Wild is the wind, Nina Simone: e poi?

Oggi:
1) Sono andato all‘Euronics dei Parioli e ho visto Roy DeVita, famoso chirurgo plastico, nonchè compagno di Nancy Brilli. Era solo. Si è avvicinato ai computer portatili, li ha osservati. Ho pensato che, volendo, se ne potrebbe comprare dieci al mese. Poi qualcuno ha cominciato a suonare all’impazzata il clacson. Avevo lasciato la macchina in doppia fila. Non lo faccio mai. Giuro.2) Poi sono andato a Via del Corso. Qui ho incrociato Ron. Il cantante. All’inizio non l’avevo riconosciuto. Poi per fortuna il biondo canarino dei suoi capelli ha richiamato la mia attenzione. Il cantante Ron aveva in mano un’enorme busta del noto negozio di abbigliamento low-cost Brooks. Con lui c’era un ragazzo giovane. I due parlavano e sorridevano.3) Poi mi sono incontrato con JouJou di nuovo frangettamunita. Ci siamo abbracciati e stretti. Non ci vedevano da un mese e mezzo. Ho detto di me. Ha detto di lei. Poi abbiamo visto un tipo in kilt che suonava la cornamusa. Il tipo in kilt indossava solo una maglietta, oltre il kilt. JouJou ha proposto di andargli vicino vicino e di alzargli il kilt per vedere cosa portasse sotto. Non mi è parsa una buona idea. Ce ne siamo andati, mentre il tipo in kilt saltellava da un piede all’altro. Secondo me aveva freddo da qualche parte. Ma è una mia impressione.4) Poi sono andato al Panorama vicino casa mia. Gli scaffali erano tutti vuoti. Sembrava scoppiata la guerra. Le file arrivavano fino al piano di sopra. Cercavo del pane, ma era finito. Ho preso delle piadine (sottomarca). Cercavo del prosciutto, ma era finito. Ho preso i teneroni al prosciutto e formaggio. Mi sono messo in fila. Il tipo davanti a me aveva pochi articoli. Così ha chiesto al tipo davanti a lui di farlo passare avanti, per piacere. Il tipo davanti a lui, invece, aveva il carrello pieno zeppo di salti in padella. Sette confezioni di patate al rosmarino, cinque di tagliatelle, tre di purè ricco. Il signore davanti a lui ha rifiutato, ha detto che i surgelati si sarebbero scongelati e non sarebbero stati più surgelati. Il tipo davanti a me ha provato a ciancicare qualcosa, ma poi si è adirato. Ha sbuffato.5) Poi ho visto la replica di un episodio di Dr. House. Mi chiedo perchè. Poi ho visto la replica di un episodio della prima serie di Grey’s Anatomy. Ho pensato che la seconda serie è molto più bella. Per fortuna. Poi ho girato un po’ pe’ blog, come non capitava da tempo, e nel frattempo ho ascoltato:

/Cerca lo scrigno – Après la classe
/Say a little prayer for you – Aretha Franklin
/I can’t smile without you – Barry Manilow
/You are my sunshine – Nat King Cole
/Ovunque proteggi – Vinicio Capossela
/Wherever you will go – The Calling
/Fumo e cenere – Finley
/A whiter shade of pale – Procol Harum. E qui devo ammettere che mi sono fermato e anche un po’ commosso.
/Closing Time – Semisonic
/Sittin’ on the Dock of the Bay – Otis Redding. Altra pausa. Dovevo riflettere.
/Solo tu – Matia Bazar. Ho pensato a Carlo Marrale, che è morto.
/Take a Walk on the Wild Side – Lou Reed. Ho pensato a quante canzoni contengano la parola Wild nel titolo. Me ne sono venute in mente 5/6. Ho pensato che tutte mi piacciono molto. In particolare Wild is the wind di Nina Simone. E anche River is Wild dei Killers. Ho pensato che anche le canzoni che contengono la parola River mi piacciono molto. In particolare River di Joni Mitchell. E quindi ho capito che per la proprietà transitiva la canzone dei Killers mi piace moltissimo.
/Make your own kind of music – Mama Cass
/Please, please, please, let me get what I want – Cover di Jeff Buckley. E qui mi sono fermato di nuovo. Registrazione live pessima. Ho pensato a Jeff Buckley, che è morto anche lui.
/Jardin d’hiver – Henry Salvador.
/Occhi di ragazza – Gianni Morandi
/The pop singer’s fear of the pollen count – The Divine Comedy
/The blower’s daughter – Damien Rice. E qui mi sono intristito tantissimo. Anche se non è morto nessuno.
/Everybody’s got to learn – Beck
/Would I lie to you baby – Charles & Eddie. Ho pensato agli anni ’90. A quando ero minorenne, e molte cose mi erano precluse.
/Wild World – Cat Stevens. E qui ho pensato che forse mettere la parola Wild nel titolo di una canzone porta bene. Sarà quello.


3 Replies to “Wild is the wind, Nina Simone: e poi?”

  1. Cheremone: grazie per il tempismo! Sai quando uno c’ha una cosa sulla punta della lingua? Io ieri notte lo “sapevo” di David Bowie, ma non me lo ricordavo!

    VV: Precisissimo e svizzerissimo. Cosa chiedere di più? Thanks!

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