Non c’è bisogno di discutere: il primo disco non si scorda mai

Qual è il disco della tua vita?Ecco una di quelle domande insopportabili, una di quelle domande che se fatte a bruciapelo possono mettere in crisi un’esistenza rendendola più friabile di un grissino. Il disco della mia vita. Ansia da prestazione.
Due mesi fa, mentre mangiavo alla mensa della Rai, tra un’ex velina e un cosciotto di ex-pollo, il vicecapo mi ha rivolto questa domanda. Panico. Ehm. Balbettio. Il disco della mia vita. Ci ho pensato su, ho preso tempo facendo una scarpetta di classe al sugo degli gnocchi al sugo. Ho detto Mmmboh forse Grace…anzi no The division Bell…anzi no Adam and Eve…Senti Non lo so!
Ecco: Ci sono Non-lo-so e Non-lo-so. Quel Non-lo-so credo mi abbia compromesso qualsiasi opportunità futura di lavoro.
Ma ora invece lo-so, e vorrei tornare indietro nel tempo, e rincorrere il tipo per i corridoi della Rai e dirglielo, qual è il disco della mia vita.

1994. Internet non esiste. I cellulari sono ancora dei citofoni elitari. Al posto degli sms le dichiarazioni e le cazzate scritte sui diari. Berlusconi crediamo si sia già levato dalle scatole. Beata incoscienza.
Tfm è in piena fase ormonal-brufolos-adolescenziale. Passa i pomeriggi zompettando sui campi da tennis -colpo migliore: dritto devastante lungolinea e ribattuta in contropiede- e traducendo versioni -materia preferita: il greco, sin da quando emersero analogie inquietantemente belle con il dialetto siciliano, tipo il verbo Bastazo, close to Vastaso!-, e facendo tante altre cose -le devo proprio dire?-.
Poi. La musica. Una specie di nebulosa confusa. Stimoli di qua e stimoli di là. A casaccio. Gli 883. Sei un mito. Siamo un mito. I sabato pomeriggi in discoteca. Le feste in casa con le patatine e la coca cola e la birra -birra!-. Corona. The rythm of the night. Corona. Anzi Jenny B. E gli Ace of Base. E Lucio Battisti. E le cassette pirata comprate al mercatino sotto casa o dal tizio che passava con il carrettino -tipo quello dei gelati, ma non tipo carrettino siciliano!-. Micheal Jackson. I Queen. E le cassette fatte alla radio. Che a furia di usarle usciva il nastro e dovevi riavvolgerlo con la matita. O con l’indice, che a me quel solletico piaceva. Gam Gam. Scatman John. Ricordate Scatman John, quel tizio baffuto cinquantenne nerdissimo? Ecco, lui. E poi, un giorno, guardando il primo reality della storia, Davvero!, Tfm sente una canzone, e si innamora della canzone, e si informa e raccoglie a fatica quelle trentasettemilae cinquecento lire e prende l’autobus ed entra nel negozio di dischi che diverrà il suo preferito -verranno gruppi torinesi e cantanti del Nord affiliati a cantantesse del Sud- e lo dice, e lo fa: compra il primo cd della sua vita. Il disco della sua vita. E si precipita a casa, e scarta l’involucro di plastica, e accende il lettore cd portatile –maraviglia!– e infila le cuffie e prova a leggere i testi ma non si capisce un cazzo che sono scritti a mano e così non può fare altro che: ascoltare. Una, cento, mille milioni di volte. E niente fu più lo stesso.

L’altro giorno mi ha chiamato Dolores e mi ha detto: Tfm, sai che tra un mesetto circa esce il mio primo disco da solista? Io ho detto Figo! Speriamo che sia meglio dell’ultimo che hai fatto con il tuo gruppo! Lei mi ha detto Sì lo so lo so, me lo hai già detto che ti ha fatto cagare. Ed è per questo che ti chiamo. Voglio un commento in anteprima da te. Sei in assoluto una delle persone di cui io mi fidi di più! Io ho detto E va bene Dolly, solo perchè sei tu, però. Così mi ha mandato un mulo viaggiatore e l’ho ascoltato. Il nuovo disco. Che dire. Quella specie di affetto che ti viene pensando al te che eri e che non sei più, quella specie di affetto che provi nel leggere i nuovi libri di De Carlo, quella specie di affetto che provi ripensando al primo amore che fu e che è. Niente di più, niente di meno.

Adesso.
Sì, lo so. Altri dischi verranno. Altri dischi più belli, da amare e da farti perdere la trebisonda e mandarti in brodo di giuggiole, ma insomma, vuoi mettere quella corsa all’impazzata per le vie di Palermo, senza praticamente capirci un cazzo di tutto quello che stava succedendo?

UPDATE 30 Marzo
Stamattina, alle 6, squilla il telefono di casa e io rispondo. E’ Tracey. Tracey Thorn. Io dico Che c’è, ancora? E lei mi dice So che ti sto assillando negli ultimi tempi, ma hai sentito il mio disco da solista? Che ne pensi? Io dico Senti Tresi-girl, ma che t’è preso a te e a quell’altra? Ma mi avete scambiato per uno schiavetto? Io avrei altre cose da fare, nella vita, sai? Ad esempio dormire. Appena ho tempo lo ascolto, ti chiamo  e ti dico che ne penso. Che poi, voglio dire, tutto questo smazzo per cosa? Gratis? Eh no, Everything but gratis no! E le ho chiuso il telefono in faccia.

21 Replies to “Non c’è bisogno di discutere: il primo disco non si scorda mai”

  1. volevo scrivere un commento, però ho deciso che ci scrivo un post. Su burattino senza fili. Vado.

  2. Max: l’indizio numero uno è nel titolo del post. Ma poi, davvero non hai capito? Quanti anni hai? 😉

    Toso: eheeh. attendiamo

  3. TFM, grazie per farmi sentire un demente. 🙂

    Ma qualcuno ha capito? Se si lo scriva per favore..(e fu il vuoto).

    Ah, ho 30 anni, troppo vecchio? (non dire di si, non dire di si)

  4. Sì! Nel senso…qualcuno di sicuro ha capito!

    No non sei vecchio, ma sappi che pensavo ne avessi molto di meno. Non so perchè.

    Ti avevo chiesto l’età perchè nel 1994 il disco in questione spaccò veramente. E se nel 1994 avevi 8 anni non potevi ricordarlo. Invece, siccome ne avevi qualcuno di più (…) non hai scusanti!

  5. aiutino? io sono scusata…nel 1994 avevo 6 anni…praticamente un incosciente!!

    Nata

  6. Neanche io ho capito.O meglio,nel 1994 avevo 9 anni quindi non so davvero,però se l’indizio è nel titolo del post mi viene in mente “No need to argue” dei Cranberries,che è famoso perchè contiene quella che credo sia la più famosa loro canzone ovvero “Zombie”.

    Se ho detto una stupidaggine (come può essere) chiedo scusa,ma non ero in età da ricordare le hit dell’epoca che fossero leggermente più sofisticate delle canzoni degli 883.

  7. Nata: piacere di sentirti. Sei scusata, va bene. Che colpa ne hai te se sei del 1988? -!?!?!?!- Ognuno ha le sue magagne

    Utente/e anonimo/a: una firma, una sigla no? -eccheccazzo! Ancora non si è capito che pretendo di sapere quali loschi figuri si introducano surretiziamente nel mio blog?- E poi: a me chi me lo dice che hai indovinato? Potevi lasciare qualche indizio, almeno. Facile bullarsi in questo modo. Vigliacco/a!

    Chandlerina: Che dire…1 conosci l’inglese 2 ti manca poco per conseguire il diploma di risolvitrice di cazzate di Tfm. Se questo fosse un vero blog-fuffa -nemmeno quello, purtroppo!- a questo punto ti prometterei un premio. Ma a me queste cose non piacciono (va bene la copia del disco masterizzata e autografata da me???) 😉

  8. Dario: ti comunico ufficialmente che mi sto asciugando in silenzio calde lacrime di disperazione. No, non parlo dei tempi che furono. Ma di lei, la mini-cantante costretta ai tempi a prestare la voce in playback a una sciampista ultra-gesticolante qualsiasi. E poi, già quarantenne, costretta ad andare a sanremo ad elemosinare attenzione vestita da teenager. Ecco, pensare a lei mi fa questo effetto-

    P.s. “come siamo usciti vivi dalla disco anni 90”. Fa piacere sentirti così perentorio. Siamo usciti vivi? Io non lo so. Basta poco -una nota, un what is love qualsiasi- e io mi trasformo all’istante in Mauro Repetto. Quindi non me la sento di fare certe affermazioni sovversive. Aspettiamo, aspettiamo 😉

  9. hey alexia è una mia compaesana…

    sai che mi ero completamente dimenticato di quel video alla milli vanilli ?

  10. Toso: ma sei ligure? Sai che non l’avrei mai detto? Comunque ognuno ha i compaesani che si merita: io ho Francesca Alotta (quella che è stata coverata da Jennifer Lopez, per intenderci)

  11. Caro TFM…che dire? …nemmeno io ci ho mai capito un accidenti dei testi scritti nel libretto di QUEL cd, e me li sono andati a cercare ( difficilissimo in un mondo senza internet!) tranne Dreams, perchè di quella ( capolavoro) me lo sono tirato giù ascoltando mille volte e friggendo il tatso pausa del lettore cd.

    Bei tempi quelli!!

    Se la Dolores richiama, passamela, che ho due-cosette-due da dirle…!:-P.

  12. Nvl: Mauro Repetto fa l’animatore a Disneyland Paris. O qualcosa del genere. Prima che stramazzi al suolo voglio il premio (anche del monopoli)!

  13. Io la farei anche più rotonda, questa vittoria…glielo dico, quando mi richiama, che anche tu sei d’accordo!

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