Gli zombie sobri che leggono camminando (o camminano leggendo)

Il mondo si divide chiaramente in:

 

 

a) quelli che leggono e
b) quelli che leggono camminando (o camminano leggendo: se ci sono sfumature di senso trovatele voi)

 

Divisione per fortuna sproporzionata. Di solito mondo è posto discutibile in cui vivere, e gente altrettanto, ma in questo caso no. Quelli che leggono camminando, quanti sono? L’uno per cento? Il due per cento? Comunque troppi. Certamente trasversali. Capitali del mondo, cela va sans dire. A Petralia Sottana mai visto uno camminare leggendo. Ma a Petralia Sottana sono stato una sola volta in vita mia.

 

Ok, dicevo. Loro, li vedi uscire dalla metro e percorrere questi lunghi corridoi, e poi salire le scale, sempre con gli occhi sulle pagine, e poi fuori all’aria aperta, sui marciapiedi. Degli zombie dall’ossimoro incistato: zombie sobri. Loro vanno dritti, a prescindere, e riescono a evitare pali, gradini, buche nel terreno. Sono salvi e sfruttano al doppio il tempo che han dato loro. Io quelli che leggono camminando li odio, forse perché tutte quelle cose assieme non riesco a farle. Se cammino, cammino. Al limite guardo le figure. Se leggo, leggo. E se ci sono le figure, pure quelle.

 

C’è un’ipotesi, però, in base alla quale io potrei forse non odiare quelli che leggono camminando. E cioè che essi facciano finta. Che si sparino le pose. Un modo per reclamare attenzione, you know, facendo finta che non gliene importa. La gente è capace di molto. Allora, in quel caso, no, non li odio. Io quelli che si sparano le pose mi divertono, li sgamo subito, a volte gli faccio buh!, loro si spaventano ma poi sfodero uno dei miei sorrisi e loro si calmano, sanno che io so, ma capiscono subito che io non nacqui spione. Con me stanno al sicuro. Però, ora che ci penso, non è che io posso pure accollarmi i processi alle intenzioni in positivo. Che me frega, che me ne cale. Per cui, bòn, se uno legge camminando legge camminando. Punto. E ogni volta che vedo uno che legge camminando ecco, io, penso sempre a quanto sarebbe moralmente ineccepibile fargli un bello sgambetto. Così, per vedere l’effetto che fa.

 

27 Replies to “Gli zombie sobri che leggono camminando (o camminano leggendo)”

  1. Se può far statistica a me è capitato di leggere camminando, pure con il reader (pose sparate ancora più alte). Però succede solo se sono in autobus, devo scendere e voglio finire il capitolo.
    Non è un'abitudine. Ecco.

  2. c'è da dire che se si deve proprio proprio finire un capitolo iniziato. di alcuni libri, poi. 
    però è vero che chi lo fa abitualmente, ecco, lo si capisce.

    exoblò

  3. Io ho cominciato in quinto superiore, volevo leggere le affinità elettive e l'unico tempo che trovavo era quello in cui tornavo a casa da scuola. Poi ci ho preso gusto a leggere prendendo le misure del cammino che dovevo fare, è diventato come uno sport 🙂
    Ora non mi capita più tanto spesso, ma se ho un libro che mi prende, si, faccio lazombi anche io (anzi, da quando sono a Roma ho scoperto che si può leggere anche in piedi sull'autobus, tenedosi attaccati ad un palo con una mano ed il libro nell'altra 🙂

  4. Io ho sempre letto camminando, non mi fa fatica e non prendo pali. Invidiami. Bwahahah.
    Clem

  5. ci pensavo ieri, in metro, c'era uno sui trenta, tutto fighetto preciso, che leggeva Siddharta. ora io dico, a trent'anni, se non hai già letto Siddharta, non lo leggi più. ergo, costui si sparava le pose per imbroccare giovinette che a quell'ora prendono la metro. L'ho fissato tutto il tempo, e non ha mai girato pagina. ti ho beccato fighetto, ti stai sicuramente sparando le pose!

    piggy

    P.S. e comunque TFM sa sempre cosa vuole il suo pubblico: io ieri penso a persone in strada che leggono e si sparano le pose? taaac, TFM ti fa il post su persone in strada che leggono e si sparano le pose. TFM ruleggia sul web. 

  6. Ho sempre pensato che ci sono libri che si fanno leggere camminando mentre altri non vogliono. E' il libro a decidere, anche se puoi fingere.

    s.

