Riprendere Parigi: non sarebbe eroico non essere degli eroi (c’era ancora un on the road da raccontare)

mappae siccome ai tempi arrivai a roma in macchina mi pareva cosa buona e giusta andarmene allo stesso modo, con la stessa macchina, una twingo scassata del ’97, così da poter dire Ho fatto palermo-parigi on the road e ci ho messo dieci anni.

e io che mai fui fan dei viaggi in macchina, perché allora un viaggio in macchina con le provviste, le riviste e le canzoni che ascoltavo sempre a lu mare?
semplice: provateci voi a spremere un’intera vita dentro un trolley di 20 kg che poi al check-in la signorina dice Eh no mio caro sforasti di due etti vai a pagare l’extra e accendi un mutuo

insomma abbandono il raccordo che c’è questa canzone e poi è tutto un martellare a centoventi corsia centrale ogni tanto qualche sorpasso a gente ca pare ca stà puttannu ‘u mottu (traduzione: maria che lentezza, pare che sta portando il morto, ed effettivamente così è, due morti dico due ne incontro e me ne imbatto)

lazio umbria toscana emilia romagna, insomma tutta l’autostrada del sole, tutta liscia come il sole, anche lo scary grumo di terrore mitologico chiamato Roncobilaccio Barberino del Mugello, fiuuu pausa a bologna

pausa, intervallo, pecorelle: dunque la toscana è meravigliosa e prima o voi ci voglio vivere – ti voglio vivere, toscana! sandrone dazieri, hai visto che bel titolo, dai pubblicami, ti prego, i wanna be rossello ninno tfm! – mentre invece l’emilia e la romagna lo vedi lo senti che c’è operosità nell’aria, corsie larghe, un sacco di macchine, un sacco di gente che lavora, lavorerà, avrà lavorato, dicevo operosità nell’aria non a caso: per tutto il pezzo di pianura padana nell’aria c’è POLLINE DI MERDA, sì avete capito bene, roba che si devon tenere i finestrini chiusi che è meglio crepare di caldo o di merda?, e voi mi direte eh beh ma che vuoi la padania è operosa, è tutto un concimare di qua e concimare di là, sì ok, ma sempre fragranza di merda era.

bòn, tom tom dice di prendere la piacenza torino e chi sono io per deluderlo. insomma mi credevo di lambire milano e invece c’è questa bretella a due corsie in cui all’improvviso scompare civiltà. piacenza torino significa che io poi entro anche a piemonte che qualcuno forse già lo sa è anche la mia regione natale, anzi proprio passo dalla città che diede alla luce le petit tieffemmin, chiamo madre e madre piange al telefono insomma manco me ne accorgo che è già VAL D’AOSTA.

val d’aosta ovvero TRAFORONE DEL MONTE BIANCO.
allora flashback: prima di partire portai macchina da meccanico decennale di fiducia. senti meccanico io con questo trabiccolo ci devo arrivare a parigi. fai quello che devi fare. lui dopo due giuorni: c’è cambiare i freni, la CINGHIA DI TRASMISSIONE, e anche le ruote di davanti. ci vuoi arrivare sano e salvo a francia? io: mais oui! lui: 650 euro grazie. io: ma li mortacci di tua nonna in carriola.

traforoinsomma sono sulla strada che porta al TRAFORONE. strada in salita. twingo cara finora non ha dato segni di problema. ma. twingo è vecchia. e stipata come un uovo. la strada sale sale, insomma twingo ci prova ad arrampicarsi, lei po’verina!, ma a un certo punto, questo punto che davanti a me ho solo IL MONTE BIANCO ai lati IL NULLA è domenica mattina non c’è nessuno per strada ah dimenticavo piove pioggerella e l’unico colore che c’è intorno è un’ENORME SCALA DI GRIGIO TOPO SOLITUDINE insomma the twingo comincia a fare un rumore assordante del tipo:

BRUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU

che quando c’è di mezzo la vocale -u sono sempre cazzi, fateci caso.
insomma the dramma totale. com’è come non è arrivo fino al confine. fa un freddo di quella maiala, e io, nella mia ingenuità di persona buona e cristallina, penso: ci sarà una stazione di servizio prima di passare il confine, no?
NO.
entro in un bar. io: scusi signorina barista io bisogno controllata macchina, c’è stazione di servizio paraggi? barista rumena: ahah tu pazzo cosa vai cercando qui, qui traforo tu se vuoi scendere a primo paese che trovi. 

ci credete all’istinto voi? bene, io ogni tanto ho una vocina che mi parla all’orecchio: la vocina è flautata e angelica e anche un poco afrodisiaca tipo DEA DELLE DEE. bene, questa vocina – IO SENTO LE VOCI – mi fa: tieffemmino, futtatinne e don’t worry, everything is gonna be alright.
bene, me ne fotto di ansia, ebbro di pace giamaicana rimetto in moto, twingo si è riposata, non fa rumore che la salita è finita, insomma pago ‘sti 35 euro per passare il confine e mi infilo nel TUNNEL: considerate che alle spalle lascio l’inverno, la pioggia, la tristezza e davanti a me ho un BUCONE NERO di 11 km a una sola corsia. se twingo abbandona me io FOTTUTO.

e invece, dopo questo quarto d’ora a 60, in cui il verbo incanutirsi assume nuovo significato, insomma esco dall’altra parte che è FRANCIA, ma soprattutto PARADISO:
cielo terso che più terso non si può, sole splendente, caprioli che saltellano qua e là, fiori che sprizzano colori, gente che sorride e si vuole bene, caldo, amicizia, e anche uno striscione con scritto

BIENVENUE TFM!

bòn, il primo cartello che incontro dice: Paris 595 km. voi ci credete che la strada è tutta dritta e che non fa un goccio di pioggia, anzi caldo di estate e l’unico inconveniente è un poco di vento esagerato che le autostrade sono tutte in mezzo al vuoto? credeteci.

kinderdue pause in due autogrill di francia, da cui evinco la differenza cruciale tra i due paesi: se negli autogrill d’italia viandante stremato trova solo cose del tipo 20 KG di NUTELLA, MEZZO METRO DI KINDER e cose così, invece in autogrill di francia viandante felice trova cose tipo: demi baguette, tramezzini, cioccolatini MA ANCHE FRUTTA e cose verdi e arancioni che fanno bene a salute di viandante che mangia leggero e non si addormenta.

insomma entro a parigi con questa canzone in sottofondo. secondo voi da quale porta potevo mai arrivare? esatto, porte d’italie.
e niente, è una bella domenica di ottobre, ci sono tipo oltre venti gradi, si sta in maniche corte, gente è serena, donne sono incinta e uomini fumano.
io invece un giorno lo racconterò a nipotini davanti a caminetto: di quella volta che me la sono vista brutta sul traforo del bianco ma mi ripresi parigi da vero heroe.

24 Replies to “Riprendere Parigi: non sarebbe eroico non essere degli eroi (c’era ancora un on the road da raccontare)”

  1. Che dire…beato te, non sai quanto t'invidio!
    Buona fortuna
    Sabrina

  2. io ci arrivai domenica d'ottobre con ami8, bambino di 4 anni e marito (che poi in treno se ne ripartì il martedì per Italie)
    (pausa a Bologna opportunamente segnalata ti avrebbe procurato punto di ristoro)
    stacci bene a Paris e salutami le Tuileries (o quel che n'è rimasto)
    ciao

  3. Miseria TFM,
    sei arrivato a meno di 30 km da casa mia. Prossima volta che sei in Piemonte chiama e ti invito a pranzo
    😉

    New_AMZ

  4. arrivare a Parigi in macchina, io non consoco che questo metodo! 6 ore circa per attraversare in orizzontale il Nord Italia e un circa più o meno altre 6 per arrivare alla Ville Lumiere. non ricordo però da che porta siamo entrati l'ultima volta, ma vedere al'improvviso spuntare la Tour che illumina il buio è sempre una gioia.

    buona permanenza!

    bdeyes

  5. Cappottazia obbligatoria al passaggio sulla U.
    Clem

  6. *Aldf: merci!

    *Shanpu: magari un roma-genova ma no, non sarebbe stato lo stesso! per grande viaggio ci vuole grande pennello!

    *Sabrina: grazie ma ne riparliamo a gennaio 😉

    *Yet: quindi hai vissuto anche tu a Paris!

    *Yet&New: facciamo così. Al ritorno (quando sarà se sarà) mi fermo volentieri da tutti e due per una rifocillatio.

    *Poggy: scommetto nel passaggio sugli odori della Padania 😉

    *Bdeyes: io ci arrivavo dalla Rer o dal bus o dal treno. Mi mancava solo la macchina.

    *Clem: 😀

    *Palbi: ehh lo sai che TFM ama i particolari 🙂

  7. amico!
    hai fatto il viaggio di ulisse abbravo!
    benarrivato 🙂

    (amico però che minchia dici di vivere in toscana ià…stai a parigi no sei credibile!)

    stai bello!

  8. sofro ma devi saperlo. il puzzo più puzzoso e operoso e schiltoso è a faenza. proprio all'altezzaautostrada miasmi di ventura. 

    parigi come romania gente si sposasiamasitravasa?

    muovi le mie  barchette.

  9. In bocca al lupo per la nuova avventura TFM e sappi che sei stato davvero eroico! Buona permanenza a Parigi!

    Alessia

  10. *insomma praticamente ho fatto il giro d'italia, sono passato davanti casa dei miei lettori e non lo sapevo! Prof, Belg, a saperlo non spendevo un patrimonio negli autogrill!

    *Viola: dici che le colline toscane sono così bbrutte?

    *Moglie: madonna stavo morendo, a saperlo prima cambiavo strada. o non partivo proprio 🙂

    *Anna&Alessia: grazie

  11. Se al posto della Twingò avessi avuto la Punto del lingotto eri spacciato!

    Salutami la Carlà!

  12. comunque uno di noi due è finito in un paese che non è la francia anche se è chiamato francia, perchè qui le baguette sono enormi, nei supermercati vendono solo le extra super confezioni di tutti i dolci e trovere un kinder bueno solo è impossibile. però la frutta c'è.
    stefania

  13. *Estia: 🙂

    *Vlà: già là sàlutài, Càrlà

    *MariaLuisa: grazie!

    *Stefania: però nelle pubblicità scritte e parlate c'è sempre la scritta o la vocina "fate attenzione a quello che mangiate e fate movimento" infatti sono tendenzialmente magri

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