Debutti di stagione: House, E.R.

Stasera evento per gli appassionati di telefilm. Dopo tanti anni, infatti, Canale 5 torna a trasmetterne uno in prima serata: Dr. House MD. Scelta illogica -rimangono solo otto episodi inediti della terza stagione- e che, come al solito, dimostra scarsa attenzione al pubblico. Ma vabbè. Mentre tutta Italia si chiede dunque se House riuscirà ad abbattere il muro del 20% di sharesu tvblog, per dire, s’è scatenata una fibrilla che non vi dico su ‘sta cosa- e, se accadesse, avremmo l’ennesima desolante dimostrazione di quanto il pubblico generalista italiano non si meriti i telefilm americani, mentre tutto questo: TFMedical.1) Dr. House MD – Fox- 4×01 “Alone”.
Due estati fa, Sicilia, casa di mia nonna. Zapping. Metti sul sei. Metto sul sei. Una delle primissime puntate di questo dottore senza camice e simpatico come una locusta. Alla fine dell’episodio, mentre mia nonna mi fa “Certo che Cary Grant è sempre un bell’uomo!”, io invece rimango folgorato e passo l’estate seriale a decantare pregi e virtù di House. Poi arriva la seconda stagione. Guardo le prime puntate. Poi, senza nemmeno accorgermene, smetto di seguirlo. Perché? Perché è noioso. Punto. House promette promette ma non mantiene. I casi, sempre uguali nella struttura. La razionalità e la logica spinte all’estremo. I meccanismi che non cambiano mai. Lui vs tutti i buoni. Gli enormi pregi di questo telefilm, come un boomerang, alla fine gli si ritorcono contro.  E la conferma viene dal 4×01. Tutto cambia affinchè tutto resti uguale. C’è House e solo House, personaggio ormai al limite della macchietta. E lo straordinario successo italiano, che ne fa il telefilm più visto degli ultimi anni, non può sorprendere. Il pubblico generalista, infatti, è un pubblico a caccia di conferme, di rassicurazioni. Non vuole essere stupito. Vuole la liturgia, come scrivono Freccero e altri. Vuole poter dire “Ecco adesso House fa lo stronzo, ecco adesso Cameron gli fa gli occhi dolci, ecco adesso la Cuddy lo cazzia”. Vuole tornare a casa la sera e trovare qualcuno nel piccolo schermo che è sempre uguale. Vuole Pippo e Mike. Vuole Lorena Bianchetti. E’ il popolo di chi vuole essere preso per mano, di chi vuole Berlusconi. O Beppe Grillo. Ecco, House è come Grillo. Entrambi scorbutici ma anche simpatici, dicono cose scomode e si oppongono a un certo sistema, sfruttandolo e facendone parte allo stesso tempo. Ed entrambi sono seguiti da folle adoranti.
Ma il pubblico di House è anche il pubblico che prima si affeziona a Lost -5 milioni sul finire della prima stagione- e poi lo molla l’anno dopo, perchè dentro la botola non c’è quello che li avrebbe fatti stare tranquilli, che li avrebbe sedati. Ecco, per usare una metafora similmedica: House è come una pillola che aiuta a rilassare –fino alla sonnolenza-, Lost e Heroes invece sono invece degli eccitanti, che ti sconvolgono, che ti fanno venire i brividi, che fanno paura, che ti costringono a fare i conti con tante cose –specie con te stesso, e non c’è niente di più violento ma anche salutare, io credo- Ecco perchè House, pur essendo

nel breve periodo e nel qui ed ora della narrazione un ottimo telefilm, ritengo che nel complesso non abbia davvero nulla da invidiare a certe soporifere fiction italiane.
UPDATE: House ha fatto il botto. Oltre sei milioni il primo episodio, cinque e seicento il secondo. Share identico
(22,91% e 22,92%), cosa più unica che rara. Pane per gli analisti. Ah, in questo modo House diventa il prodotto seriale più visto in Italia in questo momento. 2) E.R. -Nbc- 14×01 “The war comes home”
Archiviato il deludentissimo finale di stagione 13 –d’altro canto mica possiamo chiedere ogni anno al vecchietto E.R. un miracolo snow patroliano come il finale della season 12- riaprono i battenti del pronto soccorso. E abbiamo la conferma che dopo lo splendido colpo di coda della penultima stagione, E.R. ha davvero poco da dire, oramai. Aria nuova, atmosfera vecchia, vecchissima. C’è un nuovo capo, maledettamente antipatico, il dott. Moretti cioè Stanley Tucci. C’è una veterana in pericolo di vita. E c’è Abby, unico faro rimasto ad illuminare la serie. Guardare E.R. ormai significa assistere ad una progressiva moria. Sembra davvero di stare non all’ospedale, ma alle pompe funebri. Uno ad uno se ne ‘vanno’ tutti. E allora auguriamoci che sia vera la voce che presto verrà applicata la dolce morte a questa leggenda telefilmica. Dolce morte ovvero: ok, dobbiamo chiuderlo, ma facciamolo in grande stile.  Si vocifera di un ritorno di: Carter, Jeanie –la dottoressa sieropositiva-, Carol. Ma sono solo voci. Vedremo. Nell’attesa: “presto, lo stiamo perdendo! Sì, ma non intubiamolo, per favore.”

A proposito di finali spettacolari. L’altro giorno parlavo con il mio amico Giramondo –uno che subba ma non revva- di Quando si ama/Loving, soap opera del pomeriggio di almeno venti anni fa -la sorella maggiore di Beautiful-. Qualcuno magari la ricorda -Trisha Alden vi dice nulla?- Insomma, gli autori, dovendo chiudere baracca e burattini, si inventarono un finale shock. Un serial killer che a poco a poco uccide tutti i protagonisti storici della soap, a cominciare dalla mitica Stacey Forbes. Finché non si scopre che l’omicida è una donna, l’altrettanto mitica Gwyneth Alden. Ecco uno stralcio dello strepitoso finalone del 1995, vedendo il quale mi sono commosso di nostalgia –>

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26 Replies to “Debutti di stagione: House, E.R.”

  1. Cary Grant… pardon… Hugh Laurie è uno degli uomini più belli del mondo, nonché l’UNICO inglese bello che mi sia capitato di vedere in giro – fanno eccezione il mio adorato Tony della Callan (che però era di geni assolutamente spagnoli) e Caira Naitli (non mi va di controllare come si scrive) che però a ben guardare è solo anoressica e molto fashion (sì, come Jonathan del Grande Fratello).

    Mi unisco alla schiera dei fan della ripetitività confortante e applaudo alla morale scontata finto-alternativa.

    In soldoni: ti manderò una mail Nico, appena fatta pace con il cervello (ma non sui serial – la mail, intendo).

    “Baci, ti seguo sempre” (come scrivo nelle lettere da fan al mitico Huggie)

  2. Eccheppalle, non mi ha preso il nome… :-/

    Sorry, quella di qui e di sopra era Ottavia, comunque. 😉

  3. credo che il pubblico anestetizzato da House sia anche il pubblico che ha mandato al macero una serie non dico bella, perchè forse è discutibile, ma sicuramente promettente come poteva essere Studio 60. Che io continuo a rimpiangere.sniff.

  4. uggesù, triscia!

    ma questo è revaival puro!

    ma tu sei il gestore dei nestri ricordi televisivi!

    li attivi così, all’improvviso, di sponda.

    che io me lo ricordo “quando si ama”, aveva tutte delle luci scure, era buio, e mia figlia volevo chiamarla Ava, come quella che si è sposata tutti i personaggi maschili della soap, la mamma puta(tiva) di bruc!

    vabbè, la smetto. ma questo è un post attivatore….

  5. A me, i serial con i dottori, simpatici o antipatici che siano, non sono mai piaciuti e mi sono sempre sembrati – come dici tu – NOIOSISSIMI.

  6. TFM tu non ci crederai ma ho parlato di “Quando si ama” l’altra sera coi mieie amici a cena, perchè stavamo parlando di doppia personalità (sempre discorsoni impegnat noi) e a qualcuno è venuta in mente Lili Slater, la moglie di Jack Forbes..ma pensa te..

    Non sapevo di questo finalone, sul tubo ci sono tutte le scene, ma devo fare di tutto perchè mia mamma non lo sappia, perchè non so se reggerebbe il colpo..

  7. Ottavia: m-a- q-u-a-l-e o-n-o-r-e! Non solo ti palesi all’improvviso -ecccivoleva che ti toccassi sul vivo del tuo dottorino!- ma mi citi anche Tony della Callan e mi fai ripensare a tante altre robe. Mi vuoi far commuovere. In attesa della tua mail, sappi che la blogosfera senza di te è veramente più povera -sempre che tu non abbia aperto un blog sotto mentite spoglie, il che non mi stupirebbe! 😉

    Rain: eh lo so, me ne avevi parlato della tua passione per Studio 60. Io ce l’ho in stand by come serie prossima ventura da scolarmi come un liquore 😉

    Viola: Ava, la cui attrice è cambiata cinquanta volte ma la prima rimarrà sempre nei nostri cuori. Ava, non solo mamma putativa di bruc, ma anche di gabrielle solis di desperate. Se non l’hai mai vista, ti dico solo che il personaggio è lo stesso, 20 anni dopo.

    Evviva gli tsunami-revival!

    Quadrilatero: eh lo so, per te mistero e fantasy-scienza (non landia) sopra tutto 🙂

    Max: Noooo Lily Slater, era bionda se non ricordo…ahhh quanti ricordi all’ora di pranzo, quante risate. Ricordi Clay Alden che moriva e poi spuntava con un’altra faccia? Quando si ama spaccava, non c’è dubbio. Pensa te…davvero! Non lo diciamo alla masmmma 🙂

  8. pure io non reggo house e grillo, e non guardo più e.r. da quando morì il dott. green (tristezza)

  9. credo che tu abbia centrato il punto. Il problema è che ogni puntata del dottor House è chiusa, mentre in Heroes (lo sai Lost non l’ho ancora visto) ogni volta rimani con la curiosità di sapere cosa succederà ancora… TuttoFaSociologiaTelefilmica

  10. oh ma che bello sto blog. già mi erano partite le palpitazioni perchè mi sentivo vecchissima a conoscere “quando si ama” e invece lo conoscono tutti. fiiiuuu…che culo, direi!

    trisha me la ricordo come una delle poche paccioccotte non grasse e carine dei telefilm. finalmente una donna con gli attributi e ovviamente me la ricordo sfigata, o sbaglio?

    poi partecipo con commozione alla degenza del povero tfm, però la smetta di parlare di dottori che tanto non le servono come amuleto salvifico. a proposito di dottori, nemmeno stanley tucci risana la serie? a me diverte sempre quell’attore.

    poi vorrei spezzare una lancia per gli inglesi. mi spiace ma a me piacciono proprio. beh non quando assomigliano a pete doherty. è che, insomma, ci sono dei gran pezzi di figlioli… ecco.

    neru

    p.s. cary grant era oggettivamente bellissimo e va sempre citato. insomma ci sta sempre bene come il cacio sui maccheroni, e brava la nonnhouse!

  11. Desdina: ah, la morte di Ciccio…

    Pat: infatti alla fine lo scontro è tra chiusi e aperti: House, CSI, Criminal Minds vs Lost etc

    Quadrilatero: ma sbaglio o ultimamente vanno meno di moda gli avvocati? Hai mai visto Boston Legal? Com’è?

    Neru: Trisha era sfigata perchè prima le moriva Steve -meccanico- poi si metteva con Nick Dinatos -un miliardario losco e andavo in solluchero perché uno di origini greche e ricco si chiamava ‘dinatos’- poi altri amori impossibili. Una specie di perseguitata, insomma.

    No no Stanely Tucci in E.R. è deludente. Ma è il personaggio che è poco attraente. Lui è bravo, ma.

  12. Ma anche Trisha è morta? Ma “Quando si ama” non è sparito dai palinsesti lasciandoci tutti con un incolmabile senso di vuoto? Io non ricordo di averne mai visto la fine….però mi ricordo benissimo di Jim,il prete spretato!

  13. Bah se non ho capito male la ragazza che c’è nel video con Gwyn è Trisha (l’attrice è cambiata) quindi no, non muore. Quando si ama, se confrontato con Beautiful, è un capolavoro dell’audiovisivo del ‘900 tutto.

    Jim, il prete spretato! Quant’era ‘sicula’ quella storia 😉

  14. ah, ecco. ora ricordo. in effetti la trisha a cui mi stavo riferendo non era quella del video. e cmq sì me la ricordo perseguitata ma soprattutto sfigatissima… insomma le capitavano storie d’amore reali…

    allora è più importante la scrittura dell’interpretazione dell’attore? cioè pesa di più la caratterizzazione dello sceneggiatore? vale solo per film e telefilm o anche per il teatro? un testo classico eccellente resta eccellente anche se c’è un attore mediocre? o ti riferisci solo al retrogusto della narrazione? (puoi rispondermi anche fra 10 anni…viste le domande…) 😉

    neru

  15. All’inizio del post già pensavo al modo in cui contestarti, poi leggendo ho capito che quella che segue ancora House è in effetti la parte più “italiana” di me. House che fa lo stronzo, gli viene detta la cattiveria dell’episodio, ha la folgorazione e corre dal paziente che sta morendo o è a rischio amputazione di qualcosa e lo salva magicamente, manco fosse un heroes.. E pensare che capolavori e dico CAPOLAVORI come Lost hanno avuto risultati simili solo con la prima serie e Heroes (che reputo cmq inferiore a Lost per quanto bello) è stato un inaspettato floppone..

    Il Piccolo Gandhi

  16. Non è che Lost abbia chissà che sviluppi di trama. La mia è sicuramente una posizione impopolare ma è evidente l’intenzione di portare avanti la serie sui sopravvissuti soltanto a fini commerciali….Io sono riuscita a seguire e anche a fatica soltanto la prima serie…”Desperate” tutta la vita!…e adesso bastonatemi! 😉

  17. ah ah ah, continua pure ad ascoltare elvis perkins sul tuo fm caro tfm!!!

    che gusto…continuo a sentire invidia nell’aria! 😉

    neru

  18. Neru: ecco appunto, due domandine così 🙂 Ti anticipo solo: sceneggiatore/autore/ scrittore UBER ALLES.

    Gandhino: hai sintetizzato House meglio di me 🙂

    Stanton: non è che ti bastono, semplicemente non sei più mia amica, ecco 😉 Comunque, non per voler fare il fissato -noooo-, ma se guardi la seconda e la terza serie di Lost, ah che svilupponi che ci trovi!

  19. vabbè, io interpreto la sua affermazione come soprattutto, chè lei mi sembra un po’ esagerato. ma carissimo, può anche convincermi…diciamo che ci sono margini di persuasione, ovvio se ben argomentati. beh, sì in 10 anni credo che ci riuscirà, ad argomentare intendo!

    neru

    p.s tfm2 ti sei dimenticato lo sgrunf! 😉

  20. Che emozione rivedere Gwyneth Alden…Clayton Alden…Alex Masters…ma Trisha non mi è sembrata quella che c’era all’inizio mi ricordo che aveva i capelli lunghissimi…naso diverso…o forse ero troppo piccola per ricordarla bene…anche se mi è sembrata di rivederla nelle ultime puntate di Sex and the city…

    Ps: ti è passata l’influenza? Anche a me viene sempre quella loffia! E’ insopportabile!

    Ciao. Rox…la piccola delle Sisters giurate

  21. Ehi Rox avevo dimenticato di citarti nella conversazione su Trisha and co. -era in Sex and the city? Davvero?- Potrai mai perdonarmi, potrai? Io zi ho provato…

  22. Ciao,

    si Trisha (Noelle Beck) in sex and the city faceva l’ex moglie di Mr Big!

    ziao

    Rox

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