  7. Mi sono allenato in estate sul bagnasciuga, devo dire che è una bella sensazione. Ma credo ci voglia tanto allenamento per riuscirci in città

  8. come per paturniosa, a me è capitato di farlo solo se dovevo finire assolutamente un capitolo.
    E comunque più dei pali e degli sgambetti, mi fanno paura i ricordini dei cani sui marciapiedi 🙂

  9. A me succede spesso, prima con i libri, ora con il reader. Solitamente di mattina, quando esco, ma a volte anche al rientro nel tragitto lavoro-casa.
    Che dire, fortuna che nessuno mi ha mai fatto lo sgambetto. Mai preso un palo, quello l'ho beccato in fronte mentre camminavo pensando ai fatti miei XD Sono più attenta quando leggo… evidentemente "pensare" mi impegna parecchio XD

    Aliena

    PS se dovessi spararmi le pose sceglierei una rivista figa !

  10. *Bene, aggiorno il post. A giudicare dai commenti siete più dell'1%. Vi faccio lo sgambetto, ma siccome siete amici miei poi vi tengo per un braccio.

    *Pattie&Aliena: piuttosto. Avete il reader? Quale? Consigli? Tabella comparativa? Io da un anno sono ROSO dai dubbi e alla fine ci ho l'inane inazione.

    *Exoblò: ecco, appunto, c'è differenza

    *Yet: sì quello vale 🙂 quante volte lo feci

    *Erbacipollina: ma parliamo di romanzi, almeno, giusto?

    *Plettie&Pattie&Grace: finitura di capitolo vale

    *Clem: attento a non inciampare nella spocchia!

    *Pattie2: si dice leggere, adesso? 😉

    *Piggy: AH NO? TFM anticipa e legge nei pensieri!

    *S: teoria da mettere a corollario

    *Giorgio: ma sul bagnasciuga è più facile, al massimo inciampi nei racchettoni

    *Aliena: definiamo "rivista figa"

  11. ebbene sì amico.
    ho ceduto al fascino del reader (Sony PRS 350). anche io sono stata a lungo dubbiosa, poi prima delle avcanze ho pensato che se mi volevo porate i mieisoliti 7-8 libri era meglio averli in un "coso leggero".
    Io mi trovo bene. Lo schermo non è retroilluminato, si legge molto bene e ti puoi fare tutte le notine con la pennetta.
    Io ne ho preso uno senza connessione a internet, perchè la batteria dura di più.
    Ah e non ho preso il kindle, perché così supporta tutti i formati e non solo quelli di amzon.
    I libri del cuore, però, continuo a comprarli di carta,

  12. *Quindi stai nel Team Sony. Me lo segno. La connessione Internet manco io la voglio, sennò poi mi distraggo. O leggo o leggo. Lo schermo non retroilluminato è un vantaggio?

  13. Rivista figa sta per rivista mediamente specializzata, non troppo che altrimenti non si capisce, possibilmente in una lingua straniera. Qualcosa di scienze, fotografia, economia è terreno minato non si sa mai se è troppo.

    Ereaderparlando: Kindle forevah, leggero, non retroilluminato, wifidotato, economico.
    Ma io sono spirito libero e non mi faccio problemi a de-proteggere una cosa che ho pagato e ho il sacrosanto diritto di leggere come e dove voglio.
    Ora è uscito anche quello touch (non so se è vendibile outside USA) ma a me piace senza, che sto smanacciamento continuo di schermi mi ha stufata.

    Aliena

  14. Aliena, non è questione di problemi a de-proteggere. è che io sono infospastica e non sarei in grado.
    quindi meglio non dover far nulla.

  15. L'unica cosa che riesco a fare mentre cammino è mandare messaggi con l'iphone. All'inizio era dura: pedoni, pali, buche, motorini, biciclette… ho preso di tutto. Poi e' arrivata la fantastica app "type while walking" che ti mostra sullo schermo, come sfondo al tuo messaggio, quello a cui vai incontro. E quindi ho smesso di rischiare la vita. Pero' per un reader non si puo' fare, come fai a  leggere se sullo sfondo della pagina hai il mondo esterno? 
    Mandarina

  16. *Mandarina: vedi, se abitassimo nella stessa città a quest'ora mi avresti già detto di questa App (non lo sapevo!)

  17. io quanto imparo da voi? che io ho appena scoperto dell'app del dettato trascritto e mi sento felice e adesso questa nuova!
    io mi sento una eletta, baciata dalla fortuna, quando un libro mi prende così tanto che non posso non leggere, ovunque io sia. ma è il libro che lo vuole.
    tieffe rulla e detta sul web!

  18. Articolo divertentissimo.

    Ci sono finito dentro perché un mio collega inglese secondo me legge seriamente.
    E qui non è raro.

    Fa le scale, apre porte, si prepara il the, ci butta dentro l’acqua calda, piscia, se lo sgrulla.
    Ovviamente le mani non se le lava.

    Legge seriamente, ma non lo invidio.
    Sia perché è uno zozzo, dia perché è uno sfigato.

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