Ok, se mai incontrerò Iva Zanicchi le dirò che eri la sua fan numero uno

– Ma sei felice, qui, in questo posto?
– Certo.
– Ma se non esci mai!
– E allora? Quello che dovevo fare l’ho fatto. Non ho più niente da chiedere. Aspettiamo e preghiamo. Appena il Signore decide di ripigliarmi, amen. Certo, se aspetta ancora n’anticchia così possiamo fare la festa per i miei cento anni, ahah. Però adesso basta con questi discorsi pesanti. Dài, vieni che ti presento alle mie amiche!

Siamo usciti dalla stanza
e a braccetto siamo entrati nel salone. Era un sabato. Erano tipo le sei. Su Canale 5 la nuora del Presidente del Consiglio dava consigli di bellezza. Sedute in poltrona, schierate in prima fila come davanti ad un plotone di esecuzione, le amiche di mia nonna mi hanno guardato come fossi un marziano. Due hanno continuato a dormire. Altre due mi hanno fatto un segno con la testa come a dire Levati, che impalli la tv. Io però le ho salutate una ad una con la mano: Buonasera buonasera e buonasera. Mia nonna ci teneva, all’educazione. Bravo, nipotino mio: la vedi quella? L’ultima a destra? Secondo me non arriva a Natale! Ahah.
Era novembre. Era l’ultima volta che avrei visto mia nonna. E ancora non lo sapevo.

C’è stato un periodo che mia nonna se ne usciva con questa cosa che non ne poteva più e che voleva morire. Noi tutti a dirle: maah nohnnah! cohsa dicih! Sei in splendida forma, non hai nessuna malattia, ti ricordi tutti i nostri compleanni a memoria! Cosa vuoi di più?
Mi sento inutile, rispondeva.

Nata alla vigilia della prima guerra mondiale, ha attraversato il Novecento con tutta la dignità e la forza che oggi noi, poveri scemi, possiamo solo sognarci. Ho sempre ammirato la sua vita. Da piccolo la riempivo di domande. E lei non si sottraeva. Il fascismo, quel gran bell’uomo di Mussolini, i bombardamenti, lo sfollamento nelle grotte siciliane, cinque figli, tanti nipoti, un marito morto in guerra, una madre morta quando lei era adolescente. Lei era una di quelle persone destinate a rimanere. Era scritto. E lei non lo poteva sopportare. Non poteva sopportare di essere sopravvissuta a tutto, anche ad un figlio. Non poteva sopportare l’idea che tutto, attorno a sè, crollasse miseramente. Eppure, piano piano, era ancora lì, aggrappata alla sua Fede, ai suoi morti, ai suoi ricordi, ai suoi rimpianti, alle sue risate, alla sua proverbiale autoironia.

Negli ultimi tempi aveva smesso con la manfrina che voleva morire. L’idea di arrivare a cento la stuzzicava oltremodo, anche se lei non voleva ammetterlo. Io scherzando le dicevo: nonnah! guarda che ancora mancano sei anni! sei anni sono lunghi! E lei, tutta fintamente piccata: lascia fare lascia fare alla Provvidenza, che ne sai tu! Aveva già deciso per filo e per segno come sarebbe stata la sua Festa. Sicuro.
Tre cose:

1) Le fette biscottate. Mia nonna non sapeva farne a meno. Era completamente additta. Diceva che le digeriva meglio del pane. Sì, ok, nonna, ma te ne mangiavi un pacco al giorno!
2) Le soap-opera. La sua preferita era Febbre d’Amore. Cascasse il mondo, lei ogni pomeriggio doveva vedersi il teleromanzo, come diceva lei. La sua passione era Victor Newman, che lei chiamava Gnuma. Quando entrava in scena quest’uomo alto alto, imponente, distinto -che classe Gnuma, che classe! diceva- e sempre con le mani in tasca, lei, semplicemente, impazziva.
3) Iva Zanicchi. Ah, che voce. Ah, che donna. Iva Zanicchi era la passione della sua vita. Sapeva tutto, i duetti sanremesi, i matrimoni, tutto. Solo una cosa non aveva apprezzato: la sua entrata in politica al fianco di Berlusconi –Berlusconi è un bugiardo! Avrò pure la quinta elementare, ma io lo capisco quando uno è bugiardo! E lui lo è!-. Ma l’amore per Iva aveva un nome e cognome precisi: Ok, il prezzo è giusto. Io i pomeriggi li passavamo così: i tegolini e Iva che alla fine di ogni manche prendeva sottobraccio il concorrente fino alla ruota: Centoh! Centoh! Centoh! Tutti in coro a battere le mani, io e mia nonna.

Centoh! Centoh! Centoh! Peccato, ce l’aveva quasi fatta.

13 Replies to “Ok, se mai incontrerò Iva Zanicchi le dirò che eri la sua fan numero uno”

  1. il mio lunedì era un delirio…

    ho preso una pausa qui e ci trovo questo ricordo dolcissimo e sorridente.

    le nonne hanno un’energia che veramente noi trentennidiburro ci sognamo.

    Ti abbraccio

  2. anche mio nonno è stato addicted a febbre d’amore per circa 6 mesi, proprio infognatissimo, poi un giorno ha detto basta, custi sì l’han fame due bale parei (questi qui m’han fatto due palle così) e bon, ha smesso di punto in bianco.

    Però mio nonno è morto nel 95 ed io ancora adesso quando mi capita di vederla in tv mi viene una tenerezza…il succo è: la tv ogni tanto serve (no, non era questo il succo, ma comunque)

  3. molto simile alla mia, di nonne

    vedova a tarda età, però

    e infatti di figli ne ha avuti dieci ed è sopravvissuta ad alcuni e consolarla era molto molto difficile

  4. anche mia nonna, una, adorava Febbre d’amore… esiste ancora?

    l’altra invece, prima voleva arrivare al 2000, poi ai cent’anni. Ma si è fermata a 98.

  5. Chissá che avrebbe detto tua nonna guardando la soap ambientata a Palermo, quella che imita un po´Un Posto al Sole, come é che si chiama, Arancine di Marzapane??

    stiui

  6. mi hai fatto venire in mente un bel po’ di ricordi con questo post. pomeriggi con tegolini e ‘ok il prezzo è giusto’ inclusi 🙂

  7. Anch’io infanzia con Zanicchi, centoh centoh e tegolini. Ma senza nonna. Ne ho conosciuta solo una e già arteriosclerotica forte, purtroppo.

    Il Piccolo Gandhi

  8. Bel post per ricordare una persona a cui volevi bene…trasuda affetto da ogni virgola.

  9. *Pattie: burro all’ombra (grazie)

    *Criteo: a dire il vero anche mia nonna ad un certo punto ha smesso, ma perché cambiavano orario in continuazione, lei ha perso il filo e amen. Sì, la tv serve, ogni tanto 😉

    *Alli: a te!

    *Ott: faccio come il tenerone del drive-in 🙂

    *Yet: su quello non c’era proprio rimedio, la cosa più irrimediabile che ci sia, temo

    *Suibhne: sì esiste ancora, mi dicono dalla regia. 98, accidenti.

    *Matta: quante biografie simili

    *Gandhino: ahia, spero sorridente, almeno

    *Natror: meno male che ci sono riuscito 😉

  10. *Stiui: ah eppure mi ero scordato di te. No mia nonna non era molto per la quale per queste cose moderne. Al limite, Mariana di Anche i ricchi piangono. Nel post non l’ho citato, sennòn la finivamo mas.

  11. anche se poi non era vero che litigavate…(era la nonna del mullah, in effetti)…una carezza…

    joujou

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