I genitori, la rovina dei bambini

Domanda: chi sono i protagonisti indiscussi di una manifestazione per bambini che si svolge nel cuore sud di Roma?
Risposta:Ma i genitori! ovviamente.
Considerando che ogni pomeriggio per il parco transitano almeno un centinaio di rigazzì –la domenica anche centinaia di migliaia, secondo me– e che solitamente i mocciosi vengono scortati da papà e da mammà-se sono ancora vivi-, avrete un quadro più o meno esaustivo, almeno numericamente. Genitori. Non si nasce imparati, si dice. Sì, lo so.
Ma alcuni dovrebbero essere denunciati alla lega anti-vivisezione, o al limite a Lina Sotis. Genitori. Poi uno dice. Se il bimbo è un cafone lo sarà anche il padre. Se il bambino bestemmia il padre non sarà uno stinco di santo –ahò, mannaggia la mad….a, dice un treenne: io mi giro di scatto, fulmino il padre che mi guarda e fa spallucce, mort… sua– Se la bambina salta una fila composta da: dieci suoi coetanei + TFM tutti addicted to fontanellauna, sola, ecumenica e apostolica, per tutto il parco!-, il genitore la guarderà da un paio di metri di distanza, tronfio et orgoglioso: tutta sua padre.
Fin qui i padri. Ma anche le madri, finora insuperabili.

1) La madre o la nonnao tutte e due: iattura!ambiziosa come nessuna che: mio figlio è il più bravissimo, il più bellissimo, il più in gambissima -se femminuccia-. Insomma, stile Luchino Visconti, ma senza lo stile di Luchino Visconti.
– Scusi TFM, che fate a questo laboratorio?
Impariamo i bambini all’uso del video e magari facciamo loro fare delle riprese, o magari scriviamo una storia e li rendiamo partecipi.
– Ah, ecco, mio nipote –Federico, e fatti avanti! con spinta dal basso verso l’alto, tanto forte quanto un poderoso calcio nel culo- ha recitato in una fiction con Michele Placido.
– Bella pe’ ttè!
– Ecco, Federico ha qui giustappunto una…
E la nonna ingioiellata prende dalla borsa un reperto di telecamera della guerra di Crimea.
– Federico, faglielo vedere al signore –signore a chi?- come sei bravo a fare il regista!
– (Federico) No!
E scappa, scappa via, cosa mai sarà, scappa via, non tornerà, Federico, scappa via verso la tua giovinezza.
-Mi dispiace TFM, non ho idea di perchè faccia così. Non è così timido, di solito.
– Non si preoccupi, signora. Se cambia idea, noi siamo qui fino alle 1930.
(Mani dietro la schiena, sorriso a 54000 denti, avanti il prossimo!)

2) La madre incoerente che: non è che posso lasciarveli –li: maschio di 6 anni e mezzo e femmina di 4 anni- un momentino ino ino?
-Certo che sì.
E dopo tre ore e ottomila capelli bianchi in più, la vai a cercare -la madre- e la trovi buttata per terra con una tetta da fuori che allatta un altro figlio –il terzo? il quarto? chi può dirlo!– e ti guarda e ti riconosce e ti chiede Oddio! è successo qualcosa?
(No, ma sta per succedere se non ti sbrighi a riprenderteli. O sennò mi paghi e mi usi come asilo!)

3) La madre-santa che:
– Mamma mamma possiamo venire qui ogni giorno che TFM e la sua collega mi hanno detto che se voglio posso essere il protagonista del cortometraggio?
E la madre-santa impanicata che si guarda attorno chè ha già capito in che guaio sta andando ad infilarsi, e infine sì, va bene! hai vinto, però mi raccomando comportati bene. E il bimbo novenne si comporterà benissimo e paziente verrà ogni giorno e ogni giorno ti dirà Non vedevo l’ora di venire che quando sto con voi mi passa il mal di testa e sto bene e mi diverto e a te verranno le lacrime agli occhi –allora a qualcosa servo! qualcuno trae beneficio dalla mia esistenza!– e infine ti sveglierai quando:
-Tieffemme?
– Dimmi, Giorgio.
– Allora il cortometraggio lo proiettate domenica?
– Se riusciamo a montarlo per tempo, certo!
– Guarda che io l’ho già detto ai miei zii, ai miei compagni di scuola, ai miei amici del centro estivo, ai miei amici del palazzo, a mia nonna, ai miei cuginetti…

4) La madre disperata che: passa davanti al nostro laboratorio video e poi a quello accanto dei burattini e si rivolge alla figlia adolescente ma ancora bimba:
– Ehi, Maria Chiara, guarda guarda lì fanno il laboratorio dei burattini!
– (E la figlia) MA STI CAZZI DEI BURATTINI! Io voglio fare la protagonista del film assieme a Tieffemme! Tieffemme tu fai il protagonista maschile e io quella femminile!
E TFM si rotola a terra dalle risate, come un bacarozzo istupidito dal baigon, mentre la madre si copre gli occhi dalla vergogna e la figlia completa il quadretto con:
– Mamma guarda! Tieffemme ride perché ho detto STI CAZZI!

Grazie Maria Chiara, grazie, siamo noi che dobbiamo dire grazie a te. E sul serio sti cazzi se qualcuno non capisce o ti prende in giro per la tua voce troppo alta e i tuoi pensieri senza filtro e senza rete, noi -io- ti dobbiamo un favore. Per quella risata spontanea anche quando apparentemente non si dovrebbe.

18 Replies to “I genitori, la rovina dei bambini”

  1. già, fantastica la bimba!

    …ma io rido per un’altra ragione….qui accanto c’è la storiella dei tortellini….

    non rido di te caro tfm….ma con te (visto che mi è successa la stessa cosa con un brodo di pesce…che è pure peggio!)

  2. ogni volta che mi permetto di dire mannaggia ai genitori, mi si rivoltano tutti contro (anche i miei di genitori!). dicono ma scheeerziii? è la società, sono le frequentazioni. già la storia siamo noi e i figli non frequentano i genitori, ops ora che ci penso è vero…spesso i parents parcheggiano i figli in qualche luogo da qualche parte con qualcuno e chi s’è visto s’è visto. mi sembra di aver capito che c’è anche un parcheggio mentale.

    aiuto, sono messa male anch’io. ho dovuto leggere il commento di viola per capire il twitter…avevo pensato: embhè, perchè i tortellini non si scolano? ok, devo andare a casa a dormire.

    neru

  3. ‘Sti cosi lo avrei detto anch’io, ma ai mille mila genitori incapace e/o inetti alla vita di cui hai narrato!

    …e il brutto consiste nel fatto che sono DAVVERO tutti così!

    NVL

  4. Devono solo provarci ad ammollarmi dei bambini incustoditi.. TFm ma nell’ultimo periodo non starai frequentando un pò troppi bimbi? O_o

    Il Piccolo Gandhi

  5. ma che belli! sai cosa mi piace un sacco dei bambini? non sono mai banali! e si inventano delle spiegazioni delle cose e del mondo troppo più belle di quelle vere! saluti e sorrisi

  6. Pat: peccato che non sei di roma, un saltino alla festa dei bambini potevi fartelo!

    Viola: sai cos’è davvero peggio? Che quando mi sono accorto del danno ho scaraventato lo scolapasta nella pentola, nella speranza di salvare il salvabile, cioè qualche goccia di brodo. Poi ho rovesciato la pentola nel piatto. Sono uscite due microgoccioline. Considerato che non avevo neanche il formaggio grattuggiato, pensa un po’ che robaccia schifosa…

    Ma brodo di pesce con i tortellini? 😉

    Neru: nel nostro caso è soprattutto un parcheggio mentale…

    NvL: come sei educata…(a non ripetere l’improperio della ragazzina!)

    PiccoloGandhi: lo so, ma il lavoro è il lavoro!

    Virgh: ecco, finora era sempre stato BEN celato,ma quando ti trovi davanti certi ragnetti…

    Javel: è vero non sono mai banali. Si guasteranno tra poco, ovviamente.

    Max: (Faccia alla Carlo Verdone) cioè in che senso? Giurin giurella che è tutto vero -bestemmioni compresi- talmente vero che la mia mascella ogni giorno ci mette le ore a riprendersi dallo stupore.

    Ofelia: non ti sbagli, per ora a Roma non ci sono tantissime manifestazioni per bimbi. Però se capiti, palesati in qualche modo, non fare che vieni, vedi e te ne vai! 😉

  7. la spontaneità dei bimbi è meravigliosa e tante sono le risate di cuore che ti capita di fare a vederli e sentirli.

    le parolacce no, però, in bocca a loro son proprio stonate. ma qui ahimè è colpa dei grandi, da cui loro tutto prendono.

  8. Non lo troverò mai. Nemmeno su Google. Perciò o mi dai un indizio oppure la pacca rimarrà virtuale.Il che sarebbe un peccato perchè non potrei palesarmi! ;P

  9. Aga: a volte le parolacce in bocca ai bimbi fanno ridere. Dipende dal tipo di bambini, ovvio.

    Viola: ahh, linguine. La ricetta?

    Ofelia: dalle parti di Caracalla. Dài adesso è facilissimo!

  10. sai che ci ho pensato e hai veramente ragione? credo proprio che si tratti di parcheggio mentale, il che è preoccupante a ben pensarci.

    neru

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *