Les Enfoirés 2012: ah, beata ingenuità esagonale

Immaginate Gianni Morandi, Massimo Ranieri, Claudio Bisio, Paola Cortellesi, Lorella Cuccarini, Carlo Conti, Fiorella Mannoia, Biagio Antonacci, Nek, Alessandra Amoroso, Emma Marrone, Noemi, Arisa, Nina Zilli, Giorgia, Anna Oxa, Zucchero e tanti, tanti altri. Ora immaginateli in tournée, tutti assieme, per sette giorni consecutivi, a cantare e ballare cover, che ne so, di Mina, Lucio Battisti e Adriano Celentano, in un stadio sempre sold-out e in visibilio-totale. Immaginate che da questi sette concerti venga tratto un cd benefico, con un inedito di quelli strappamil’anima, e una trasmissione televisiva (registrata, una sorta di best-of) che fa 12,6 milioni di spettatori e il 52% di share. Voilà, ecco a voi il Gran Carrozzone Annuale Les Enfoirés:

 

 

 

Verso il 1985 il celeberrimo attore comico-e-altre-cose Coluche fondò l’associazione di beneficenza Les Restos du cœur. Qualche anno dopo chiese a qualche artista di spendersi per raccogliere fondi e fare-la-loro-buona-azione. Narra la leggenda che alcuni di essi si rifiutarono e Coluche li apostrofò così: “Vous êtes vraiment une bande d’enfoirés” (più o meno: siete proprio degli stronzi). Da allora Enfoirés è il nome con cui si identificano cantanti/attori/volti tv che partecipano all’evento. Tutti, ma proprio tutti gli artisti francesi o francofoni che possono venirci in mente hanno fatto parte degli Enfoirés: Salvatore Adamo, Charlotte Gainsbourg, Carla Bruni, Catherine Deneuve, Alain Delon, Charles Aznavour, Johnny Hallyday and so on.

 

Quest’anno, tra gli altri: Yannick Noah (l’uomo più amato dell’esagono), Christophe Maé, mezzo cast di The Voice, cioè Jenifer e Garou, altre talent come Amel Bent e Nolwenn Leroy, l’ex Lolita Alizée (sì, lei, è ancora viva) e pacchi di altra gente costretta a fare cose umilianti come la cover di Poker Face di Lady GaGa (ma anche la struggente Je te promets del nostro Johnny, Rolling in the deep di Adele e Party Rock Anthem degli LMFAO: oui, c’est vrai).

 

Una cosa di una naïveté difficile da rendere a parole: tutti a cantare in coro, accendini, risate-fuori-luogo e tanta, tanta bontà. Purtroppo in giro non si trovano ancora estratti video ma per farvi capire un po’ l’impressione generale dell’emissione televisiva, vi racconto cosa dissi un mese fa al mio amico Guillaume che non riusciva a capire cosa diavolo fosse il Festival di Sanremo: “Vedi Guillaume, Sanremo è tipo una cosa a metà strada tra il carnevale dell’Eurofestival e l’inspiegabile sospensione dell’incredulità che accompagna Les Enfoirés“. “Ah, ho capito” rispose Guillaume, poi vide Loredana Bertè e Gigi D’Alessio e l’unica cosa che riuscì a dire fu: “Oh putain”.

5 Replies to “Les Enfoirés 2012: ah, beata ingenuità esagonale”

  1. 1) Ma li vide nella serata del remix con Fargetta? (Perchè quell’esibizione era tutta tendente Eurofestival…)
    2) A me Christophe Maé piace un sacco
    3) e per la serie “Ogni Paese c’ha le sue disgrazie benefiche” MA tu gliel’hai detto che noi c’abbiamo la Nazionale cantanti da trent’anni?

  2. Sì, è una di quelle cose che è difficile spiegare fuori dalla Francia.
    Poi un giorno rifletteremo insieme al proliferare oltre ogni limite dell’amarcord televisivo di tutte le epoche (i meravigliosi anni ’80, gli splendidi ’60, gli anni ’50 della tv, la tv dei ’90), su tutti i canali, sempre e comunque, ovunque e in replica continua (Cloclo è sintomo di questa malattia, secondo me).

    “emissione televisiva” > il tarlo del bilinguismo confusionale sta iniziando a rodere anche te! Fra sei anni ti scapperà “anziano” per dire “ancien”, e allora sarà la fine. 🙂

  3. Devo dire che questo spettacolo mi ha sempre incuriosito.

    Dal punto di vista musicale sicuramente alcune esibizioni non fanno impazzire (ed è anche normale che sia così, visto che ci son diversi cantanti improvvisati), ma per quanto riguarda l’aspetto teatrale, le scenografie e gli improbabilissimi travestimenti, che fanno da sfondo alla mega-caciara che viene fuori quando gli Enfoirés si metton pure a ballare…bé…secondo me merita di esser visto almeno una volta.

    Alla fin fine viene fuori uno show tutto sommato divertente, per il pubblico e per gli stessi cantanti-attori-ecc. , e lo scopo è benefico quindi…ben vengano questi eventi (se non ci stan sotto biechi avvoltoi pronto a fregarsi qualcosa) 🙂

  4. *Virgh: in effetti la Nazionale Cantanti è la cosa che più si avvicina agli Enfoirés. Glielò dirò.

    *Arco: un proliferare cui potremmo applicare l’espressione “se la cantano e se la suonano”

    *Daniele: io devo dire che quando vedo quelle scenografie penso sempre ai rifacimenti cologno-mitologici della Buona Domenica di Columbro, Cuccarini e Trettrè

  5. chissà perchè mi è venuto in mente l’altra domenica. e adesso sono in fase “ah com’erano belli i ’70”

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *