Mad Men 5×03-5×04: Nobody lied to anybody

 

Mad Men 5×03 Tea Leaves

 

Mi sono spesso domandato, nei ritagli di questi anni seriali, che cosa se ne facesse Mad Men di Betty Draper Francis, quel bellissimo soprammobile ricordo di un viaggio che non abbiamo fatto mai. Non mi sono dannato più di tanto a cercare una risposta (d’altronde, chi se ne fotte di Betty), però ogni tanto la questione torna a fare capoccetta, come in questo strampalato episodio (la cui regia è affidata all’esordiente Jon Hamm: ragazzo, devi ancora farne di strada).

 

 

Voglio dire, Mad Men, la serie che cura i dettagli come-nessuno, la serie che ci fa girare la testa di bellezza e ancheggiamenti, la serie che arriva in semifinale in buffi tornei sulle migliori serie pur essendo ancora in fieri. Insomma, tutto ciò e poi c’è Betty Draper Francis.
E forse sta proprio qui, ho detto forse, la grandezza di Matthew Weiner: riuscire col minimo sforzo a spacciarci per brava anche la più scarsa di un parco attori hors-série (Gennaio di luce riflessa, ce l’ho con te, hai abbindolato persino i Cahiers du Cinéma) e, adesso, indorarci questa pagliacciata di Betty ingrassata per nascondere gravidanze indigeste (complimenti all’estetista, ma qui tocca aggiornare i peggiori occultamenti di gente incinta evah). Ci vuole talento anche in questo. E quindi bravo Weiner, che porti a casa un episodio con situazioni di lirica tangenza (Don che sfiora i Rolling Stones) e con un ossicino niente male: e se Betty morisse? Facile tifare per un, vediamo, accoltellamento da parte di Sally, la psycho-Shirley-Temple (nel caso, scommetto sull’Emmy alla minorenne). Ma ci accontentiamo anche di qualcosa di più light.

 

Mad Men 5×04, Mystery Date

 

Don Draper sta male, molto male. C’è la tosse (e tutti sappiamo cosa succede quando chez Amc qualcuno tossisce ripetutamente). E poi, soprattutto, c’è il Gran Rifiuto. Don, Questa Andrea te la sventola sotto il naso e tu la scacci così in malo modo? Incroyable (se qualcuno mi dice che è cascato nella bugiardia dello strangolamento lo dico un’altra volta: Incroyable) (Sarà riuscito il nostro eroe a muorire definitivamente il proprio passato? Manco se lo vedo) (E comunque: ormai se qualcuno nelle mie serie preferite non parla francese io ci rimango male, davvero male. Lunga, lunghissima vita a Jessica Paré). Ma basta parlare di me.

 

 

-Are you drunk? Get your feet off that desk!

 

Potrei esagerare, ma mi tengo basso: c’è qualcosa di meglio di Peggy che ricatta e si fa beffe di Roger il cui unico desiderio è fottere Pete? No. Forse, ma forse, giusto una di quelle transizioni che Mad Men può Win-permettersi: From “Morta Finta sotto il letto con tacco rosso che distoglie l’attenzione dalle maniglie dell’amore di Don Draper” (ah, che guasti il matrimonio!) To “Sally Morta di paura sotto il divano”. E, visto che senza volerlo sto facendo la classifica dei tre migliori momenti dell’episodio, come non citare il dialogo tra Joan e suo marito, quello che per sentirsi a good man alterna stupri coniugali a viaggi-relax in Vietnam?

 

– They’re a bunch of liars!
– Nobody lied to anybody

 

Ricapitolando: Lui mente a lei non dicendole che si è offerto volontario e lei, lei talmente-mente che mente pure a se stessa (“Mio figlio Kevin? Chi? Roger? Ma quando?”). Nobody lied to anybody. Certo. Joan, continua pure coi tuoi gin fizz, riposati a letto ancora un po’ ma poi torna a lavorare, c’è un infante da mantenere.

 

 

(Oh, sarà pure un soappone di segreti e bugie e agnizioni a bagnomaria, ma, la-vache-putain-merde, che classe Mad Men!)

 

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