36 ore. Quello che adesso realmente io posso. Non di più, e non di meno.

Insomma. Uno dovrebbe averne abbastanza. Di stare davanti allo schermo di un computer, dico. 36 ore. A battere come un cretino sulla tastiera. Vedrai / Vedrai. 36 ore a ridere, ad aggrottare la fronte, a disperarmi, a divertirmi. Tempo fa una persona importante, una persona che stimavo, ha detto che quando scrivo io cambio in continuazione espressione del viso. Tu non te ne accorgi, disse lui, ma è così. Io lo guardai, e sorrisi. Ma non a lui. Ai personaggi che avevo in testa, a quello che stavano dicendosi prima di spararsi a vicenda. E morire. Era un soggetto, una cosa in cui credevo. Erano le 11 di sera dell’antivigilia di Natale. Di fronte, i miei già ex colleghi mangiavano pane e salame e brindavano. Io no, io scrivevo. E non li sentivo neppure. Sorrisi a quella persona. Trattai quelle parole per come meritavano. Parole.  L’indomani presi un aereo per Palermo, e mi dimenticai di tutto, come solo Palermo può darti e può farti, quando ne hai realmente bisogno. Come la migliore delle puttane.

36 ore. In cui:
– due tazze di latte (non consecutive)
quattro moka piene piene -una tutta in una volta: non riuscivo a trovare le parole, guai non trovare le parole, quando servono, le parole-;
– due mele; tre banane; una pera; quattro succhi di frutta alla pera;
– dieci biscotti dell’hard discount -una cosa tipo due pezzi tenuti insieme da cioccolato tipo nutella, ma molto tipo-;
– quattro litri di acqua: un po’ di rubinetto -l’acqua di rubinetto di Roma fa bene, lo sapevate?- e un po’ no, ma adesso, così, su due piedi, non saprei quantificare né l’una né l’altra;
– un bauletto di pane a fette -sì quello di quella marca lì, quella marca che nomino sempre-, che tecnicamente era di Curtulill, ma siccome lui non c’è mai, ho aperto la sua credenza e l’ho mangiato io -che poi, da quando Patasfrolly mi ha detto che quel pan bauletto, per mantenerlo così morbido, lo trattano con l’alcool etilico, questa cosa sarebbe da approfondirla, ma non mi va adesso, e non credo mi andrà nemmeno domani-;
Basta. Nient’altro.
36 ore. E me ne sto qui, ancora, con le mie solite domande del cazzo:
– Perché nessuno mi ha detto prima che il detective di Heroes era il pilota dell’aereo Oceanic di Lost (grazie Toso) -ci potrei tirare su un Tutto Torna decisamente positivo-;
– Perché nessuno mi ha detto prima che il padre della cheerleader di Heroes era il figlio gay di Kristle e Steven Carrington in Dynasty -potrei tirarci su un Tutto Torna da leggenda con i fiocchi e i controfiocchi, questo sì-?
– Perché nessuno ancora mi ha detto che telefilm dovrò guardarmi una volta finita anche la dose di Heroes?
– Perché sulla lavagna della mia cucina c’è scritto: TINI’ CANSINO RULEZ -questa a dire il vero la so, visto che l’ho scritto io quando ho saputo che era morto Beppe Recchia, che ora tutti santificano ma a dire il vero forse è il caso di ricordarci davvero chi era Beppe Recchia, cioè niente in contrario con le santificazioni, ma prima documentiamoci, almeno, e quindi Beppe Recchia è l’inventore di quella che Aldo Grasso chiama “inquadratura-pacca sul sedere”, ok adesso possiamo santificarlo-.

36 ore. E io lo sapevo che questo post, nonostante tutta la mia forza opposta e contraria, alla fine avrebbe svoltato con gli anni ’80. Non riuscire a dormire di notte, a volte, può avere piacevoli controindicazioni. Per esempio la replica di un programma del 1988. Azzurro. Condotto da Gerry Scotti. E da Andrea Salvetti. Sì, proprio lui, quello del Festivalbar -no, non quel signore grassottello che ora è morto, il figlio-. Che all’epoca era un sosia di Pierdudi Berlusconi -quello che andava a fare il scemo a Drive In e oggi fa il serio altrove-, era più basso di mezzo metro rispetto ad oggi e si muoveva come un grillo sul palco, tra l’altro. E quindi, alle tre del mattino, senza neanche il conforto di un po’ alcool in cuerpo, ti vedi questa gloriosa pagina di tv commerciale, in diretta dall’ei-fu Petruzzelli di Bari, e -tra le altre cose piangi, ma vabbè  è un dettaglio-:
1) I Denovo, capeggiati da un irriconoscibile Mario Venuti, che se la spassano con la mitica “Un fuoco” e che all’epoca manco ti immaginavi chi e cosa fossero.
2) Scialpi e Scarlett -no, non la biondina, l’altra, quella che poi ne passerà di ogni- con Pregherei, madre di tutti i duetti a venire -Leali&Oxa, Ron&Tosca, per dire, quella che faceva Pregherei se mi sentisse lui -ed io, che già ci vedevo del marcio in ogni cosa, credevo che questo Lui fosse un Terzo di troppo che stava a guardare o a fare chissà cosa, quando invece non avevo capito un cazzo, della canzone, almeno-;

3) Lei -quattro cose da considerare nel vedere il seguente video: uno) lei, Vanessa Paradis, miei cari maschietti all’ascolto, all’epoca aveva quindici anni, quindi fate un po’ voi; due) lei, Vanessa Paradis, oggi, è tipo la compagna di Johnny Depp, o chi per lui; tre) questa canzone, when i was decenne, mi faceva impazzire letteralmente; quattro) i due idioti sassofonisti alle spalle di lei, Vanessa, e che disegnano coreografie a destra e a minchia, anche; e cinque) non era previsto, ma mi è venuto in mente adesso: questo post nelle intenzioni doveva essere di cinque righe al massimo: scusassero-:

 

 

21 Replies to “36 ore. Quello che adesso realmente io posso. Non di più, e non di meno.”

  1. insonnia pure tu?

    l’ho visto anch’io quelprogramma dal petruzzelli….ma com’era bello ilpetruzzelli?

    eppoi: ma non era Tinì CaLsino?….però magari mi sbaglio eh….

  2. The Big Insomnia.

    Io propendo per CaNsino. Dici che caLsino era più in linea con il pecoreccio di quegli anni?

    Che poi a dire il vero, il mio dubbio era sulla seconda -i di Tini: da accentare (Tinì) o da non accentare (Tini)?

  3. Il rapporto tra l’insonnia e gli anni ’80 è strettissimo… non c’è verso di passare una notte insonne senza imbattersi in queste repliche che fanno ricomparire cose ormai sopite… (e comunque non si esce vivi dagli anni ’80) Ma ad Azzurro c’era anche Susanna Messaggio, vero?

    Avrei mille rimaedi naturali da consigiare per l’insonnia, ma voglio togliermi dal ruolo di zietta naturopata…

  4. Confermo: tutti i derivati del pane incredibilmente morbidi vengono trattati con l’alcool…

    Quant’erano fighi i Denovo…?

  5. Paturniosa: contro l’insonnia ballerina che si acuisce nei cambi stagione nulla possiamo mi sa. Ad Azzurro credo ci fosse anche la Susanna, ma non nella puntata che ho visto io…

    Paco: erano talmente fighi che il mondo non si è accorto -abbastanza- di loro.

    Toso: ho provato a scaricare, ma non ho trovato molto. Ci riproverò.

  6. anch’io cambio le espressioni davanti al pc quando scrivo, davanti ad un libro quando leggo, davanti ad una persona quando mi imbarazza, mi provoca, mi colpisce, o semplicemente passa e va, bello. Certo che se dopo tutta la poesia delle tue espressioni e della tua ricerca di parole sfuggite e non perdute ti devi rintanare negli anni 80 tanto tanto tanto tanto tanto bene non stai proprio proprio messo, eh? 😉

  7. Dopo Heroes guardati Jericho.

    E, prima che tu dica “perché nessuno me l’ha detto”, te ne dico due a caso: Jack di Lost era il protagonista di “Fantasmi”, telefilm semisconosciuto in onda su raidue…

    e il Jake Green di Jericho è Skeet Ulrich, quello che faceva il fighissimo “Miracles”, double feature di rai2 insieme a “Fantasmi”. Scaricatelo.

  8. TFM SANTO SUBITO!

    se questo è l’effetto di 36 oreiniterrotte di scrittura…ben vengano…

    comunque when I was decenne, volevo essere Vanessa Pardis…e vdendo con chi si accompagna, forse ne avevo ben donde…eh!

    Volevo a ppro appro posito, tirati in mezzo ad un certa discussioncella…vedi un po’ tu…

    http://noivoiloro.wordpress.com/2007/06/13/117/#comments

    Ciao e buon recupero!

    NoiVoiLoro

  9. Virgh: e che, ancora non l’avevi capito?!?!?!

    Max: secondo me anche la tipa non capiva nulla e buttava un “mia bocca” a casaccio ogni tanto!

    Quadrilatero: ho preso nota (Solo che io ho una certa allergia per i telefilm interrotti bruscamente dai network americani, non voglio affezionarmi, capisci?). Comunque mi piace il tono ultimativo e imperativo tipico degli adepti da telefilm come noi!

    NvL: vengo a fare un salto.

  10. Quel genere di pane con l’alcool dentro ogni volta che lo compro mi crea una tale assuefazione che poi mi vergogno,e non lo compro più.

    Mannaggia a Vanessa Paradis,e ai suoi 3 figli con l’uomo perfetto.

  11. In effetti i tre telefilm citati sono stati tutti sospesi.

    Ma a quanto pare Jericho avrà presto una conclusione.

    Scaricatelo era riferito a Miracles. Sì, si interrompe presto, prestissimo, ma è davvero bello.

  12. Adoro questo flusso di coscienza. Nono sono mai venuto a commentarti anche se tu sei sempre venuto a commentare me. Adesso inizio a leggerti sul serio. Complimenti 😀

  13. ecco (i revival li ho spesso nella testa) certo che con questo tuo post mi hai dato coraggio e ne ho scritto uno pure io 😀

    insomma, grazie.

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