Stromae e la televisione quella bella
La televisione generalista si sta spegnendo lentamente, ovunque. Ma è ancora in grado di regalare dei sussulti. Ne ho scritto in diverse occasioni su Link: la diretta, con il suo qui ed ora, i suoi imprevisti, quella sensazione di guardare qualcosa di irripetibile assieme a milioni di altre persone, è l’unica strada per essere ancora un’alternativa al piattaformismo. Ma non basta: è necessario avere cura dei dettagli, partorire idee non necessariamente costose, trattare il pubblico come un interlocutore degno, alla pari, senza moralismi o ricatti emotivi. Si può fare.
In Francia i telegiornali, specie nel weekend, hanno una coda magazine, con ospiti di varia estrazione culturale che parlano, promuovono, discutono. Tutto molto francese. Ieri sera, sapendo che l’ospite sarebbe stato Stromae, ho deciso di guardare il tg di TF1. Come si vede nel video, l’intervista procede in modo abbastanza classico, Stromae (nome d’arte che sta per Maestro, ricordiamolo) parla dei lunghi anni di pausa, del nuovo album, racconta aneddoti, le solite cose. A un certo punto la giornalista affronta il tema del malessere esistenziale e della solitudine del cantante, e gli chiede: La musica l’ha aiutata a liberarsene?
Stromae, e qui bisogna immaginare lo stupore e la bocca aperta di quasi sette milioni di spettatori, l’attimo in cui la televisione non è quella cosa orrenda orrenda ma una cosa leggera leggera e bella bella, risponde così: cantando. La telecamera stacca su di lui e parte un lento piano sequenza che lo avvolge con un movimento di andata e ritorno, mentre lui rimane seduto e alle sue spalle lo sfondo rassicurante del tg si incupisce e ingrigisce seguendo il testo della canzone (“L’enfer”), per poi ritornare su un piano più largo e sui saluti della giornalista. Ci sono modi e modi di fare promozione. Come ai tempi di Formidable, quando fece una performance incredibile in giro per Bruxelles, Stromae sa sempre trovare quello giusto. Stavolta ci ha anche regalato un momento di grande televisione: cura dei dettagli e stupore, si può fare.