Angeli e demoni – Dan Brown
Agosto 2005 – Dialogo tra consanguinei
“Regalino per te”
“Che bello, un libro…io adoro ricevere libri”
“Appunto. Sono sicura che ti piacerà. Io non ci ho dormito quasi, l’ho letto tutto d’un fiato”
“Aspetta che tolgo la carta…ah un bel libro rosso. Angeli e demoni. Dan Brown.” E cu è? (Pensiero del bello&bravo&ignaro blogger, alla-ricerca-di-un’-espressione-facciale-che-sia-una-e-che-non-deluda-le-aspettative-della-benefattrice-che-ha-di-fronte)
“Ti piace?”
“Ehhhhhhhhcccccceeeeeeeerto che mi piace. Lo stavo giusto per comprare l’altro giorno”
“Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto. Il suo libro precedente, Il codice Da Vinci, mi è piaciuto da morire. A te?”
Panico. “Fantastico. Non vedo l’ora di leggere anche questo (il blogger ha appena capito chi è Dan Brown, quello che gli ha scassato i maroni per un anno e mezzo, con il numero uno delle classifiche monopolizzate, con folle oceaniche impazzite, danbrown di qua, danbrown di là). Controllo delle reazioni. Cambio stategico del discorso.
Novembre 2005. Il blogger annoiato prende in mano questo mattoncino di 600 pagine. “Non è giusto giudicare senza aver letto. Abbasso i preconcetti. Crepi l’ignoranza.” E così comincio. All’inizio stento un po’, ma alla fine mi scolo questo libro manco fosse il rhum&pera delle feste del liceo. E’ la storia di un professore di Harvard, esperto di iconologia, che viene portato di peso al Cern di Ginevra, centro scientifico tra i più importanti al mondo, per sbrogliare una matassa complicata: il ritorno della setta degli Illuminati, potente organizzazione data per scomparsa, che ha appena rubato un campione di anti-materia dal laboratorio e minaccia di fare saltare per aria il Vaticano, in nome di un’odio secolare. In tutti i sensi. Ritmo, precisione, accuratezza, dettagli ricostruiti alla perfezione, indizi sparsi sapientemente qua e là per far salire ansia ed angoscia, fanno di questo romanzo un esempio perfetto di cosa significhi passare anni in biblioteche e diventare ricchi sfondati (invidia del blogger versus DanBrown). Se per caso state pensando che dopo tutti questi complimenti stia per arrivare un però, avete perfettamente ragione. Ma su una cosa vi sbagliate di sicuro. Non è un però normale, tipo “eh però è un po’ troppo lungo per i miei gusti”. E’ un però così grande, ma così grande che a stento riesce a contenere tutte le cazzate che questo libro riesce a produrre da metà in poi. Ora, vabbè le descrizioni minuziose di Roma (cita persino via cola di rienzo, ma non la coin, peccato), vabbè le citazioni di una svaria di opere d’arte che dopo un po’ ti viene il mal di testa, vabbè la storia del papa ucciso misteriosamente e dei quattro cardinali papabili al soglio pontificio barbaramente trucidati e marchiati a fuoco. Va bene tutto. Ma ci sono delle robe che, francamente, non si possono sentire. Tipo:
1) Il campione di antimateria sta per distruggere il Vaticano. Allora l’assistente personale del papa, il camerlengo, prende un elicottero, su cui sale anche il protagonista Langdon, e chiude l’antimateria nel cruscotto. Poi il camerlengo si butta di sotto con l’unico paracadute e si salva. Il protagonista, non trova di meglio che buttarsi anche lui nel vuoto, tenendo tra le mani solo una cerata. Una cerata! Insomma, sventolandola, si salva anche lui, scampando all’onda d’urto dell’antimateria e all”impatto con il Tevere.
2) (Sto per rivelare il finale del libro, quindi se non volete perdervi il colpone di scena, saltate il capoverso). Tenetevi forte: il vero regista di tutti questi crimini (si capisce già a pag.170 di 600) è il succitato camerlengo del papa defunto, che si è messo in testa di ristabilire il primato della Fede mostrando al mondo intero il Male assoluto. Vi starete domandando: chi ha ucciso il papa? Proprio il camerlengo. E perchè? Perchè il camerlengo, suo fido servitore, scopre che il papa aveva ceduto ai piaceri della carne e aveva avuto un figlio. Ma in realtà il papa, che si era innamorato di una suora, pur di non venire meno al voto di castità, e pur di assecondare il suo desiderio di diventare padre, aveva deciso di avere un figlio in provetta. Con chi? Con la suora. E chi è questo figlio? Ma il camerlengo!! Questi, ignaro della verità, ordisce tutto ‘sto gran macello, e appena scopre di essere figlio del papa, e che il papa era in realtà più illibato della colomba della pace, che fa? Si cosparge di olio sacro e si dà fuoco, sul pizzo della basilica di S.Pietro (davanti a milioni di fedeli). E scompare nel nulla (magari ce lo ritroviamo in un sequel).
Per finire vi segnalo un paio di chicche narrative di DanBrown, le quali chicche, piazzate ad arte tra descrizioni scientifiche e ricostruzioni artistiche, conferiscono al romanzo lo status, indiscusso&irripetibile, spero, di “cazzata del secolo”:
– Pag. 113 : Vittoria, una delle protagoniste, in crisi per la morte del padre: “Oh papà, quanto vorrei abbracciarti”, pensò, e per un attimo, le parve di essere tornata bambina e di essere con lui. Aveva nove anni, faceva le capriole in un prato pieno di stelle alpine e vedeva il cielo svizzero che le girava intorno”. Insomma, Heidi.
– Pag.198 Viene rievocato un lancio con il paracadute del giovane camerlengo: “Quel silenzio, il librarsi nell’aria, vedere il viso di sua madre nelle bianche nubi trasportate dal vento mentre il terreno si avvicinava vertiginosamente”. Fermatelo.
Angeli e demoni, voto: 10 per le sane&convulsive risate che induce. Da leggere, e poi: opzione a) rivenderlo, tanto lo pagano bene; b) usarlo come mezzo di disinfestazione da bacarozzi.
Io ho letto solo “il codice da Vince” e lo considero un libro da “ombrellone”, ovvero uno di quei libri da leggersi in estate, quando sei in un posto con gente che,pur vedentoti impegnato nella lettura, non riesce a fare a meno di volerti coinvelgere in quelche assurda conversazione. Se questo libro lo leggi distraendoti di tanto in tanto, per rispondere con alcuni monosillabi di cortesia, non perdi certo il filo del discorso.
Per la cronaca, il tizio ha scritto prima quello del mistero tra i ghiacci, adesso in libreria, poi “angeli e demoni” e da ultimo “il codice”. In Italia stanno facendo le pubblicazioni a gambero, tanto per cambiare
E’ vero, spacciano Angeli e demoni come successivo al CodiceDaVinci (che non ho letto). Ed è anche vero che questi libri (mica solo di DanBrown) sono perfetti al mare o in bagno, quando insomma la concentrazione può anche non essere al 100% e non ti accorgi delle assurdità che contiene. E per questo piace così tanto, forse.