Conoscere i Radiodervish (e apprezzarli) significa appartenere a una specie di setta carbonara. Meglio così.